CANTATA PER PORTELLA DELLA GINESTRA

31 Maggio 2017

CANTATA PER PORTELLA DELLA GINESTRA  con il gruppo Zabara

Parte Prima

Parte Seconda


 

“Negli anni del tripartito il Mezzogiorno ribolle a causa della disoccupazione bracciantile, che spinge all’occupazione delle terre incolte, e per la legge sugli ammassi obbligatori, applicata in modo da danneggiare i piccoli e piccolissimi coltivatori.
Dalla Liberazione al 31 maggio 1947, fine della coalizione antifascista tripartita, vennero uccisi dalla polizia almeno 51 lavoratori (altri quattro furono uccisi dalla polizia militare alleata) e i feriti furono centinaia. Di contro, vennero uccisi 11 agenti di pubblica sicurezza.
Alle grandi lotte contadine di quegli anni si opporranno non solo le forze dell’ordine ma anche la mafia, che dal ’43 al ’47 ucciderà in Sicilia 55 organizzatori sindacali e capilega contadini e 141 dirigenti politici, sindaci e consiglieri comunali.
Giova infatti ricordare che la Democrazia Cristiana, non appena gli americani la scelsero definitivamente come interprete dei loro interessi in Italia, si era ingrossata in Sicilia non solo con i baroni del latifondo ma con i capi mafiosi e i resti del separatismo. Per questo le collusioni tra esponenti della DC, elementi della polizia e dei carabinieri, la stessa mafia e a volte persino il movimento fascista, riapparso anch’esso al Sud con caratteristiche di braccio armato al servizio degli agrari, erano in quegli anni elementi di senso comune.
La cronologia [1947] segnala tutta l’asprezza dello scontro di classe: 13 lavoratori uccisi direttamente per mano di agrari oppure per mano di fascisti e qualunquisti; 7 agrari o fascisti uccisi, spesso per linciaggio, dalle popolazioni. E a ciò si deve aggiungere il massacro operato dalla banda di Salvatore Giuliano a Portella della Ginestra il 1º maggio 1947, dove gli uccisi furono 11 e i feriti 27.
Fu tuttavia soprattutto il democristiano Mario Scelba, divenuto peraltro ministro degli Interni con il beneplacito di Palmiro Togliatti già nel gennaio 1947, a far cadere qualsiasi illusione […] e fu proprio allora che si compì un’assoluta restaurazione del fascismo nel ceto chiamato a esercitare la repressione statuale”. [Cesare Bermani]

PRIMO DIALOGATO INTORNO AL LIBRO “Esiste un mondo a venire?”

29 Maggio 2017

Calusca City Lights promuove: PRIMO DIALOGATO INTORNO AL LIBRO “Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine” di DÉBORAH DANOWSKI e EDUARDO VIVEIROS DE CASTRO [Nottetempo, Milano, 2017]

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

 

Come scrivono gli Autori nella prefazione, “a partire dalla prima edizione della versione in portoghese di questo libro, risalente alla fine del 2014, la marcia inesorabile del riscaldamento globale da un lato e l’accumulazione di discorsi (nel senso più ampio del termine) sulla ‘fine del mondo’ e sull’Antropocene dall’altro, insieme alla nube di temi che quest’ultimo termine riassume in modo appropriato benché polemico, sono state così implacabili” che urge discuterne.
Perciò questo “primo dialogato” con i traduttori italiani (Alessandro Lucera e Alessandro Palmieri), cui seguiranno ulteriori approfondimenti.
Indice dell’opera
[1] INFINE, SOLI (Ceci n’est pas un monde – Dopo il futuro: la fine
come inizio – Il Grande Dentro: la speleologia speculativa di Gabriel
Tarde); [2] UN MONDO DI PERSONE (La fine delle trasformazioni, o il
primo Antropocene – Antropomorfismo contro antropocentrismo – La
fine del mondo degli indios) [3] UMANI E TERRENI NELLA GUERRA DI
GAIA (La specie impossibile – La fine del mondo come evento
frattale); [4] IL MONDO IN SOSPESO (Credere al mondo); BIBLIOGRAFIA

Posted in programmazione.

SPAZIO GAMMA

25 Maggio 2107

LANCIO IN ORBITA DI SPAZIO GAMMA: è un angolo acuto dentro la libreria Calusca/Archivio Primo Moroni. Si occuperà di fotografia, immagini e immaginario urbano al tempo delle Metropoli ALPHA

_COCKTAIL BAR nel giardino urbano di COX18
_MUSICA di EKATE COLLECTIVE (MateriaObscura/dark electronic dal Cile, Grecia, USA, Canada, Lettonia, Germania, e Svezia) https://ek4t3.bandcamp.com/

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

Parte Quarta

Incontro sulla sicurezza informatica

21 Maggio 2017

Incontro sulla sicurezza informatica
Presentazione Hackmeeting 2017 in Val di Susa. Condividiamo proposte, critiche e idee strampalate riguardo ciò che vorremmo apprendere o insegnare. Costruiamolo insieme!

Parte Prima

Parte Seconda

QUELLO CHE FACCIAMO E’ SEGRETO!

18 Maggio 2017

QUELLO CHE FACCIAMO E’ SEGRETO!

Zu + Merkel Market

Merkel Market

 


 

Zu

Parte Prima

Parte Seconda


 

LE MISSIONI MILITARI ITALIANE ALL’ESTERO

17 Maggio 2017

Il Collettivo di lavoro sulla guerra organizza un incontro su: LE MISSIONI MILITARI ITALIANE ALL’ESTERO

Parte Prima

Parte Seconda

L’Italia è in guerra a pieno titolo, fa parte del pugno di nazioni che vendono armi a Paesi in guerra e che spediscono soldati per il Pianeta, occultando la reale natura della partecipazione alle imprese belliche, definite missioni di “pace” Il nemico non è, no non è oltre la tua frontiera; il nemico non è, no non è oltre la tua trincea (Enzo Jannacci)
Dal 2007 il capitalismo è entrato in una crisi generale e internazionale che sta modificando gli equilibri e le gerarchie tra gli Stati. La competizione economico-finanziaria, la ricerca di profitti, la lotta per il controllo delle materie prime e di forza lavoro prospettano un teatro bellico senza confini e senza limiti, che rende permanente la guerra allargandola a tutto il Pianeta. Una guerra che è anche ”controrivoluzione preventiva”. Se crisi, competizione economica e militare, aumento delle spese militari, immigrazione di massa hanno un’evidente ricaduta sul peggioramento delle condizioni delle classi subalterne, meno immediatamente evidente è la loro correlazione con il progressivo restringersi della democrazia formale e degli spazi di agibilità politica e sindacale, con il controllo sempre più invasivo dello spazio urbano. Sbarre, recinzioni, telecamere, mezzi dell’esercito per le strade fanno ormai parte del nostro ambiente quotidiano. Il nemico non è, no non è oltre la tua frontiera; il nemico non è, no non è oltre la tua trincea / il nemico è qui tra noi, mangia come noi, parla come noi, dorme come noi, pensa come noi ma è diverso da noi. / Il nemico è chi sfrutta il lavoro e la vita del suo fratello; / il nemico è chi ruba il pane il pane e la fatica del suo compagno; / il nemico è colui che vuole il monumento per le vittime da lui volute / e ruba il pane per fare altri cannoni / e non fa le scuole e non fa gli ospedali / e non fa le scuole per pagare i generali, quei generali / quei generali per un’altra guerra… (Enzo Jannacci, Il monumento, 1975, in: Quelli che…)