PRESIDIO

24 giugno 2009 – dalle 9.00

Presidio  davanti al tribunale di Milano

Mercoledì ci sarà la seconda udienza del processo civile per stabilire l’effettiva proprietà dello stabile di via Conchetta 18

Il centro sociale Cox18 compie oramai 33 anni ininterrotti di occupazione e autogestione

Nel luglio del 1976 un gruppo di anarchici e di abitanti del quartiere Ticinese occuparono due locali sfitti nell’edificio di proprietà privata al numero 18 di via Conchetta. A metà degli anni Ottanta l’intero palazzo viene acquisito dal Comune di Milano. Nel 1988 l’occupazione si amplia a tutti i locali del piano terra lasciati nel frattempo abbandonati.

Nasce così l’esperienza di Cox18.

Il 19 gennaio 1989 il centro sociale subisce un primo sgombero, ma la mobilitazione ottiene una delibera della giunta dell’allora sindaco Pillitteri, per la restituzione dei locali dopo la loro ristrutturazione. Promessa in realtà mai mantenuta ma che non impedirà agli attivisti di rientrare in possesso del centro sociale nell’ottobre del 1989. Da oltre vent’anni Cox18 propone le sue attività sociali elaborate nell’assemblea di autogestione settimanale aperta a tutti, diventando in breve un punto di riferimento di produzione culturale alternativa e offerta senza fini di lucro, per il quartiere e per l’intera città. Un luogo che ha saputo far dialogare gli alti esponenti della cultura accademica e i rappresentanti delle controculture espresse dalle periferie. Cox18 è anche sede di uno dei palchi più importanti d’Italia in cui hanno suonato centinaia di musicisti di ogni genere e da ogni dove.

Dal 1991 la Calusca City Lights, la celebre libreria fondata da Primo Moroni, è ospitata dal centro sociale, qui hanno avuto luogo incontri e dibattiti che sono andati a influenzare molte delle grandi tematiche politiche e sociali d’attualità. Moroni, morto nel marzo 1998, ha lasciato all’interno del centro una quantità di volumi e materiali sulla storia del movimento operaio e della controcultura internazionale dal valore inestimabile, una raccolta unica in Europa oggi gestita, con attenta e affettuosa cura dal collettivo “Archivio Primo Moroni”.

Le pareti interne ed esterne del centro sociale sono oggi una mostra permanente di murales e dipinti realizzati da molti artisti di fama internazionale.

Esattamente vent’anni dopo il primo sgombero, il 22 gennaio 2009, Cox18 è stato nuovamente sgomberato. Quel giorno, la risposta della città fu tempestiva, in breve si radunarono davanti ai blindati delle forze dell’ordine molti compagni, amici, abitanti del quartiere. Si trattava di uno sgombero illegale che non teneva conto di una causa per determinare l’effettiva proprietà dell’edificio, una vertenza sull’usucapione ancora in corso tra il Comune e il centro sociale.

Il 13 febbraio 2009, dopo una lunga serie di mobilitazioni e due manifestazioni da 10.000 persone, i locali del centro sociale sono stati ripresi con il sostegno dalle compagne e dei compagni di Milano.

Mercoledì 24 giugno 2009 ci sarà la seconda udienza del processo civile per stabilire l’effettiva proprietà dello stabile di via Conchetta 18.
Lunedì 22 giugno dalle 19.00 Cox18, Libreria Calusca e Archivio Primo Moroni sono di nuovo in piazza XXIV Maggio, che fu teatro delle prime mobilitazioni dopo lo sgombero del gennaio scorso. Un’occasione per invitare tutti a partecipare al presidio di mercoledì 24 giugno alle ore 9.00 davanti al palazzo di giustizia.

D.I.Y. Fest 2009

basura*DIY*prod & Cox18 sono felici di annunciare…

 ***D.I.Y. Fest 2009!***
 Fuori le asce di guerra!!!

Una due giorni alla vecchia maniera per sostenere l’occupazione e l’autogestione come pratiche reali di liberazione delle nostre vite e del nostro tempo e per diffondere l’autoproduzione come vera alternativa alla mercificazione della cultura contemporanea!

Sabato 20 Giugno

dalle 17.00

mostre/distro/workshop/dibattiti sul D.I.Y.

dalle 19.30

cena vegan e non

dalle 22.30

HOBOPHOBIC militantaccaccì / taranto
A TESTA BASSA hardcorecoicontrocazzi / bari
RFT fastfurious&ubriachezze / milano
LA QUIETE screamoalsuomeglio / forlì e non solo
NEID mazzateultracore / viterbo

D.I.Y. Fest 2009

basura*DIY*prod & Cox18 sono felici di annunciare…

 ***D.I.Y. Fest 2009!***
 Fuori le asce di guerra!!!

Una due giorni alla vecchia maniera per sostenere l’occupazione e l’autogestione come pratiche reali di liberazione delle nostre vite e del nostro tempo e per diffondere l’autoproduzione come vera alternativa alla mercificazione della cultura contemporanea!

Venerdì 19 Giugno 2009

dalle 22.30
AGATHA dicononoisemainrealtàèmetal! / milano
SUMO dischord&poesia / bologna
CIBO motorcityturborochenrol / torino
THE SMASHROOMS oldskull / brescia

David Foster Wallace – What Fun Life Was

11 giugno 2009 – alle 21.00

Filippo Pennacchio presenta What Fun Life Was.
Saggio su
Infinite Jest di David Foster Wallace.

Interverranno, assieme all’autore:

– Paolo Giovannetti, docente di Letteratura italiana e Tecniche del racconto,
Università IULM;

– Fabio Vittorini, docente di Letterature comparate, Università IULM.

Nel corso della serata verrà proiettato il video DavidFareWell, realizzato
da minimum fax in collaborazione con NessunoTV.

Celebrato e snobbato, molto discusso ma poco letto, spesso trascurato dalla critica, per lo meno italiana, il poderoso Infinite Jest di David Foster Wallace, al suo apparire nell’ormai lontano 1996, fu salutato come “il monolito kubrikiano della letteratura giovane”. Su questa pietra miliare dell’America di fine millennio, “opera spettacolare, stupefacente nella sua immensa ispirazione, illuminante nella sua profonda, disarmante tristezza”, Filippo Pennacchio, un giovanissimo studioso, ha appena scritto un volume, il primo in assoluto in Italia, sviscerando sia le implicazioni storiche sia i risvolti formali e strutturali. Da un lato, l’orizzonte, ricchissimo, della narrativa nordamericana d’oggi, postmoderna nelle sue radici ma totalizzante nelle sue intenzioni. Dall’altro, la costruzione di un romanzo ambizioso e discontinuo insieme, corale e polifonico ma anche capace di denunciare le proprie falle, di allegorizzare la propria sconfitta.

“Classe” di Andrea Cavalletti

07 giugno 2009 – a partire dalle 17,00

PROSPETTIVE SULLA LOTTA DI CLASSE

Discussione con “nonostante milano” intorno a Classe di Andrea
Cavalletti (Bollati Boringhieri, 2009). Sarà presente l´autore.

Che ne è oggi della lotta di classe? Si tratta forse di un´espressioneantiquata, da riporre senza rimpianti nel magazzino delle armi spuntate, oppure di un concetto strategico per chiunque cammini in direzione ostinata e contraria? Tentare di rispondere a queste domande significa “sforzarsi di allentare un poco gli ingranaggi della macchina che ci stritola”, “rivelare, al centro del dispositivo sociale, la possibilità di un arresto”. E finalmente scorgere, oltre l´impostura accecante del “sociale”, i lampi dell´insurrezione che viene.

Pornflakes – eXpo(sure)/miX/coX18 party

05 giugno 2009 –  dalle 23.30

PORNFLAKES QUEER CREW in occasione del 23° MIX Festival
Milano di cinema gaylesbico & queer culture
presenta:

eXpo(sure)/miX/coX18 party

(XXXrated!)

DJ set max_m + S/HE

VJ set + performance by pornflakes crew

Special dj set :
STEREONUCLEOSE
from Berlin/Bucharest
www.myspace.com/lastereonucleose

info:

www.pornflakes.it

www.myspace.com/pornflakesqueercrew

Sempre CONTRO LE LOGICHE SECURITARIE, PER L’AUTOGESTIONE E
GLI SPAZI SOCIALI

In un’alba di gennaio, il COX18 fu sgomberato.

Sgomberarono uno spazio a noi caro dove hanno avuto luogo
numerose serate queer, cene, avvenimenti e azioni di sensibilizzazione.

Sgomberarono uno spazio per far altro, per un’altra porzione
di città da EXPO.

Non ci sono riusciti.

Quell’ ingombro ci piace, quell’ingombro è un interstizio
tra le pieghe della nostra città, riluce più delle rughe
che vorrebbero spianare.

Noi nella città visibili e godibili!

Scopriamo… i Navigli

02 Giugno 2009

Scopriamo… i Navigli

In occasione della festa dei Navigli il C.S.O.A. Cox 18 presenta la mostra fotografica organizzata dal Cral dell’Azienda Ospedaliera San Paolo che si terrà lungo i muri del centro e nel cortile. Decine di pannelli per ricordare storicamente quanto c’era da un punto di vista sociale e urbanistico sostituito oggi dalla speculazione immobiliare e da bottegai che vendono birre e panini senza memoria e passione. Navigando… per storie e immagini.

ore 15.30 Inaugurazione della mostra
ore 19.00 Buffet
ore 21.00 Proiezione del film Oltre il ponte – Storie di lavoro, 39 min
Regia di Sabina Bologna,
musiche di Lorenzo Magnaghi,
ricerche a cura di Silvia Bassoli

 

Oltre il ponte – Storie di lavoro

Nato da un’idea di Sergio Bologna, Il documentario ricostruisce la trasformazione di un quartiere di Milano, un tempo centro di importanti realtà industriali specializzate nell’elettromeccanica pesante (come la Riva Calzoni, la CGE, la Loro Parisini) e diventato oggi zona dedicata al design, ai media, all’informatica, alla moda, all’arte. Un territorio diventato un brand, chiamato “zona Tortona”, e considerato una delle più alte concentrazioni di “classe creativa” del mondo. E’ un viaggio dal fordismo al postfordismo.

Dell’epoca industriale rintraccia le tre grandi componenti: il paternalismo illuminato, sull’esempio della Riva Calzoni, il riformismo filantropico, testimoniato dalle Case Popolari dell’Umanitaria – costruite nel quartiere nel 1906 – e l’antagonismo di classe, ricordato con interviste e filmati d’epoca sul grande sciopero degli elettromeccanici del 1960.

Il ricordo della grande industria rimane negli spazi, conservati da un immobiliarista intelligente ed occupati oggi dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro, dai grandi nomi della moda, come Fay, Zegna, CP Company – gli spazi della Riva Calzoni – dai Laboratori del Teatro alla Scala – gli spazi della CGE. Entrando negli studi di grandi designer, come Isao Hosoe, negli uffici delle multinazionali della consulenza, come la Deloitte, nelle agenzie di modelle per le sfilate di Armani, la macchina da presa incontra realtà della new economy ma anche sorprendenti officine meccaniche dove ancora antichi mestieri – come i tornitori in lastra – lavorano in maniera artigianale per mercati del Medio Oriente. Ma le condizioni della “classe creativa”, composta in maggioranza da freelance che lavorano per la moda, i grandi eventi, i media, il design, sono davvero migliori di quelle dei vecchi operai? Il documentario si chiude con questo interrogativo mentre scorrono le immagini della nuova speculazione edilizia, quella che non conserva più la memoria del passato ma rade al suolo per tirar su palazzoni.