Libia: ruolo dell’Italia e di altri predoni nel Mediterraneo

Venerdi’ 16 Aprile 2021 – ore 18,00

La campagna di Libia non è finita, gli obiettivi del riarmo italiano e delle missioni in Africa

Nel corso dell’attività del Centro di documentazione abbiamo più volte preso in considerazione la questione della Libia, ormai sempre più destabilizzata e destinata ad essere oggetto di interventi predatori delle varie potenze presenti nell’area.Torniamo ad occuparcene proponendo due incontri per affrontare una serie di tematiche: – la collocazione strategica rispetto al Mediterraneo, dove ormai intervengono più omeno direttamente, fornendo armi e/o con truppe proprie o mercenarie: Italia, Qatar,Turchia, Francia, USA, Russia, Egitto, Emirati Arabi in appoggio / controllo di uno deidue schieramenti libici, entrambi reazionari, solo da poco apparentemente al momentoriuniti in un’unica amministrazione.– il ruolo che l’Italia svolge all’interno del paese tramite le truppe, le aziende (conin prima fila l’ENI), i finanziamenti ufficiali o “sottobanco”, i regali di navi militari, leONG. Un ruolo magari in difficoltà per la concorrenza di altri contendenti, ma per cuinon c’è da spendere un briciolo di sostegno, perché il proletariato italiano non ha nullada guadagnare dalla difesa del “nostro cortile di casa”. – la “guerra contro i migranti” diretta dall’Italia, dal centro destra e dal centro sinistra,prima con Gheddafi, poi con i “governi provvisori”, le “milizie” e la guardia costiera.Una “guerra” imperniata sui lager ipocritamente chiamati “centri di detenzione”, e sulle operazioni di “salvataggio” della guardia costiera libica, trafficante di uomini direttae armata dall’Italia.– la crescente presenza militare nel Mediterraneo e nell’Africa Settentrionale dell’Italia,e la sua ricollocazione, nel quadro del disequilibrio sempre più grande dei rapporti inter capitalisti e inter imperialisti.– l’assenza in Libia, al momento e in forme pubbliche e di massa, di un movimento dilotta paragonabile a quelli del Libano o della Tunisia. Ma dove le contraddizioni siesprimono anche con mobilitazioni di piazza contro condizioni di vita sempre più pesanti, come nell’agosto 2020 a Tripoli.Mobilitazioni subito aggredite dalle “milizie” armate, presenti in entrambi gli schieramenti libici, espressione anche dell’emarginazione crescente da quote della rendita petrolifera di gruppi e tribù locali, pronti a cambiare fronte a seconda delle offerte e garanzie delle varie potenze operanti nell’area.Di conseguenza, mentre denunciamo i venti di guerra nell’area, al momento non troviamo nello specifico del caso libico, nessuna forza presente che per idee o programmi si possa sostenere. Ugualmente “qui da noi” non c’è alcuna forza di massa in grado di im-pedire l’aggressione, la spoliazione o, tanto più, un’eventuale spedizione militare.Ma per questo vogliamo lavorare, cercando di contribuire alla “desolidarizzazione” da-gli interessi politici, affaristici e militari italiani in Libia.Perché, dobbiamo dirlo, il proletariato italiano e le masse libiche, “hanno già dato” nel-le due guerre dei primi anni 30 del secolo scorso. E quello che fece l’Italia, in tema diuccisioni, stragi, bombardamenti, deportazioni … alla faccia del falsissimo “italiani bra-va gente”, è una delle pagine più sanguinose della barbarie capitalista.


Centro di documentazione contro la guerra

Informazioni, materiali e analisi per opporsi alla barbarie del capitalismo decadente, contro il terrorismo di stato occidentale e russo, contro il terrorismo del cosiddetto “islamismo radicale.

Per scaricare i bollettini del Centro di Documentazione
Ottobre 2019 – La guerra che verrà Ottobre 2019
Aprile 2020 – La guerra che verrà Coronavirus
Maggio 2020 – La guerra che verrà Fase 2, riapertura
Febbraio 2021 – La guerra che verrà Febbraio 2021

E per ascoltare

22-01-2021 America: due o tre cose che sappiamo di lei
11-12-2020 La guerra del Covid – 19

e gli altri incontri che si sono già tenutiandate sul sito dell’Archivio Primo Moroni che ci ospita

https://www.inventati.org/apm/index.php?step=controlaguerra

Summary #11 20/01/2021 – 28/01/2021

Riepilogo parzialissimo di alcuni eventi ritenuti salienti in relazione alla pandemia Covid-19 e alla sua gestione in Italia nel periodo che intercorre tra il 20/01/2021 e il 28/01/2021

Le voci sono del GR3, delle 13.45 e delle 18.45. In rari casi ci sono pezzi dei TG regionali. Rigorosamente in ordine cronologico e non “pasticciati”.

Una sorta di “time lapse dell’informazione”.

Musica da Birdland dei Weather Report

America: due o tre cose che sappiamo di lei

Venerdi’ 22 Gennaio 2021 – ore 18,30

Centro di documentazione contro la guerra presenta: America: due o tre cose che sappiamo di lei

Se il poliziotto globale che ha allestito 800 basi per il controllo del mondo non riesce a mantenere l’ordine in casa sua, c’è un problema.
Se una minoranza significativa invade la sede del potere legislativo degli Stati Uniti a seguito della propaganda e all’invito di un presidente sconfitto ma ancora in carica, c’è un problema.
Se tra metropoli e America profonda gli Stati non sono mai stati così disuniti, come le recenti elezioni hanno dimostrato, c’è un problema.
Se, per ora, la guerra civile rimane allo stato latente, c’è un problema.
Se non saremo capaci di descrivere il futuro prossimo venturo, c’è un problema.
Su questo vogliamo aprire una discussione, senza pensare di risolvere, ma cercando di delineare dei nodi da sciogliere.

Centro di documentazione contro la guerra
informazioni, materiali e analisi per opporsi alla barbarie del capitalismo decadente, contro
il terrorismo di stato occidentale e russo, contro il terrorismo del cosiddetto “islamismo radicale

 

LOCo19: Statevi bene

14 Dicembre 2020 – ore 18,00

Statevi bene

LOST, con il supporto di Unit, darà vita a LOCo19, una trasmissione della durata di due orette, a partire da queste brevi e sommarie premesse

Statevi bene!

Il 14/12 gli ospedali San Carlo e San Paolo sono in sciopero

Ad uno stato di agitazione del personale ospedaliero si è aggiunto il problema posto da 50 medici che hanno denunciato inadempienze della direzione.

Si trova tanto materiale qui:

La trasmissione del 14 gira attorno a questo fatto ma non è solo su questo fatto

Avremo

  • riepilogo parzialissimo di alcuni eventi ritenuti salienti in relazione alla pandemia Covid-19 e alla sua gestione in Italia dall’ultima trasmissione ad oggi
  • corrispondenze dallo sciopero del San Paolo
  • un contributo sulle RSA
  • “Scorte” per un buon clandestino
altre info qui

La guerra del Covid 19. Sanità, vaccini, chi paga?

11 Dicembre 2020 – ore 18,00

La guerra del Covid 19. Sanità, vaccini, chi paga?

Nel mondo è in ballo qualcosa di più che discutere

se aprire le piste di sci o come celebrare il “Santo rito degli acquisti”, è in corso

la guerra del Covid -19

Partendo dal libro Lo spillover del profitto vorremmo discutere sulle ripercussioni della
pandemia in atto, stando risolutamente dalla parte di chi lavora, di chi perde il lavoro, di chi
muore, a causa di una crisi sanitaria, economica e sociale generata dal capitalismo.
Vorremmo cominciare da tre punti, senza la pretesa di affrontare tutto:

• sanità
• vaccini
• chi paga?

Ospiteremo anche un intervento dalla trincea del disastro sanitario di un
esponente Usi Sanità dell’ospedale Santi Carlo e Paolo di Milano, dove lunedì 14
dicembre il personale scenderà in sciopero.

Per partecipare alla teleconferenza scrivete a:
centrodocumentazionecontrolaguerra@inventati.org
vi invieremo il link e i riferimenti per partecipare

Centro di documentazione contro la guerra
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occidentale e russo, contro il terrorismo del cosiddetto “islamismo radicale

GIORGIO BERTANI EDITORE RIBELLE

21  Ottobre 2020 – ore 18,00

Presentazione del libro “GIORGIO BERTANI EDITORE RIBELLE” [Milieu Edizioni, Milano, 2020]

Partecipano: il curatore del libro, Marc TIBALDI; alcuni componenti del collettivo promotore del progetto; lo scrittore Antonio MORESCO; Edoardo CAIZZI, editore / Milieu Edizioni. A cura di:
Archivio Primo Moroni, Calusca City Lights, CSOA Cox 18

Nel gran proliferare di espressioni editoriali (riviste, librerie, case editrici) che hanno caratterizzato il periodo dal ’68 fino ai primi anni ottanta, un posto particolare spetta all’editore Giorgio Bertani, per la capacità che ha avuto di ospitare nel suo catalogo le voci più significative del pensiero critico di quegli anni. Il libro racconta la vita della Bertani Editore e del suo fondatore, passando dal celebre rapimento del vice-console spagnolo del 1962 a Dario Fo e a Horst Fantazzini, da Georges Bataille a Franco Berardi Bifo, da Paul Nizan a Jacques Derrida, da Antonio Moresco a Carlo Rovelli, dalla RAF alle BR, dai Tupamaros all’IRA, da Giangiacomo Feltrinelli a Felix Guattari, dalla Palestina al Cile, dal Vietnam alla Cina, dalla Resistenza ai movimenti degli anni ’70, da Franca Rame a Gilles Deleuze… e così ancora per altre vie di fuga in una prospettiva vertiginosa che attraversa fuochi del pensiero e insorgenze sociali. Questo è Giorgio Bertani editore ribelle. Verona city lights. Un libro+docufilm contro le nostalgie che funziona come ordigno mitopoietico che mette in moto desideri, critiche e creazioni. Un contributo per l’invenzione di socialità dove solidarietà e sapere liberino le potenze delle intelligenze individuali e collettive.
Il libro Giorgio Bertani editore ribelle con allegato il dvd Verona city lights, è pubblicato da Milieu Edizioni.

Contenuti del libro: Attraverso il catalogo della Bertani editore e la biografia di Giorgio Bertani — 1962: il rapimento del viceconsole spagnolo — Dario Fo e il catalogo della casa editrice — I primi anni della Bertani con Franco Rella e Alberto Tomiolo — Editoria militante — Tra il 1968 e il 1977 — La repressione nel 1977 — L’attenzione alla cultura delle classi subalterne — Dagli anni ’80 alla chiusura — Giorgio Bertani e Vittorino Andreoli — “I miei anni veronesi e altre considerazioni” di Antonio Moresco — Documentazione storica: Il rapimento del viceconsole spagnolo; Appello degli intellettuali francesi per il convegno sulla repressione in Italia; Comunicato per l’uscita di Bologna marzo 1977… fatti nostri…; “Sogni, errori, libertà. Il nostro ’77 fu diverso” di Carlo Rovelli; Il catalogo e le copertine della Bertani; Fotografie e immagini.
Il docufilm contiene interviste inedite allo stesso Giorgio Bertani e a numerosi protagonisti di quella stagione, con musiche del jazzista Claudio Fasoli.

LOCo19#8: le Lunghe Ombre del Covid19

15 Ottobre 2020 – ore 18,30

LOST, con il supporto di Unit, darà vita a LOCo19, una trasmissione della durata di due orette, a partire da queste brevi e sommarie premesse

PARTE I CORRISPONDENZE

  • Corrispondenza dalla Spagna

PARTE II SALUTE – PSICHO-FISICA

  • Corrispondenza dagli USA
  • Intervista alla Brigata Basaglia
  • Perdere la memoria all’edicola
  • Andrea: Cosa è mancato ad inizio pandemia (e manca ancora)
  • Pino: Che ne è stato del diritto di parola in ospedale
  • N3mo intervista un operatore RSA e una studentessa chimica farmaceutica

 

cos’è LOCo19/8

Ci siamo lasciati molto tempo fa.

La ‘curva’ era scesa ed ora risale, con qualche piccola differenza.

Lo spettacolo sembra lo stesso: chiusure, mascherine, il bollettino della protezione civile alle 18, paura.

Sono ora in azione il tempo breve della rabbia e la rivolta, il tempo della costruzione e il tempo lungo della natura.

In questa situazione straordinaria dettata dall’emergenza Covid-19 e dalle misure di contenimento, molte persone si trovano a vivere da sole, lontane dalle famiglie di origine o dalla cerchia di amicizie, oppure troppo vicine, tutti insieme (come non era forse mai successo), e questo può costituire un fattore di malessere importante, spesso ingigantito dalle notizie preoccupanti che arrivano dai media e dal mutare delle informazioni, delle prospettive, delle possibili soluzioni indicate dagli organi di governo. In altre parole, ognuno è esposto a condizioni aliene rispetto alla propria visione esistenziale e questo risulta un ulteriore fattore di disagio e/o malessere a livello psicologico, così come molta letteratura scientifica sul tema sta ormai dimostrando da anni: esiste un pericolo sanitario, ma esistono anche pericoli psicologici derivati dall’emergenza sanitaria stessa, nonché dalle misure adottate per contenerla o rallentarla. Non possiamo ignorare questi aspetti. Quello che molti scienziati delineano, infatti, è che quest’onda lunga del Covid-19 ad un certo punto scenderà, ma ci sarà all’orizzonte un’altra onda lunga: quella del malessere e del disagio psicologico che, probabilmente, arriveranno alla fine, proprio da chi ha resistito meglio, da chi ha lottato, da chi ha avuto coraggio e potrebbe trovarsi sguarnito, stremato da questo sforzo“.

TONDINI DI FERRO E BOSSOLI DI PIOMBO UNA STORIA SOCIALE DELLE BRIGATE ROSSE

14 Ottobre 2020 – ore 18,00

Presentazione del libro: TONDINI DI FERRO E BOSSOLI DI PIOMBO UNA STORIA SOCIALE DELLE BRIGATE ROSSE di MATTEO ANTONIO ALBANESE

Cosa sappiamo della nascita delle Brigate Rosse. Dopo
più di 50 anni dalla loro nascita sono ancora molti i vuoti da riempire nella storia di quell’organizzazione e del paese.
Per farlo dobbiamo guardare da vicino i vorticosi rivolgimenti di una società che in pochi anni passa dal disastro del fascismo e della guerra a divenire una delle
realtà più industrializzate del pianeta.
Dentro questi cambiamenti, dalle lotte di fabbrica e degli studenti, dal primo femminismo alle rivendicazioni sui diritti di cittadinanza, nascono idee, passioni e si scontrano visioni di futuro. Dall’immaginario della Resistenza fino alla fascinazione per paesi lontani che si liberavano da oppressioni insopportabili, da Cuba al Vietnam ed all’Algeria, prendono vita dibattiti enormi che corrono tra le pagine dei giornali fino ai ciclostili nei
seminterrati.
Da Palermo ad Aosta il paese si scuote, quasi a risvegliarsi dalla trance del processo di ricostruzione, e nelle strade si accende uno scontro sociale gigantesco. Dentro quello scontro, tra le botte della polizia e quelle dei manifestanti, tra le macerie delle bombe neofasciste si comincia ad intravedere una stella a 5 punte, allungata fatta partendo dalla moneta da 100 lire; le Brigate Rosse vogliono fare la Rivoluzione come avanguardia di una classe operaia che stava perdendo la sua partita storica.
La loro sconfitta non è, però, solo una scia di attentati e di morte ma diviene l’occasione per comprendere come l’esplosione dei processi che proprio le Br per prime chiameranno globalizzazione abbia cambiato la nostra percezione del mondo in cui viviamo.

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