Pure Punk – Club27, Crash Box, Svetlanas

05 Dicembre 2008

PURE PUNK: Club27, Crash Box, Svetlanas

Pura musica PUNK, tre generazioni nella stessa serata.

La legend band CRASHBOX è attiva dagli albori del punk italiano. Il loro primo vinile esce nel 1985, poi mitiche registrazioni su audiocassetta (gelosamente cuostodite dai fortunati possessori) e altri cd- dopo una pausa di riflessione calpestano con intensità i palchi di mezza italia per la gioia degli amanti della musica e della loro esperienza e per tutti i giovani punk che si appiccicano la loro scritta sul chiodo… le giovani SVETLANAS sono una punk band’77 tutta femminile, con al loro attivo diversi concerti e registrazioni. I CLUB-27 sono attivi da molti anni, non quanto le prime band anni’80 ma con un mare di live alle spalle. il loro disco “terroristen” ti fa surfare e pogare in velocità con un punk-rock’77 di ottima esecuzione.

Queste tre ottime band assieme hanno pubblicato di recente un interessantissimo vinilazzo 45 giri.

Non mancate a questo live..!!!

Filmmaker – Aperitivo in Cox

03 Dicembre 2008

A propos de Filmmaker
Pepi Luci Bom e le altre ragazze del mucchio

Vogliono anche le rose in Un mercoledì da leoni

Se ai sapori della grande abbuffata preferisci i dissapori della cena dei cretini, allora non aspettare fino all’ultimo respiro perché se la classe operaia va in paradiso, noi invece andiamo tutti in cox.
Se saremo otto e mezzo o novecento poco importa, un uomo in più è sempre ben accetto alla festa di filmmaker

Cristiano Armati – “Cuori Rossi”

28 Novembre 2008

Presentazione del libro: CUORI ROSSI di CRISTIANO ARMATI

Marco Philopat ne discute con l’Autore

L’Italia è una Repubblica fondata sul mistero. Un concerto di forze occulte dotate di leggi speciali ha tramato contro le voci impegnate a chiedere dal basso il riconoscimento di fondamentali diritti sociali e politici. Come risultato, una licenza d’uccidere che, dal secondo dopoguerra fino a oggi, ha spezzato le vite di uomini e donne, spesso giovanissimi, uniti da una passione che parla di giustizia, libertà e fraternità.

Dalla strage di Portella della Ginestra alla feroce repressione delle manifestazioni indette in occasione del G8 di Genova, “Cuori rossi” racconta, dunque, oltre che di storie dimenticate, anche di una “guerra mai dichiarata che ha usato le armi non convenzionali delle automobili sabotate, dei candelotti lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, degli eserciti clandestini, dei servizi segreti deviati” e delle collusioni con la criminalità comune e mafiosa per aggredire, intimidire e uccidere soggetti non omologati e “insuscettibili di ravvedimento”.

Dall’omicidio di Alceste Campanile alla morte di Carlo Giuliani, dall’assassinio di Peppino Impastato alle esecuzioni di Fausto e Iaio e di Valerio Verbano, dall’accoltellamento di Davide Cesare “Dax” alle recentissime aggressioni organizzate dai militanti dell’estrema destra a Roma e a Verona, il libro, retto da uno stile narrativo basato sull’evidenza dei fatti, vuole strappare le vittime dello squadrismo fascista contemporaneo e della violenza di Stato a quella grossolana falsificazione del passato che, sotto il mantello paludato della Storia, “ha da sempre il compito strategico di mettere la mordacchia ai vinti”.

 

Nicola Valentino – “Barelle: I dispositivi mortificanti dell’ospedalizzazione”

27 Novembre 2008

Presentazione del libro: “Barelle: I dispositivi mortificanti dell’ospedalizzazione” di Nicola Valentino

Nicola De Lussu e Nicoletta Poidimani ne discutono con l’Autore

Questo libro nasce da una ricerca socianalitica svolta a Molfetta e condotta con persone che operano sia nella locale struttura ospedaliera sia in servizi territoriali. A questo primo gruppo di lavoro si sono aggiunti successivamente tecnici di laboratorio e infermieri del Cardarelli di Napoli, alcuni dei quali hanno animato nei decenni scorsi il “Centro per i diritti del malato” e il “Comitato ecologico” dell’ospedale. Le storie raccolte in questi due cantieri sono state intrecciate con altre già custodite da Sensibili alle foglie.

La ricerca illustra alcune condizioni che rendono patogena la struttura ospedaliera, il meccanismo economico che favorisce un sistema sanitario centrato sull’ospedalizzazione e, soprattutto, i principali dispositivi di spersonalizzazione e invalidazione della persona ricoverata, disposta ad accettare, in ospedale, mortificazioni personali e privazioni dei diritti che non accetterebbe in altri contesti. Il titolo, “Barelle”, richiama la consuetudine in uso all’Ospedale Cardarelli di ricoverare gli ammalati ben oltre i posti letto disponibili, tenendoli in barella nei corridoi dei reparti. È stato scelto perché la pratica cui rimanda esemplifica in modo emblematico il ruolo totalitario che l’ospedalizzazione svolge in un sistema sanitario privo di alternative.

CANTIERI DI RICERCA SOCIOANALITICI

La cooperativa Sensibili alle foglie svolge attività di ricerca coordinando cantieri di socioanalisi all’interno di specifiche istituzioni. Al cantiere aderiscono quelle persone profondamente insoddisfatte della loro condizione, e quindi motivate a raccontarla e a modificarla. Questo dispositivo di ricerca viene definito “cantiere” perché la sua funzione principale è quella di produrre una nuova narrazione dei dispositivi relazionali agenti nel contesto istituzionale. Una narrazione diversa dal mito attraverso il quale l’istituzione mira a legittimarsi socialmente. L’unica regola alla quale sono vincolati i partecipanti al cantiere è quella di raccontare quanto quotidianamente accade all’interno dell’istituzione. Il gruppo socioanalitico comincia a vivere effettivamente nel momento in cui ogni partecipante si riconosce anche nelle parole e nelle storie dell’altro, e quindi in una comune meta-narrazione. Attraverso questo gioco di rispecchiamenti, un dispositivo che appare naturale e ovvio nella routine quotidiana di quella istituzione, d’improvviso, acquista una luce di significato diversa. Rivela una contraddizione sociale.)

Aperitivo in cox18

26 Novembre 2008

VENITE ANCORA A FARVI L’APERITIVO?!

Stuzzichini, piatti caldi, vino, birra, musica, libri per stare insieme e ribadire con le nostre iniziative culturali, musicali e gastronomiche la presenza nel territorio

 

La Rivolta in Musica: Cantosociale

In collaborazione con LA SACCA DEL DIAVOLO di Radio Popolare,presentano:
LA RIVOLTA IN MUSICA – la canzone di protesta sociale dai CANTACRONACHE a oggi

18.00 – Cantosociale in concerto:

Da Straniero ad Amodei, da Fortini a Rodari: la lezione viva dei Cantacronache. I canti popolari, la Resistenza, la passione della lotta, la canzone sociale e politica di ieri e oggi, dal “Feroce monarchico Bava” alle canzoni sul G8 Genova 2001, dai “Morti di Reggio Emilia” alla “Canzone del popolo algerino”.

CARCANO Piero – voce recitante, canto, animazione, percussioni, kazoo…

GRISOLIA Vittorio – violino, mandolino, flauti etnici, ocarine, baghèt, armonica a bocca…

ROTA Gianni – chitarra acustica, flauto traverso, voce, percussioni…

BURATTI Davide – contrabbasso, basso elettrico

ANZALDI Cristian – chitarra classica, elettrica, fisarmonica, banjo, percussioni,voce…

20.00 – Buffet:
Cena popolare, pasta e fagioli, salumi, formaggi e buon vino.

21.15 – Presentazione del libro:

Cantacronache. I 50 anni della canzone ribelle. L’eredità di Michele Straniero” (ZONA Editrice).

Ne parlano: Giovanni Straniero, Giancarlo Nostrini, Alessio Lega, Piero Carcano.

Sul finire degli anni Cinquanta, nasceva a Torino la canzone politica. Nasceva il Cantacronache. Nel libro, se ne narra la storia grazie ai contributi e alle testimonianze di quanti condivisero quell’esperienza o vi si sono successivamente rifatti e ispirati.

22.30 – Concerto di Alessio Lega

Tra i cantautori più importanti dell’ultima generazione, Lega si è trovato spesso e volentieri a dividere il palco con musicisti quali Marco Ongaro, Max Manfredi, i Gang, Gualtiero Bertelli, Luigi Grechi, Lorenzo Riccardi. Caparbio militante dell’anarchia, della poesia e dell’assurda fede nella possibilità di cambiare questo mondo, si ritiene talmente rivoluzionario da tentare di cambiare anche se stesso. Persino con le parole. Basta vedere come brutalizza la sua chitarra per capire a colpo sicuro che trattasi di un violento pacifista.

Per non dimenticare l’esperienza dei Cantacronache a 50 anni esatti dalla loro “nascita” muovendosi sulla via da loro di recupero delle radici della canzone popolare italiana più sociale (quella dei canti di lavoro, dei canti della Resistenza, dei cantastorie) affiancandola a nuove canzoni originali che “raccontano” il presente . Nel viaggio musicale proposto dai Cantosociale che parte dai canti anarchici di fine dell’800 fino ad arrivare agli anni del berlusconismo globalizzato c’è il rispetto e una contagiosa passionalità ma non manca anche un po’ di sana autoironia soprattutto nei testi più legati all’attualità.

Un percorso fatto di storie, canzoni e musiche che hanno accompagnato lotte, impegno civile ma anche la vita quotidiana:gli amori, le rabbie, le tristezze della gente, un racconto della storia che parte “dal basso” dai campi,dalle fabbriche , dalle osterie.

 

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