Super tough mod-punk snarl and freak-beat floorstompers with galloping tom-toms on “Pain” recall Billy Childish‘s Native American worship channeling Buddy Holly, while “No One Cares” delivers hair-splitting harp wail in the grand tradition of Slim Harpo’s finest Excello Records sides as interpreted by The UK’s sharpest degenerate 60s rockers. “Stop to Drive Me Mad” is as fresh a sound as you’re ever gonna hear from these musical luddites, and tipping the hat to The Creation is as proggy as you’ll get from our heroes primitivi. https://slovenly.bandcamp.com/album/the-rippers-a-gut-feeling-lp
Spazio Gamma è un angolo acuto dentro la libreria Calusca/Archivio Primo Moroni si occupa di immagini e immaginario ai tempi delle metropoli ALPHA Spazio GAMMA* è felice di ospitare per il suo aperitivo nel Giardino Urbano di Cox 18: ANCHORSONG + PETROLIO
PETROLIO
Ad aprire la serata sarà —PETROLIO–, un nuovo ed interessantissimo progettto di Enrico Cerrato, già attivo da parecchi anni nella scena metal (Infection Code),
industrial (Gabbiainferno) e jazz/noise/punk (Moksa).
Nella Primavera del 2017 Petrolio esordisce con “Di Cosa Si
Nasce”. Musiche distopiche accompagnate da visioni periferiche proiettate, una miscela incendiaria fra musica e immagine.
ANCHORSONG
Parte Prima
Parte Seconda
ANCHORSONG— Japan/Uk
Caratterizzato da un eclettismo linguistico sorprendente è stato definito dall’Independent come “un talento della musica elettronica, in grado di creare dei live innovativi e trascinanti”, nella sua giovane carriera ha già calcato stage insieme ad artisti del calibro di Bonobo, Prefuse 73, DJ Krush, Daedelus, Gonjasufi, Jaga Jazzist.
“Negli anni del tripartito il Mezzogiorno ribolle a causa della disoccupazione bracciantile, che spinge all’occupazione delle terre incolte, e per la legge sugli ammassi obbligatori, applicata in modo da danneggiare i piccoli e piccolissimi coltivatori.
Dalla Liberazione al 31 maggio 1947, fine della coalizione antifascista tripartita, vennero uccisi dalla polizia almeno 51 lavoratori (altri quattro furono uccisi dalla polizia militare alleata) e i feriti furono centinaia. Di contro, vennero uccisi 11 agenti di pubblica sicurezza.
Alle grandi lotte contadine di quegli anni si opporranno non solo le forze dell’ordine ma anche la mafia, che dal ’43 al ’47 ucciderà in Sicilia 55 organizzatori sindacali e capilega contadini e 141 dirigenti politici, sindaci e consiglieri comunali.
Giova infatti ricordare che la Democrazia Cristiana, non appena gli americani la scelsero definitivamente come interprete dei loro interessi in Italia, si era ingrossata in Sicilia non solo con i baroni del latifondo ma con i capi mafiosi e i resti del separatismo. Per questo le collusioni tra esponenti della DC, elementi della polizia e dei carabinieri, la stessa mafia e a volte persino il movimento fascista, riapparso anch’esso al Sud con caratteristiche di braccio armato al servizio degli agrari, erano in quegli anni elementi di senso comune.
La cronologia [1947] segnala tutta l’asprezza dello scontro di classe: 13 lavoratori uccisi direttamente per mano di agrari oppure per mano di fascisti e qualunquisti; 7 agrari o fascisti uccisi, spesso per linciaggio, dalle popolazioni. E a ciò si deve aggiungere il massacro operato dalla banda di Salvatore Giuliano a Portella della Ginestra il 1º maggio 1947, dove gli uccisi furono 11 e i feriti 27.
Fu tuttavia soprattutto il democristiano Mario Scelba, divenuto peraltro ministro degli Interni con il beneplacito di Palmiro Togliatti già nel gennaio 1947, a far cadere qualsiasi illusione […] e fu proprio allora che si compì un’assoluta restaurazione del fascismo nel ceto chiamato a esercitare la repressione statuale”. [Cesare Bermani]