18 OTTOBRE 2003
THE BUG
Parte Prima
Parte Seconda
18 OTTOBRE 2003
THE BUG
Parte Prima
Parte Seconda
INFO: PUN – 06-07/06/03
HipHop
Domenico Bartolo: Direttore creativo e free lance, si è trasferito da Sidney ad Amsterdam qualche mese fa, passando per l’Italia. Pur abitando ora in Olanda, rimane forte il suo contributo all’interno del collettivo di Australian INfront, punto di riferiemnto mondiale per grafica e (web)design.
Kenneth Hung (installazione): Originario di Hong Kong, Kenneth vive e lavora a San Francisco. La sua comunicazione diretta e attiva non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Kenneth lavora su arte digitale, suoni, installazioni, video, fotografia, scultura. Ha all’attivo molte esposizioni e diversi riconoscimenti in campo artistico
Kenneth Hung – presentazione sito:
www.111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111.com
PUN è nato sostanzialmente per due motivi: dare continuità ad un lavoro collettivo iniziato nel settembre 2002 come collettivo di collettivi e che continua a mantenere in generale questo tipo di impostazione, benché, nello stesso tempo, stia andando a ridefinirsi come soggetto a se stante facendo leva sull’apporto, sui contenuti, sugli strumenti di chi ne fa parte e del bacino di socializzazione delle questioni e degli interventi con cui interagiamo.
Ora si tratta di allargare il discorso fin qui fatto sulla guerra dopo i lavori e i progetti degli ultimi mesi (in particolare contro la guerra in Iraq), cercando di focalizzare una questione centrale per quanto riguarda la comunicazione, che è il nostro campo di intervento, attraverso musica, grafica e scrittura.
Come Piccolo Network abbiamo individuato la “censura” come elemento su cui confrontarci come collettivo e da porre all’attenzione di chi, come noi, lavora e si attiva sul piano della comunicazione e della controinformazione. Utilizzare il termine “controinformazione” significa immediatamente non tanto collocarci (la collocazione in generale è più che altro un problema di questure, giudici e scribacchini), quanto porre la questione sul piano del conflitto, perché in questo modo, attraverso cioè un rapporto di conflitto (e ovviamente di rapporti di forza) affrontiamo quotidianamente sia la censura che l’obbiettivo per cui essa viene attuata nelle sua mille e più sfaccettature: il controllo.
Il controllo è un’arma generalmente a bassa intensità, esattamente come determinate fasi delle guerre quando non sono ancora guerreggiate, che viene agito in modo sempre più radicale e dispiegato nei confronti del tessuto sociale urbano – riprendendo le parole del manifesto di lancio di PUN – poiché cerca di annullare strumenti di interazione, luoghi di socializzazione, scambi, saperi.
Abbiamo dato per assodato il controllo come elemento di pratica quotidiana del potere. Durante la guerra guerreggiata. Come quella recente in Iraq. Durante quella che noi chiamiamo “la loro pace”. Il controllo come strumento pratico/praticato/agito nel tentativo di raggiungere quello status generale di pacificazione, all’interno del quale ci sia “ordine democratico” (la loro democrazia), libero scambio (di merci e denari), circolazione (di profitto). Così in Italia, così negli Usa, così nella Fortezza Europa come in Medio Oriente e in tutto il mondo. Controllo della comunicazione come nell’urbanizzazione del controllo.
Partendo dal discorso arte/comunicazione/controllo, abbiamo cercato, all’interno della due giorni, di allargare il confronto e il dibattito sia attraverso le esperienze delle persone direttamente invitate a contribuire a questa iniziativa (dai fumetti al video, dalle tavole alle installazioni alle parole fino ai suoni), sia attraverso gli interventi, le impressioni e ovviamente le critiche delle persone che sono passate per il CSOA Cox18.
La risposta a livello di partecipazione è stata molto più che incoraggiante. Centinaia i presenti, sia il venerdì che il sabato. Un’ attenzione ai lavori presentati che ha meravigliato noi prima di tutto. E se da questo punto di vista possiamo dire di essere assolutamente contenti di come si sono svolte le cose, dobbiamo viceversa puntualizzare, prima di tutto a noi stessi, come sia assolutamente necessario approfondire i momenti strettamente di confronto, siano conferenze oppure tavole rotonde. Perché se è vero che nella giornata di sabato per oltre due ore abbiamo avuto modo di far fluire opinioni, idee, proposte, è altrettanto vero che la partecipazione alla tavola rotonda non ha visto l’adesione di molte persone, fatto salvo il Piccolo Network e gli ospiti invitati. Questo è un aspetto per noi a dir poco centrale rispetto al nostro lavoro e alla nostra progettualità. In una mano i lavori legati alla grafica e alla musica e alla scrittura, frutto della nostra sperimentazione soggettiva e collettiva; nell’altra mano l’obbiettivo di darci con continuità momenti concreti e costruttivi di confronto e crescita in questo senso.
Siamo rimasti entusiasti dei lavori presentati al PUN e riteniamo che l’entusiasmo abbia attraversato molte delle persone presenti. I lavori, come avevamo anticipato nei vari messaggi di lancio dell’iniziativa, hanno attraversato in lungo e in largo i luoghi propri della comunicazione “artivistica” (ovvero arte + attivismo), dal documentario al video, dall’installazione pura ai fumetti fino alla grafica digitale. Kenneth Hung, Domenico Bartolo, Stephen Marshall, Saffron Samuels, LaVectoria, canefantasma’studio, Inguine.Net, Terrorpilot, Ubq, Torazine. E ancora Nukesatori (a034+bbs), Horiko, Synthe.Labo, Dj Kleopatra, Tr4ck3r, Purperline.
Immagini, parole, musica. mescolandosi tra loro, hanno rimandato in libera circolazione l’idea e la necessità di supportare, fionda alla mano, in prima persona, la riappropriazione delle forme di espressione nei tempi e negli spazi in cui queste possano dirsi realmente libere, con gli strumenti che ci sono propri e attraverso momenti concreti di socializzazione. Momenti liberi quanto più possibile dal controllo. Dalla speculazione. Liberi da un mercato in cui meno di 20 corporations gestiscono la maggior parte dei media.
Qui siamo. E da qui ripartiamo. Con due obbiettivi fissi in testa: rafforzare sempre di più il Piccolo Network, sia per quanto riguarda il confronto e la crescita dei soggetti che vi partecipano, sia attraverso nuove iniziative, on line ed off line, che percorrano l’Italia in lungo ed in largo, senza che queste siano una semplice somma di cose ma che sappiano rappresentare al meglio il livello di potenzialità e crescita che sapremo darci. Questo è fondamentale.
In secondo luogo, dal confronto con gli ospiti stranieri è scaturita l’idea di internazionalizzare la proposta del network. Un network di networks, che ci permetta di allargare quanto più possibile sia il livello di iniziativa che la discussione/confronto. Un obbiettivo certamente non facile, viste e considerate tutte le difficoltà che ci troviamo ad affrontare rimanendo semplicemente sul piano italiano. Tuttavia sarebbe del tutto fuori luogo e fuori dal tempo pensare di risolvere la cosa rimanendo relegati ai confine dello stivale. I giochi (non solo di parole) si attuano a livello globale. Ed è (anche) in questa ottica che cercheremo di lavorare. Dentro i contesti. A piedi pari.
In ultimo, un ringraziamento enorme a tutta la gente del CSOA Cox 18, che si è messa in gioco in questa iniziativa, sia a livello di dibattito che di realizzazione della stessa. Se abbiamo passato due magnifici giorni in quel di Milano, lo dobbiamo molto anche e soprattutto a loro.
Un carrello della spesa per simbolo: quello che non abbiamo ce lo andiamo a prendere. Senza chiedere permesso. Mettiamo un PUNto e apriamo una parentesi.
Piccolo Network Contro La Guerra
PRESENZE:
Kenneth Hung
Originario di Hong Kong, Kenneth vive e lavora a San Francisco. La sua comunicazione diretta e attiva non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Kenneth lavora su arte digitale, suoni, installazioni, video, fotografia, scultura. Ha all’attivo molte esposizioni e diversi riconoscimenti in campo artistico. Info: www.tinkin.com –www.111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111.com
Stephen Marshall
Scrittore, regista e creatore di progetti di comunicazione indipendente quali Channel Zero e Guerrilla News Network, Stephen Marshall predilige i documentari come forma di espressione e di denuncia contro i media corporativi. Nel 2000 ha vinto il Sundance Film Festival con il suo video-documentario “Crack the CIA”. Arriva a Milano per presentare la sua ultima produzione: “9/11 The Aftermath”. Info: www.gnn.tv/c_zero
Domenico Bartolo (Australian INFront)
Direttore creativo e free lance, si è trasferito da Sidney ad Amsterdam qualche mese fa, passando per l’Italia. Pur abitando ora in Olanda, rimane forte il suo contributo all’interno del collettivo di Australian INfront, punto di riferiemnto mondiale per grafica e (web)design. E’ il creatore del progetto “Visual Response”. Info:www.australianinfront.com.au
LaVectoria
Ovvero Daniele Tabellini, Manuel Musilli, Andrea Fioravanti e Gianluca Ciufoli. La Vectoria Design Crew è un collettivo di designer e artisti, quartiere san Lorenzo, Roma. Dalla progettazione grafica allo ‘sticker marketing’, dalla progettazione industriale all’organizzazione eventi, dalla progettazione video alla direzione artistica. Info: www.lavectoria.com
Inguine.Net
Inguine è un progetto per un sito Web dedicato al fumetto contemporaneo e alle sue potenzialità espressive in rete. I principali obiettivi di Inguine sono quello di far conoscere autori spesso estranei ai circuiti della grande pubblicazione e distribuzione e quello di esplorare – a partire dai fumetti originali – le possibilità di collaborazione e invenzione fra giovani creativi provenienti da ambiti molto diversi. Info: www.inguine.net
canefantasma
“Io sono vivo e voi sieti morti. Metti la testa nel cesso e schiarisciti le idee. Nella logica stringente della realtà non illusoria può succedere di confrontarsi con frammenti di realtà che invece creano illusioni pressanti.” canefantasma sono Mimmo Manes, Manuela Sechi, Christian Mele. Info: www.canefantasma.com
Saffron Samuels
Designer (oltre che insegnante) franco/australiana, Saffron attualmente vive ad Amsterdam, Olanda. Molteplici i campi di intervento: dall’architettura per interni alla stampa fino alle esposizioni per musei e gallerie. Su commissione disegna gioielli. Appassionata di architettura interattiva e dai progetti collettivo/sociali, Saffron prende ispirazione per i suoi lavori dalla natura.
Terrorpilot
“Ma cosa vuol dire ‘kill all web designers’? Sei un pervertito, frustrato, schizofrenico? Ma non sei un web designer anche tu? Chi ti credi di essere? Non ti sembra troppo facile distruggere tutto? ahahaha”. New media all’attacco. O attacco ai new media. La maschera. Info: www.terrorpilot.com
Ubq
La scelta per Ubq è fatta: l’anima di chi crea prima della tecnica. Un luogo telematico collettivo fatto di progetti all’interno di una grafica minimalista. Da” Leave Your Fingerprints” a “Bio.Graphic”, Ubq si è interposto, all’interno di un piano conflittuale, tra forma e sostanza ed esperienza di chi mette in digitale sensazioni, idee, espressioni, necessità. Info: www.ubq.it
Torazine
Torazine vi dà il benvenuto nel fantastico mondo dei perdenti che non si danno per vinti. Un mondo mediocre e disperato dove i rapporti di potere penetrano e macerano vite senza essere visti mentre l’unica visione convergente è quella di una guerra che vende. Un mondo dove la guerra avviene tutti i giorni 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, dove le spettacolarizzazioni dell’infowar vengono filtrate da televisori rubati, dove nulla è reale e tutto e’ possibile. Info:http://ordanomade.kyuzz.org/tora
NukeSatori (a034+bbs)
NukeSatori è un duo (a034 + bbs) che esiste da circa 4 anni. Intensi liveset tra centri sociali, capannoni abbandonati, bar di periferia e locali di milano. Suono e divertimento. All’attivo hanno alcune produzioni su etichette indipendenti legate al mondo tekno oltre ad un’infinità di collaborazioni, anche su internet. Ma non sono mai state le produzioni il fulcro del connubio, bensì i liveset, vissuti in modo grottesco e sperimentale, surreali, spesso estremi. Nulla viene preparato prima del set, o meglio, ognuno dei due elementi compone le sue cose senza curarsi di quello che fa l’altro. L’insieme è solo dal vivo, random, con spirito di improvvisazione totale e atteggiamento rock’n’roll, spaziando tra i vari e più stralunati generi dell’elettronica. Info: www.nukesatori.org
Horiko
Web designer piemontese ma anche produttore di musica elettronica iper minimalista. E’ possibile trovare i suoi lavori sparsi per la rete oltre che sul suo sito personale. Info: www.horiko.org
Dj Kleopatra
PROGRAMMA:
Venerdì 6 giugno
Ore 22: Presentazione dell’iniziativa
Ore 22.30: Installazioni di Kenneth Hung + Domenico Bartolo (Australian INfront)
Ore 24: Tekno-rock’n’roll livefuckinset: Nuke Satori (a034+bbs) + Horiko + Synthe.Labo + Lab9 (vj)
Sabato 7 giugno
Ore 16 : Apertuna con workshop di Ubq, LaVectoria, Inguine, Domenico Bartolo, Terrorpilot
Ore 17 : Conferenza “PUN, sulla censura e i suoi derivati, in tempo di guerra?” Conferenza sulla censura \ partecipano Stephen Marshall, Kenneth Hung , Dom Bortolo (Australian INfront), Piccolo Network (a seguire presentazione InguineMah!gazine #1)
Ore 20 : Music background con Tr4ck4+purpeline (loungephuture dub)
Ore 21.30 : Stephen Marshal presenta “9/11 the AfterMath” e a seguire videoproiezione del documentario.
Ore 22.45 : Installazioni di Kenneth Hung + Domenico Bartolo (Australian INfront) + Piccolo Network
Ore 01 : Kleopatra J plays Funk elettrobugalou
Nel corso della due giorni saranno sempre presenti:
Installazioni: Kenneth Hung con un lavoro fatto ad hoc per PUN; Domenico Bartolo, Piccolo Network + Sueo con “AudioLazy”.
Mostre : Inguine + LaVectoria + Canefantasma + Torazine + Saffron Samuels.
Video on loop: Domomenico Bartolo, Inguine, Ubq, Terrorpilot, LaVectoria.
No War \ Presentazione cd autoprodotto dal Piccolo Network.
Melt Banana:
Venerdì 23 maggio 2003
Mostra personale di Peter Kuper dal titolo Blue
Planet. Una selezione di alcune decine illustrazioni di carattere politico che l’artista di New York ha realizzato dagli anni Novanta ad oggi. Dalle copertine per riviste a grande diffusione come il “Time” o il “Newsweek” ai lavori per la fanzine politica “World War 3 Illustrated” e l’agenzia indipendente di cartoonist “INX” . Dagli anni della prima guerra del
golfo, all’America della politica internazionale di
Bush Jr. dopo l’undici settembre.
Readiing performance con
proiezioni (SlideShow)
http://youtu.be/vhkhO3hUj6M
Sabato 24 Maggio 2003
Dj Frank S
Mina
INFO: From Afrika Rap To Global Hip Hop – 13-14/03/03
Bronx, 1976, nel cuore del ghetto statunitense sta per cominciare un block party.
Il principio¨ semplice: ci si allaccia abusivamente al lampione, si sistema il sound system ed arriva il DJ con la sua valigetta di 45 giri e di maxi-single del mistero.
Nella folla danzante si creano spazi liberati dove B-boy e B-girl si confrontano in evoluzioni e passi di break dance.
Il DJ esalta il break, quell’effetto ritmico in cui il tutto decresce a favore del beat, e reinventa i brani mixandoli fra loro per tenere il pubblico sotto pressione.
Nel nuovo spazio sonoro, l’MC incalza con interventi sempre piu’ complessi, da semplici slogan a veri e propri testi ritmati.
Mentre la Disco Music invade le onde radio e monopolizza il sound dei club ‘In’ di Manhattan, il ghetto nero inventa una nuova musica, un nuovo stile il cui unico segnale culturale visibile¨ costituito dai graffiti murali.
2003: L’Hip Hop rappresenta un genere musicale che produce profitti per oltre cinque miliardi di dollari. Questo fenomeno culturale e’ diventato uno dei principali prodotti di esportazione dell’industria culturale statunitense. La musica rap e la cultura hip hop rappresentano il fenomeno culturale piu’ importante del panorama statunitense contemporaneo, un fenomeno nel quale la cultura di strada, le condizione oggettive di vita delineano l’identita’ individuale e collettiva di una intera generazione. Dalla moda all’arte, dal cinema alla danza, la cultura hip hop rappresenta un importante strumento di comunicazione, d’espressione di opinioni ed atteggiamenti, di analisi della vita urbana contemporanea.
Virtualmente in ogni citta’ del pianeta, ci sono comunita’ hip hop e questi giovani non hanno semplicemente adottato lo stile musicale caratterizzato da bassi potenti, giochi di parole e testi in rima, ma si sono appropriati di una moda, di atteggiamenti e di uno slang propri della gioventu’ di colore che crea e plasma questa cultura.
Deejaying, MCeeing, Breakdancing e Graffitti Writing:
dal 13 al 16 Marzo 2003, in COX18.
Ripercorreremo la nascita e lo sviluppo della cultura Hip Hop. Nel corso di quattro giornate si intrecceranno e sovrapporranno percorsi di analisi profondamente differenti tra loro: dalle testimonianze dirette e dai film e video inediti a performance e concerti. Attraverso la testimonianza di ospiti di rilievo del panorama Hip Hop francese e italiano, vedremo i modi in cui questo fenomeno culturale si è diffuso nel mondo.
Giovedi’ 13 Marzo
Ore 21.00 Intervento sulla cultura hip hop di u_net
Presentazione del libro “Bronx” di Loretta D’Orsogna (nata e vissuta nel Bronx, si occupa di storia delle città e dei quartieri multietnici)
Ore 22.30 Film: “Slam” di Marc Levin (Usa 99, col 100′)
Ore 00.00 DJ Twice (N.F.)
Parte Prima:
Parte Seconda:
Parte Terza:
Venerdi’ 14 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Luca Zulu’, Dj Rebel, Sista Micky
Ore 22.30 Film: “Freestyle” di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85′)
Ore 00.00 Live performance: Dj Rebel, Sista Micky (Marsiglia)
Parte Prima:
Parte Seconda:
Sabato 15 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Darius James (autore di libri “Blaxploitation” e “Negrophobia”) e Michael Holman (videomaker e primo host di Graffitti Rock)
Ore 22.30 Film: videoclips e video sperimentali sulla scena hip hop e rap realizzati fine anni ’70 inizio ’80 da Michael Holman (es. Run DMC, Africa Bambaataa, DJ Jazzy Jay, New Your City Breakers, Graffitti Rock)
Ore 00.00 Live performance: Muzik Angie Reed
Domenica 16 Marzo
Ore 17.00 Dimostrazione per Dj: 2Fast, Pandaj, Lele Prox
Parte Prima:
Parte Seconda:
Ore 21.30 Film: “Scratch” (Usa 2001, col. 90′) directed by Doug Prayn
Esposizione di 80 tavole sull’Hip Hop ad opera del fumettista Martino Frachini, alias Marto:
PROGRAMMA:
Giovedi’ 13 Marzo
Ore 21.00 Intervento sulla cultura hip hop di u_net
Presentazione del libro “Bronx” di Loretta D’Orsogna (nata e vissuta nel Bronx, si occupa di storia delle città e dei quartieri multietnici)
Ore 22.30 Film: “Slam” di Marc Levin (Usa 99, col 100′)
Ore 00.00 DJ Twice (N.F.)
Venerdi’ 14 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Speaker-Cenzou, Zulù 99 e PapaJ
Ore 22.30 Film: “Freestyle” di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85′)
Ore 00.00 Live performance: Dj Rebel, Sista Micky (Marsiglia)
Sabato 15 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Darius James (autore di libri “Blaxploitation” e “Negrophobia”) e Michael Holman (videomaker e primo host di Graffitti Rock)
Ore 22.30 Film: videoclips e video sperimentali sulla scena hip hop e rap realizzati fine anni ’70 inizio ’80 da Michael Holman (es. Run DMC, Africa Bambaataa, DJ Jazzy Jay, New Your City Breakers, Graffitti Rock)
Ore 00.00 Live performance: Darius James e Muzik Angie Reed
Domenica 16 Marzo
Ore 17.00 Dimostrazione per Dj: 2Fast, Pandaj, Lele Prox
Ore 21.30 Film: “Scratch” (Usa 2001, col. 90′) directed by Doug Prayn
Esposizione di 80 tavole sull’Hip Hop ad opera del fumettista Martino Frachini, alias Marto.
I FILM
– “Slam” di Marc Levin (Usa 1999, col 100′)
La storia di Ray Joshua, mezzo rapper, mezzo poeta, che vive a Dodge City, a Washington D.C., una città ad alto rischio. Il piccolo spacciatore con la vocazione per le performance poetiche (spoken word) sopravvive dentro e fuori il carcere recitando poemi a ritmo di rap e predicando la non violenza. In questo piccolo film indipendente si respira aria di disperata sincerità che si coniuga con un’autenticità di fondo (tutti interpretano se stessi e il regista viene dal documentario) e si appoggia a “un linguaggio nervoso, a tratti quasi caotico costantemente frammentato dal montaggio”. Camera d’or per l’opera prima a Cannes 1998 (Quinzaine des Réalisateurs).e premio al Sundance. Musiche di Dj Spooky.
– “Freestyle” di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85′)
Nel quartiere Belzunce, nel cuore del territorio del rap marsigliese, dove la strada è il decor principale, fonte d’ispirazione e elemento base della cultura hip hop, i Guest Clique preparano il loro prossimo concerto. Ma uno di loro, K. Rhyme le Roi, tallonato da un uomo in BMW, sparisce. Sista Vertu, DJ Rebel e Cash lo ritrovano e lo aiutano scappare.
Una fiction musicale, dai toni documentaristici che racconta la nascita di un gruppo hip pop. Proprio questo tergiversare tra finzione e realtà giova enormemente al risultato finale. La finzione è un semplice punto di partenza, in “Freestyle” quello che affascina e incanta sono i suoni, i ritmi i colori la vitalità dei protagonisti che sono dei veri rapper di Marsiglia. Sista Vertu, DJ Rebel e Cash parlano della rivolta del quotidiano in un mondo che sta per naufragare, e cantando urlano il loro amore per la vita, il loro desiderio di giustizia, e la loro speranza di un mondo migliore per tutti.
– “Scratch” Doug E Pray (Usa 2001, col. 90′)
Un documentario che esplora il mondo dell’hip hop e dei dj. Dalla nascita di questa cultura, quando i pioneri del mixaggio iniziarono a introdurre nelle loro feste il break, dall’invenzione dello scratch e del “beat-juggling”, alla recente esplosione del movimento musicale dei “turntablisT”. La storia di sconosciuti underdog e strepitosi virtuosi che stanno cambiando radicalmente il modo in cui ascoltiamo e creiamo e suoniamo musica.
Il film intervista e mostra all’opera alcuni tra i dj più famosi mentre si esibiscono in gare e campionati mondiali: Q-bert, Mix Master Mike (Beastie Boys) Rob Swift and the X-ecutioners, Cut Chemist & NuMark (Jurassic 5), DJ Craze, The Bullet Proof Space Travelers, Babu (Dilated Peoples), DJ Krush, DJ Premier (Gang Starr), e altri meno legati alla vecchia scuola, innovatori maggiori come Afrika Bambaataa e GrandWizard Theodore.