Come vivono i figli degli omosessuali?
È possibile che due uomini crescano un bambino?
Chi è la co-mamma?
Cosa sono le famiglie omogenitoriali?
Ne esistono in Italia?
Le due famiglie protagoniste del documentario “Il lupo in calzoncini corti”
rispondono a queste domande lasciandoci entrare nelle loro vite
Proiezione del film “Il lupo in calzoncini corti”:
Malessere e disagio non generano immobilità, se deviate per creare.
A Detroit tre quarti dei palazzi sono vuoti; i suoni techno si fondono con il soul. A Londra, dalle finestre delle case popolari, i bassi dal ritmo spezzato e il fumo dell’erba si alternano alle drum machine. A Berlino, nei sotterranei, le sperimentazioni industrial e new wave vengono assorbite dall’essenziale 4/4.
L’esperienza sensoriale è completa: l’impatto visivo colpisce tanto quanto i nuovi suoni.
Nascono label, si trasformano, muoiono e rinascono in continua evoluzione creativa.
Fertilità e contaminazione di suoni permettono a scene di entrare in contatto e sperimentare nuove forme di socialità, dando una nuova vita a luoghi altrimenti deserti.
I tempi cambiano, gli stimoli si rinnovano. L’alternativa culturale è un’esigenza che si sviluppa attraverso ogni linguaggio necessario.
Noi scegliamo l’ambito della bass music, perchè crediamo sia uno dei generi più fertili, interessanti e fecondi del contemporaneo.
Il disagio individuale sfocia nella necessità di socialità empatica e fisica.
Nero come la bile: l’incubatrice – l’utero dalle basse frequenze della creazione artistica.
Stellar OM Source è nata dal desiderio di Christelle Gualdi di rompere con la sua formazione musicale accademica. Contrabbassista nella Konigin Katharina Stift Schulorchester e studentessa di teoria della musica all’Univerité Paris VIII, Christelle ha completato i suoi studi in composizione elettroacustica al Conservatorio di Parigi dopo essersi laureata in architettura.
Christelle è stata ispirata – ed anche un fondamentale membro – dalla comunità del synth DIY. A fianco di Oneohtrix Point Never, Emeralds e James Ferraro, la sequenza di CD autoprodotti di Stellar Om Source ha caratterizzato lo spirito di un’epoca di artisti che si allontanavano dalle loro radici noise per intraprendere la strada dell’evasione polifonica.
Si è stabilita a L’Aia, lontana diverse miglia dalle sue controparti statunitensi. Nel 2010 un venditore eBay locale le ha offerto una Roland TB-303 nuova di zecca per soli 25 euro: lo ha colto come un segno del destino e i suoni immediatamente riconoscibili del bass synthesizer analogico hanno cominciato ad apparire nelle prove studio e live.
Le possibilità offerta dai pattern spinsero Stellar OM Source verso la sua futura fondazione – un pianeta che continua a galleggiare nell’universo dei synth, ma orbita lontano anni luce attorno a un asse che ruota ritmicamente.
soundcloud.com/omsource
è un personaggio poliedrico che opera nel panorama della musica elettronica italiana e nel mondo del sound design e audiobranding internazionale.
Tra ambient techno e sperimentazione l’attitudine punk e urbana trasuda in un beat eclettico e pulsante.
Produttore e sound designer, il suo tocco è sempre contraddistinto da cambi di passo prorompenti e inaspettati.
Aprono la serata i DOCTOR CYCLOPS, italiani che incidono per la tedesca World in Sound, e che tornano in Cox a distanza di tre anni presentando il nuovo long playing “Oscuropasso”, HeavyDarkProg molto 70’s e molto inglese, per i fans di Atomic Rooster, Leafhound, Black Sabbath, Witchcraft, Cathedral e Pentagram.
The BLACK EXPLOSION (Swe) sono il nuovo progetto di Chris Winter, ex leader dei Dollhouse. Suonano una sorta di high-energy space rock, un misto tra Hawkwind e MC5 con un taglio piu’ stoner e contemporaneo. In Cox18 presentano il loro secondo album “Elements of Doom”, un titolo leggermente fuorviante per una band di Hard Rock psichedelico.
È nato…anzi… è ritornato “COX18 CABARET CLUB”!
È nato perchè dopo alcune serate sperimentali nei primi mesi del 2014, il cabaret avrà finalmente uno spazio fisso nella programmazione del C.S.O.A. COX18.
E’ un ritorno perchè, i comici, i poeti e gli attori che hanno calpestato il nostro palco fin dai primi anni ’90 delle mitiche rassegne di TEATHER ARBEIT, il lavoro teatrale, il linguaggio della vera finzione ha aumentato i nostri strumenti di lettura della realtà, hanno lasciato un’impronta.
L’impronta è rimasta, silenziosa, nell’asciutta scatola nera scaldata dai proiettori incandescenti, a terra e sulle sedie del pubblico che ha seguito con emozione i racconti degli artisti, e dentro chi dalla scena e attraverso la scena ha raccontato e vissuto le trasformazioni sociali.
Tutto nasce dal desiderio di distinguere, dal bisogno di proseguire e dall’esigenza di riappropriarsi dell’irriverente linguaggio della comicità.
La comicità che ti punge e si contraddice, la comicità che non è scontata, la comicità che se non ti fa ridere forse ti ha toccato nei pensieri, quelli profondi. La comicità che ti mostra le derive che sfioriamo e che invadono le strade.
La comicità sa far critica ed è in momento critico.
I milanesi Gianluca De Angelis e Silvio Cavallo tengono le fila delle serate insieme al duo torinese “Senso D’Oppio”, al poeta Guido Catalano, al genovese Alessandro Bergallo e al prof. Davide Zilli alla tastiera e di volta in volta ci proporranno degli ospiti anch’essi disposti al delirio.
Il live show comico della serata è caratterizzato da una matrice fortemente surreale, visionaria e cinica, i tre ingredienti principali delle scuole comiche delle loro città di provenienza, impreziosito in questa occasione dall’intervento di Vincenzo Costantino Chinaski.
Lo spettacolo è un susseguirsi di quadri o sketch, in cui la situazione grottesca prende il sopravvento sul calembour o sul facile gioco di parole, lanciati ad un ritmo forsennato che per un’ora e mezza non lascia tregua al pubblico e talvolta offre il fianco all’improvvisazione.
Una comicità lontana dagli sche(r)mi televisivi ma di cui conserva gli aspetti migliori, cioè il rigore con cui viene gestito il delirio comico che rimane la cifra principale di questo show.
Il Buio è una band punk originaria di Thiene, Vicenza, paesino ai confini dell’impero, formata nel 2009 da ex membri di La Piovra, A New Silent Corporation, Radio Riot Right Now e Speedjackers.
Voghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’altro, sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di ormeggiarci e di fissarci vacilla e ci lascia. Per srotoloarsi serve mollare la boa. Che è solo un punto in mezzo al mare. Poi c’è tutto il mare. e se proprio vuoi ficcare la testa da qualche parte fallo in mezzo al mare, dove diventa nero e fa paura, dove si apre quel mondo terribile.
Nascono nel 2006 a Torino. Stefano, Caio e Vincenzo sono di Torino, Alberto è di Cuneo e Emanuele viene dal Veneto.
Debuttano nel 2008 con Melville, un concept dedicato all’autore di Moby Dick.
Nel 2010 esce A Poison Tree, i testi dell’album si ispirano in parte alle opere di William Blake e trattano i temi del dubbio e dell’incertezza; inoltre nel booklet è presente una citazione dello stesso Blake.
Nel 2012 esce il terzo disco Sons Of The Dust, e nel 2013 arriva la raccolta Still Singles, che attraverso i numerosi 7” disseminati negli anni ripercorre la produzione più sotterranea e oscura della band, dagli esordi fino all’ultimo album in studio.
Cox 18 presenta:
No Macho Fest: Havah / Sex Offenders Seek Salvation / Scena
Scena
Attivi da un bel po’ di anni, ora con un rinnovato quartetto, i nostri milanesi / brianzoli / romagnoli, suonano punk hc con amore verso il rock’n roll, testi in italiano dissacranti verso quello che la scena propone, coinvolgenti con i loro live dritti compatti come uno schiaffazzo alle 5 di mattina.
Presenteranno il loro ultimo album uscito lo scorso settembre.
Sestetto della provincia Modenese/Mirandola, è difficile definire il loro suono e poter far capire qual’è la miccia che riescono ad accendere durante i loro live, sicuramente definirli come i cugini gentilmente molesti degli Arab Strab li può far solo che felici.
Ambigui, caotici, esplosivi, giocatori improbabili di uno sport di squadra che nemmeno loro hanno ancora capito quale sia.
Progetto solista di Michele Camorani, forlivese paladino della scena d.i.y punk hardcore da un bel po’ (Raein, La Quiete).
Con una band di supporto, Havah porterà le sue atmosfere e suoni Dark, Post Punk wave, presentando per la prima volta i pezzi del suo nuovo album “Durante un assedio” che verrà pubblicato nel prossimo mese d’aprile.