SlamX 2010

INFO: SlamX 2010 – 18-19/12/10

18/12/10

Alan D. AltieriBiagio AutieriAdriano BaroneGianni BiondilloRoberto CanellaPiero Colaprico

Davide CoppoDukaPap Khouma – Roberto MandracchiaAldo NovePiersandro Pallavicini

Antiniska PozziAlberto PrunettiChiara ValerioFabio Viola – Manuel AgnelliAirìnDavide Brace

Giovanni Gulino – Marta sui tubi – Selton – Valerio Mastandrea – Vincenza Pastore

Andrea Pinna – Elfo & Matteo Guarnaccia – Davide Toffolo

Parte Prima:

Parte Seconda:

Parte Terza:

Parte Quarta:

Parte Quinta:

Parte Sesta:

Parte Settima:

Parte Ottava:

Parte Nona:

19/12/10

Mercato dell’editoria indipendente a chilometro zero

SlamXMercatino

Giulio Cavalli –  Stefano Quaglia – Mulini a vento – Giovanni Robertini – Nicoletta Vallorani

Pierpaolo Capovilla + Giulio Ragno Favero

Parte Prima:

Parte Seconda:

Parte Terza:

Parte Quarta:

Parte Quinta:

Parte Sesta:

Parte Settima:

Parte Ottava:

Parte Nona:

Mercato dell’autoproduzione e di prodotti biologici

18 Dicembre 2010

Appuntamento mensile con il mercato di cox18:

il mercato è aperto a tutte le realtà che operano nella produzione del biologico per esposizione e vendita di prodotti biologici alimentari o di trasformazione biologica in altri prodotti di consumo (cosmetici, detersivi, prodotti erboristici ed altro) e nell’autoproduzione

Night Skinny’s Handmade Grenade

17 Dicembre 2010

NIGHT SKINNY’S HANDMADE GRENADE
THE RELEASE PARTY

Dopo l’uscita di Metropolis Stepson (2010 – Relief Records EU), concept album che pianta le sue radici nella cultura Hip Hop underground, il producer Cee Mass alias The NightSkinny sceglie di proseguire il progetto con HANDMADE GRENADE – New York Edition . Un vinile 7″ in edizione limitata con la partecipazione di M.Sayyid e H.Priest (Airborn Audio/Antipop Consortium) e Vordul Mega (Cannibal Ox). Progetto di respiro internazionale che costruisce un ponte tra due città, Milano e New York, due paesaggi urbani che hanno nutrito il lavoro del giovane producer. Le suggestioni urbane e underground che muovono le sonorità del producer milanese di adozione ritrovano ancora una volta negli spazi di Cox 18 un naturale luogo di espressione.

Venerdì 17 dicembre sarà il party di presentazione del nuovo video estratto da Metropolis Stepson NYC Edition, incluso nella New York Edition Vinile 7”+ Dvd.

Start 22.30 con proiezione video NightSkinny’s Handmade Grenade

A seguire Dj set HIP HOP/ELECTRO/BEATS guest starring:

The Night Skinny – holdin’ it down with synthesized floor- bangers and spinning the finest in New York/Detroit HipHop and electro beats
Dre Love – Pure eclectic flavor and definitive master of ceremony – Hip Hop, Funk and Brazilian Jams
Tayone – internationally acclaimed turntable extraodinaire dropping heat with the freshest Hip Hop – Electro -Glitch tunes

alfabeta2 – mensile di intervento culturale

16 Dicembre 2010 – ore 21,00

Presentazione: alfabeta2 – mensile di intervento culturale
Partecipano: Carlo Formenti, Andrea Inglese

“ Knowledge workers”, tra l’angoscia per una pensione che non ci sarà e il prode Assange

La discussione prende spunto dall’inserto monografico “ Operai della conoscenza” , apparso nel secondo numero di “Alfabeta2”.

”Alfabeta” durò dieci anni, dal 1979 al 1988. Una rivista: un luogo d’incontro fra scrittori, intellettuali, studiosi e analisti delle più diverse discipline – e appartenenti a diverse generazioni. Dalla fine della sua avventura, di anni, ne sono passati più di venti. Riprendere un filo interrotto così a lungo può facilmente far scadere – si capisce – nella nostalgia, nel reducismo, nei lucciconi del come eravamo e di anima mia. O nell’acrimonia del quantum mutatus ab illo, della gran bontà dei cavalieri antichi. Consapevoli di questa Scilla e questa Cariddi, abbiamo comunque ritenuto opportuno affrontare la presente navigazione. Rispetto a quella stagione né reduci (nel senso che anche chi di noi già c’era, venti e trent’anni fa, sa bene come quello presente sia un altro tempo), né postumi (nel senso che anche chi è venuto dopo, o molto dopo, ancor oggi sente di poter condividere quell’urgenza, quell’apertura, quella spregiudicatezza culturale)

La ballata del Pinelli

12 Dicembre 2010

La ballata del Pinelli e altre cantate
con Pino Masi e la partecipazione di Alessio Lega

Mai Morti (estratto dallo spettacolo)
con Renato Sarti (Teatro della Cooperativa)

Proiezione del film documentario “12 dicembre 1970 – la lotta continua” da un’idea di Pier Paolo Pasolini

NOGURU + GLINCOLTI

11 Dicembre 2010

NIGHT FOR THE DEAF con
NOGURU + special guest GLINCOLTI

NOGURU

Formazione nuova di zecca composta da 3 ex Ritmo Tribale + Xabier Iriondo + Bruno Romani (ex Detonazione), i NoGuRu presentano in Cox18 il loro album d’esordio, “Milano Original Soundtracks” uscito per Bagana Records. Questi rockers leggendari non hanno perso un’oncia della loro carica originaria, anzi rilanciano con un suono chitarristico ispido ed al tempo stesso ricercato, squarciato dalle incursioni anarcoidi del sax di Romani.
Aprono la serata GLINCOLTI, spettacolare band di post rock blues strumentale, tra le piu’ originali del panorama underground. In Cox18 presentano il loro album d’esordio “Visti e Imprevisti”, uscito da poco su Godown records.

La Guardia e’ Stanca

LaGuardiaEStanca

09 Dicembre 2010

“LA GUARDIA È STANCA”
secondo appuntamento di scali di parole 2010-2011, con GERALDINA COLOTTI.
scali di parole 2010-2011 è organizzato da cox18, calusca city lights, archivio primo moroni, lemm – associazione culturale

Parte Prima

Parte Seconda

perché conchetta? perché calusca? perché l’archivio primo moroni?
semplicemente perché la poesia è nella strada (o sulla strada), perché il legame tra poesia e vita ci ha intrigato e attraversato, da sempre, e perché poeticamente ha da abitare l’uomo e questo significa costruire situazioni (individuali e collettive) che valgano la pena.
tutto questo non può che vivere al di fuori dei circuiti commerciali. nella strada, appunto.

Il secondo incontro si intitola “la guardia è stanca” dall’ultimo libro di Geraldina Colotti.
In questa terza raccolta di versi, Geraldina Colotti prosegue il suo originale percorso, confrontandosi ancora con l’universo accidentato della vita, dell’impegno e del disincanto. Dire poesia civile è riduttivo. Siamo all’incrocio fra i territori dell’io e quelli della storia. Siamo nel punto in cui la drasticità della scelta si ribalta nel grottesco della burla, e nell’amaro della solitudine. È una sorta di doppio gioco, evocato nell’esclamazione che dà titolo al libro. Stanco è il marinaio che, irridendo i notabili borghesi, chiude il parlamento russo decretando il sopravvento del potere bolscevico. Stanco è il militante del Novecento, perplesso e spaesato di fronte a un tempo cinicamente dimentico di classi, lotta e disciplina. In queste pagine, Geraldina Colotti conferma la sua ripugnanza per ogni genere di arroganza o vittimismo. I momenti più intensi, ancora una volta, sono quelli dedicati agli anni Settanta, alla lotta armata e al carcere. Ma l’Italia allucinata di oggi emerge con forza in brevi lampi di invettiva e di ironia. È uno spazio, quello del reale sfigurato, a cui l’io non può sottrarsi anche dettando i suoi verbali più intimi. A conti fatti, graffia la parola che mette in gioco se stessa nell’inventario sterminato del mondo.

geraldina colotti

nata a Ventimiglia, è stata militante delle Brigate Rosse e ha scontato una lunga condanna in carcere. del quotidiano “il manifesto”, cura l’edizione italiana di “Le Monde diplomatique”. Ha scritto racconti, poesie, romanzi per ragazzi, testi comici. Con Marie-José Hoyet ha tradotto dal francese Tutto-Mondo, di Ėdouard Glissant (Edizioni Lavoro, 2009). Fra i suoi ultimi libri, Certificato di esistenza in vita (Bompiani, 2005), e La guardia è stanca (edizioni Cattedrale, febbraio 2010). Alcune sue poesie compaiono nell’antologia Poesia senza kuore, curata da Mario Lunetta (Robin edizioni, ottobre 2010)

altri incontri già fissati:
10 gennaio nanni balestrini e joëlle leandre
febbraio: omaggio video a gianni toti
23 marzo john giorno
7 maggio anne waldman

Liberi tutti

02 Dicembre 2010

LIBERI TUTTI
Antonio Bocola | Marina Ballo Charmet E Walter Niedermayr
a cura di Fabrizio Longo | Rossella Moratto

Il carcere visto da dietro le sbarre, con gli occhi dei minori. Adolescenti e bambini in età prescolare che vivono la difficile esperienza del carcere, un segno indelebile nelle loro esistenze.
Non un’inchiesta ma il lavoro di un regista, Antonio Bocola, e quello di due artisti, esponenti della fotografia d’avanguardia italiana, Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr: un dialogo e un confronto tra due approcci diversi al linguaggio video – quello del cinema documentaristico e quello dell’arte – accomunati da un medesimo interesse per il sociale.
Bocola, Ballo Charmet e Niedermayr riportano “la vita degli altri” restituendo, ognuno a proprio modo, degli stralci di esistenza: non raccontano in prima persona, ma aprono uno spazio per cercare di comprendere (e far comprendere a tutti noi che siamo “fuori”) la vita vista da “dentro”. Il punto di vista è quello dei minori, appunto, è il loro lo sguardo che possiamo condividere.
È lo sguardo degli adolescenti, come racconta Non ci sto dentro, docufilm di Antonio Bocola frutto di un anno di lavoro del regista con il suo laboratorio di tecnica cinematografica all’interno del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. È una raccolta di testimonianze in prima persona dei ragazzi e delle ragazze dell’IPM Beccaria, che nasce dal pretesto narrativo dell’apertura di una radio in podcast: questa diventa il catalizzatore dei loro racconti, frammenti di ordinaria quotidianità in carcere e nelle comunità penali territoriali. Le dinamiche relazionali, le storie e i desideri di un “dopo” diverso che lascia intravedere una speranza di riscatto nel difficile passaggio all’età adulta.
È anche lo sguardo inconsapevole e innocente dei bambini e delle bambine, che vivono con le loro madri all’interno del carcere. La legislazione italiana infatti consente alle madri detenute che non possono usufruire di altre facilitazioni previste dalla Legge Gozzini (arresti domiciliari o differimento della pena), di tenere con sé i loro figli fino all’età di tre anni durante il periodo della detenzione. Questo comporta per i bambini un’esperienza di vita traumatica che incide pesantemente sul rapporto con la madre e sulla loro crescita. Nel video Agente Apri, opera composta da riprese realizzate nel 2006 nel carcere di San Vittore di Milano, Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr riflettono su questo tema. È il racconto essenziale dei percorsi che due bambini, un maschio e una femmina, compiono quotidianamente nei vari ambienti del carcere nel quale vivono insieme alle loro mamme, per uscire a giocare e per poi tornare nel nido all’interno del carcere milanese.
Nel 2006, poco dopo la realizzazione del video, è stato creato a Milano in via sperimetale l’Icam, una struttura di custodia attenuata frutto di un protocollo d’intesa fra gli enti locali (Regione, Provincia e Comune ed il Dipartimento di Polizia Penitenziaria), concepita secondo il modello della casa famiglia. L’esistenza dell’Icam ha consentito il trasferimento delle detenute nella struttura – dove possono usufruire di attività formative e di avviamento professionale – e la chiusura dell’asilo nido del carcere di San Vittore poiché i bambini frequentano i servizi scolastici e ricreativi presenti sul territorio, presso i quali vengono accompagnati da operatori e volontari.

Senza pretese di ricerca sociologica, Non ci sto dentro e Agente Apri fotografano senza filtri il sistema del carcere focalizzandosi sulla parte più debole della sua popolazione.

Non ci sto dentro
Un documentario di Antonio Bocola
Testi e ricerche: Antonio Bocola, Francesco Scarpelli, Ciro Forte, Stefano De Felici
Direttore della fotografia: Rocco Cirifino
Musiche originali: Lorenzo Gasperoni
Una co-produzione: E-Tica / Gagarin
Formato: Hd 750p – Durata: 58’

Antonio Bocola (Napoli 1967) vive e lavora a Milano. Regista, sceneggiatore ed esperto di tecnologie avanzate nel campo dei media e dell’interattività. Diplomato all’Itsos di Milano, cresce professionalmente allo Studio Pontaccio di Achille Mauri, dove segue la produzione di molti
programmi RAI. Inizia a lavorare nel cinema come aiuto-regia di Marco Bechis, quindi come aiuto regista/producer per diverse case di produzione e agenzie pubblicitarie. Dal 1996 firma la regia e l’ideazione di numerosi documentari, cortometraggi, fiction e programmi TV. Nel 2003 realizza il lungometraggio Fame chimica (2003), selezionato al 60° Festival Internazionale del Cinema di Venezia, ottenendo nel 2005 la nomination come migliore regista esordiente ai David di Donatello e la nomination ai Nastri d’Argento. Dal 2005 è amministratore delegato di E-tica srl. Informazioni
più complete, filmografia e reel: www.antoniobocola.com

Agente Apri (2007)
di Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr
Regia: Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr
Montaggio: Simonetta Fadda
Formato: minidv – Durata: 21’

Marina Ballo Charmet dalla metà degli anni ottanta si dedica alla fotografia e successivamente al video esplicitando visivamente il non-visto della nostra esperienza quotidiana. Parallelamente lavora come psicoterapeuta infantile nei servizi territoriali pubblici di Milano. Le ultime mostre personali hanno avuto luogo a: Storefront for Art and Architecture (New York 2009); Triennale (Milano, 2008); Centre National de la Photographie (Parigi, 1999). Tra le numerose collettive in Italia e all’estero ha esposto in istituzioni quali: MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2010); SK Stiftung Kultur (Koln, 2006); Fotomuseum Winterthur (2005); Ècole Supérieure des Beaux-Arts, (Parigi, 2001); CCA (Montreal, 1998). Ha partecipato alla 12. Mostra Internazionale di Architettura Venezia nella mostra Ailati. Rilessi dal futuro nel Padiglione Italia e alla XLVII Biennale d’Arte nel 1997 nella mostra Venezia-Marghera. Ha realizzato numerosi video e pubblicato diversi libri, tra cui: Il parco, Charta, Milano (2008), Marina Ballo Charmet, Fotografie e video 1993/2007, Electa/Jarach Gallery, Milano (2007). Rumore di fondo, Art&, Udine (1998), Con la coda dell’occhio, Art&, Udine (1995).

Walter Niedermayr è nato nel 1952 a Bolzano, dove vive e lavora. Da oltre 15 anni fotografa il
paesaggio montano, dove sono evidenti contrasti di tipo economico-ecologico. Recentemente ha orientato il proprio interesse verso ambienti chiusi come quello degli ospedali e delle carceri. Queste e altre indagini sono state presentate in pubblicazioni e mostre tra cui: Die bleichen Berge (1993), Reservate des Augenblicks (1998), Zivile Operationen (2003). Numerose sue mostre personali, tra cui al Centre pour l’image contemporaine, Geneva; Rupertinum, Museum für moderne und zeitgenössische Kunst, Salzburg and NGBK Berlin. Ha partecipato a collettive internazionali in musei e istituzioni quali Mori Art Museum, Tokyo; Kunsthalle Schirn, Frankfurt (2008); Kunstmuseum Wolfsburg (2007); Tate Modern London (2007); Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo, Centre National de la Photographie, Paris, Akademie der Künste, Berlin(1999); Fondation Beyeler, Basel (2003); MOCA, Los Angeles (2004). Nel 2008 ha partecipato a MANIFESTA7 e nel 2004 ha esposto alla 9. Mostra Internazionale di Architettura Venezia nella mostra Metamorph. Ha collaborato a un progetto con lo studio SANAA pubblicato nel volume Walter Niedermayr / Kazuyo Sejima + Ryue Nishiwaza / SANAA,Hatje Cantz Verlag Ostfildern (2007).

Ex Machina

27 Novembre 2010

Un progetto che si muove sul confine tra espressione visiva e performativo-sonora e pone in relazione la ricerca di due gruppi italiani, Echran e Teatrino Elettrico, accomunati, pur nella originalità degli esiti, dall’impiego dello scarto e del residuale in un’ottica di riutilizzo creativo. Il materiale di recupero espulso dal ciclo d’uso e diventato rifiuto inerte – nel caso di Echran vecchie lamiere e, nel caso di Teatrino Elettrico, oggetti d’uso quotidiano smontati e riassemblati – viene riciclato come materia sonora e diviene “strumento”. I riferimenti sono molteplici: in ambito artistico da Fluxus alle macchine inutili di Bruno Munari e ancora più indietro all’ottica di accumulazione dadaista, mentre in ambito controculturale all’estetica dello steam punk e a gruppi quali Mutoid Waste company e a il movimento rave indipendente della prima ora.

Echran si colloca su un versante più elettronico: costruisce ambienti visivo-sonori caratterizzati da atmosfere noise e psichedeliche, derivate da precedenti esperienze dark-ambient e industrial-noise dei suoi componenti: la materia sonora si compenetra e completa con quella visiva che non è parte accessoria ma intergrante delle performance, che viene modificata in tempo reale seguendo i ritmi sonori del live set. Il lavoro del gruppo è una continua ricerca e sperimentazione di soluzioni in un orizzonte sinestetico: in Steel Live la performance presentata per ex MACHINA, due lavori pittorici su lamiera di ferro di Dies_ (aka Fabio Volpi) vengono utilizzate sul palco nella doppia funzione di elemento scenografico e strumento, e suonate dal vivo percuotendole, accarezzandole e processando i suoni ottenuti per ottenere basi ritmiche e drones, che non sono necessariamente legati a timbriche di tipo metallico. Su queste due superfici, in sincronia con l’azione percussiva, vengono proiettati segni di luce e video come un ulteriore strato di pittura opposto ed effimero a quello esistente. Questa sarà l’unica fonte luminosa a rivelare la scena performativa, restituendo l’unità visiva d’insieme alla gestualità e al suono.
Le lamiere presentate in mostra, rappresentano una “ricaduta” pittorica del progetto. Sono parte di un work in progress focalizzato sull’analisi di opposte polarità: alcuni lavori sono caratterizzati da elementi neri che si collocano in uno spazio dato con il quale sono in relazione di opposizione o fusione ( Magneti) mentre altri (Transizioni) rappresentano il movimento delle forme nello spazio, fermato in un istante, come in un frame: Magneti e Transizioni sono manifestazioni delle tensioni opposte e differenti relazioni con l’ambiente, risolte nella fluidità del movimento in un video, continuum dinamico delle lamiere, che completa e idealmente conclude il ciclo di espansione e contrazione delle forme.

Legato a un’estetica macchinica e meccanica, il lavoro di Teatrino Elettrico è un’improvvisazione che accade, ogni volta diversamente, nel tavolo-ribalta in cui sono accatastati frammenti di elettrodomestici in disuso – radio, transistor, microfoni, componenti di stampanti, cavi, scarti metallici e plastici – assemblati ed amplificati, che si azionano producendo suoni ripetitivi, ossessivi e antimelodici, diretta e concreta espressione degli oggetti. Lo scopo delle performance è animare gli oggetti per mezzo dell’elettricità , ridare loro vita e uno spazio sottratto all’utilità e alla funzione per trasformarli in produttori di suoni. Una musica cacofinica che si fa quasi da sola, impura e low-fi, che dichiara la sua matrice techno-industrial nell’imprevedibile interazione tra il rumore e le interferenze magnetiche ed elettromagnetiche. Gli artisti azionano gli oggetti, spengono e accendono le macchine, amplificate da microfoni a contatto. Il live, ripreso in diretta e proiettato su uno schemo, si autorappresenta. La performance per ex MACHINA, DC12V è opera finalista al concorso internazionale Celeste Prize.

ex MACHINA è un progetto a cura di Rossella Moratto

ECHRAN nasce nel 2003. Ha realizzato audio e visual set, workshop. Tra gli ultimi progetti, realizzati tra il 2006 e il 2009: Expolding cave, Cox18, Milano; STRP Festival, Eindhoven, Olanda; Città sonore 2007, Casa dell’Architettura, Roma; Mixed Media, Hangar Bicocca / Torri di Kiefer, Milano; de_refrigerazioni – codici percettivi smaterializzati, Officina Giovani, Prato; baafest 3, Stecca degli Artigiani, Milano; live!ixem 2006, rialto santambrogio, Roma.
Echran è formato da Davide del Col, Fabio Volpi (a.k.a. dies_ ), Accursio Graffeo
www.myspace.com/echran
http://www.digicult.it/Agency/sections/artists/echran.asp

TEATRINO ELETTRICO nasce nel 2008. Il gruppo ha realizzato concerti, performances live-media, spettacoli teatrali,installazioni multimediali, workshops e altri progetti ibridi.
Tra il 2008 e il 2009 hanno partecipato a vari eventi, festival e rassegne tra cui: LKG, galleria Fonticus, Groznjan, Croazia; Flora, Xing, Firenze; Mapping, Ginevra; Vision-R, Parigi; Signal Cagliari; Piksel, Bergen, Norvegia; Iceberg, Bologna; Deus ex machina, Kollartino Underground, Roma.
Teatrino elettrico è formato da Massimiliano Nazzi ed Emanuele Martina.
www.teatrinoelettrico.org

DIES_ (Fabio Volpi)
L’attività artistica di Dies_ si sviluppa nel collettivo Otolab a partire dal 2001, partecipando alla creazione di eventi multimediali che verranno proposti dal vivo a Milano, Roma, Bologna, Bruxelles, Parigi, Città del Messico e Montreal.
Nel 2003, assieme a Davide del Col fonda il gruppo Echran, con il quale pubblica due album Echran del 2005 e In Offret del 2009. Nel 2008 cura personalmente l’mmagine grafica e i visuals per le esibizioni multimediali dell’ensemble di musica contemporanea Sincronie, che verranno realizzate anche queste dal vivo, a Jakarta e Bali in Indonesia nel 2009.
Dal 2008 assume l’incarico di docente del corso di teoria della rappresentazione presso il Centro di Formazione Professionale “Riccardo Bauer” a Milano.
Nel 2010, alla Galleria Fabbrica Borroni di Bollate (Mi), espone le proprie recenti opere pittoriche
derivate dalla live media performance Les Champs Magnétiques, vincitrice del concorso internazionale Celeste Prize a Berlino.
Attualmente integra l’attività di insegnamento al C.F.P. Bauer, e l’accademia N.A.B.A. di Milano con le creazioni artistiche multimediali all’interno del collettivo Otolab.

COX18 STREAM