In collaborazione con LA SACCA DEL DIAVOLO di Radio Popolare,presentano:
LA RIVOLTA IN MUSICA – la canzone di protesta sociale dai CANTACRONACHE a oggi
18.00 – Cantosociale in concerto:
Da Straniero ad Amodei, da Fortini a Rodari: la lezione viva dei Cantacronache. I canti popolari, la Resistenza, la passione della lotta, la canzone sociale e politica di ieri e oggi, dal “Feroce monarchico Bava” alle canzoni sul G8 Genova 2001, dai “Morti di Reggio Emilia” alla “Canzone del popolo algerino”.
CARCANO Piero – voce recitante, canto, animazione, percussioni, kazoo…
GRISOLIA Vittorio – violino, mandolino, flauti etnici, ocarine, baghèt, armonica a bocca…
ROTA Gianni – chitarra acustica, flauto traverso, voce, percussioni…
BURATTI Davide – contrabbasso, basso elettrico
ANZALDI Cristian – chitarra classica, elettrica, fisarmonica, banjo, percussioni,voce…
20.00 – Buffet:
Cena popolare, pasta e fagioli, salumi, formaggi e buon vino.
21.15 – Presentazione del libro:
Cantacronache. I 50 anni della canzone ribelle. L’eredità di Michele Straniero” (ZONA Editrice).
Ne parlano: Giovanni Straniero, Giancarlo Nostrini, Alessio Lega, Piero Carcano.
Sul finire degli anni Cinquanta, nasceva a Torino la canzone politica. Nasceva il Cantacronache. Nel libro, se ne narra la storia grazie ai contributi e alle testimonianze di quanti condivisero quell’esperienza o vi si sono successivamente rifatti e ispirati.
22.30 – Concerto di Alessio Lega
Tra i cantautori più importanti dell’ultima generazione, Lega si è trovato spesso e volentieri a dividere il palco con musicisti quali Marco Ongaro, Max Manfredi, i Gang, Gualtiero Bertelli, Luigi Grechi, Lorenzo Riccardi. Caparbio militante dell’anarchia, della poesia e dell’assurda fede nella possibilità di cambiare questo mondo, si ritiene talmente rivoluzionario da tentare di cambiare anche se stesso. Persino con le parole. Basta vedere come brutalizza la sua chitarra per capire a colpo sicuro che trattasi di un violento pacifista.
Per non dimenticare l’esperienza dei Cantacronache a 50 anni esatti dalla loro “nascita” muovendosi sulla via da loro di recupero delle radici della canzone popolare italiana più sociale (quella dei canti di lavoro, dei canti della Resistenza, dei cantastorie) affiancandola a nuove canzoni originali che “raccontano” il presente . Nel viaggio musicale proposto dai Cantosociale che parte dai canti anarchici di fine dell’800 fino ad arrivare agli anni del berlusconismo globalizzato c’è il rispetto e una contagiosa passionalità ma non manca anche un po’ di sana autoironia soprattutto nei testi più legati all’attualità.
Un percorso fatto di storie, canzoni e musiche che hanno accompagnato lotte, impegno civile ma anche la vita quotidiana:gli amori, le rabbie, le tristezze della gente, un racconto della storia che parte “dal basso” dai campi,dalle fabbriche , dalle osterie.