Istinto tribale, squarci di ritualità ancestrali, il canto come suono essenziale spogliato della parola, l’irrinunciabile ruvidezza del rock’n’roll ibridata a suoni di sintesi.
Un sabba di primitività futura.
Aka Davide Rovito, suona techno dal 1990. La sua vena artistica lo conduce verso i territori dell’arte contemporanea attraverso una particolare attitudine alle performance multimediali, tese ad elaborare interessanti teorie sul rapporto tra società e underground culturale. Del ’96 la prima uscita su Design Music. Per poi approdare alle techno label Informale e De Styl.
Fonda insiema a carlo notarangelo pasquale basso e mario masullo l’ etichetta discografica “Defrag Sound Processing”. La sua musica sia come produttore sia come d.j. spazia dalla tech-house ad una piu incalzante minimal-tech, passando attraverso audaci sperimentazioni sonore. Attualmente con mirko collabora con la “ELECTRONIX NETWORK” distribuzione musicale.
All’interno del programma “22 – 13 Cox18 Milano Resiste” , Pinkitchen propone una gustosa merenda rosa shocking con thé, torte e delizie assortite… per palati vegetariani, vegani e non!
In occasione dell’uscita dell’album “Metropolis stepson” Cee mass alias
the Nightskinny e’ lieto di invitarvi al party di presentazione che si
terra’ sabato 16 gennaio al cox 18.
Per l’occasione interverranno molti mc presenti all’interno del disco.
Tra i partecipanti spiccano personaggi importanti della scena
underground italiana: Lord bean, Mastino, Dj Lugi, OP’Rot+Shamantide (Ganjafarm from Napoli), L mare, Gomezeta, Mental D Tektor.
Cee mass:
Dopo un warm up di circa 5 anni trascorsi a studiare macchine in
studio, accompagnare on stage amici e compagni di musica come Esa,
Tormento, Masteno, Dre love and more cee mass, meglio noto come “The
night skinny”, e’ pronto per mandare in stampa il suo primo lavoro:
“Metropolis step son”.
Reduce dalla collaborazione di un 10″ su relief rec, svariati podcast e mixtape e mini production, decide di proseguire la ricerca come producer solista.
La duplice figura di producer e sound engeneering fa di cee mass un giovane ma esperto produttore e uomo di studio. Il suo studio è un ‘wild-style’ di outboard e macchine per la musica di varie epoche. Per la realizzazione di “Metropolis step son” ha voluto collaborare con la crema dell’hip hop indipendente italiano e non solo.
More info: www.nightskinny.eu
Tra i numerosi Live on stage si alterneranno dei potenti dj set che
spazieranno dal funk piu’ potente di dj Lugi (con la sua valigetta di
45 giri e breaks originali) a Dj Tayone (veterano dello scratch e virtuoso del giradischi) che proporra’ un dj set caratterizzato da brani cult degli anni 80 e 90 e dalle recenti uscite discografiche,
da Michael Jackson ai Justice, senza pero’ trascurare il rap.
Rastea (Funk Ya Mama Crew) designer,video maker e soprattutto
produttore di musica dub elektro e dintorni, è fuori con il suo secondo mix “I live vol2” dove il suono viaggia nei generi e nel tempo attraverso una ricerca mai scontata, da Dj shadow a Davenotti, da Madlib a Gaslampkiller senza mai smettere di far ballare.
Dj Creeterio, giovane dj che si è classificato al secondo posto nella
categoria team all’ida 2009, proporra’ un dj set dal sapore nostalgico:
sonorita’ golden age si alterneranno a scratch e tecniche veramente stilose.
Dumbblonde e Giulia From Above uniscono le forze e le rispettive
sonorità alla ricerca di un’enorme bolla bigfatbass che vi schiaccerà contro le pareti del cox 18.
Per l’occasione il duo proporra’ una selezione dubstep davvero
imperdibile!
18 dicembre 2009: Don Letts arriva in Cox 18 per ricordare Roberto Volponi e per sostenere l’Archivio Primo Moroni. Per difendere la cultura a Milano sotto assedio dell’ignoranza, attraverso il punto di vista di un artista che ha attraversato i movimenti culturali alternativi di tre decenni.
Militante delle Pantere Nere a Brixton nella metà degli anni ’70, incontra il nichilismo anarchico del punk attraverso i frequentatori del suo negozio di abbigliamento Acme Attractions su King’s Road a Londra. Nel 1977 è il dj del Roxy, il primo club punk di Londra, nel quale propone selezioni reggae introducendo un’intera generazione di giovani inglesi alla musica jamaicana e diventando un protagonista della rivoluzione multi-culturale di West London alla fine degli anni ’70.
Fu proprio al Roxy che Don Letts, ispirato dalla logica “do it yourself” del punk, girò il suo primo film “Punk Rock Movie”, documentario in Super-8mm sulla scena punk inglese con band come Sex Pistols e Clash. La sua attività di film-maker lo porterà a girare oltre 300 video musicali ed una ventina di documentari e film tra cui “Dancehall Queen”, “One Love”, “Punk Attitude”, “Soul Britannia”, “The Brother From Another Planet” sulla vita di Sun Ra, “The Revolution Will Not Be Televised” sulla poesia rap di Gil Scott-Heron.
Nel 2007, durante le celebrazioni per i 200 anni dalla abolizione della schiavitu’ nell’impero britannico, Don Letts ha portato nei teatri inglesi “Speakers Corner”, uno spettacolo con poeti, rapper e musicisti sul significato di essere liberi oggi.
La sua attività musicale lo vede membro di band fondamentali come Basement 5, Big Audio Dynamite, Screaming Target. Collabora con i PIL, le Slits, i Trouble Funk. Oggi Don Letts, insieme alla conduzione del proprio show settimanale “Culture Clash Radio” su BBC 6 ed alla produzione di compilation reggae, si diverte ancora a portare in giro per il mondo dal vivo le proprie selezioni musicali preferite.
Parlando di sé Don Letts dice: “La generazione dei miei genitori era arrivata in Inghilterra su una nave pagando un biglietto, e si era costruita una vita accettabile facendo i lavori più umili, rispettando i limiti, sottomessi all’autorità, ma per noi non sarebbe funzionata così. Era chiaro che a noi sarebbe rimasta la parte peggiore; capii subito che il modo in cui i neri erano trattati nel sistema scolastico era fondamentalmente sbagliato. Non potevo accettare quello che dicevano a me in quanto nero: vai a lavorare alle Poste, o nella Metropolitana di Londra. Volevo di piu’. Ho una naturale repulsione ad essere etichettato o rinchiuso in categorie; per tutta la mia vita mi sono opposto ai dogmi ed alla retorica. Ho alzato la testa. Sono il Rebel Dread.”
La reputazione di Don Letts è fondata sul suo
lavoro in campo cinematografico e musicale negli ultimi 35 anni. Le sue
opere sono state esposte al Kitchen di New York, all’Institute of
Contemporary Art ed al National Film Theatre di Londra. Don Letts è
stato premiato dalla Brooklyn Academy of Music e nel 2003 ha vinto un
Grammy Award per il suo documentario sui Clash “Westway To The World”.
In ricordo di Roberto Volponi
Il 3 Settembre 1989 un forte temporale impedì al volo L’Avana – Bonn di prendere quota durante il decollo; nel disastro morirono tutti i 126 passeggeri e 45 abitanti delle case vicino all’aeroporto. Tra le vittime anche Roberto Volponi che tornava a Milano dopo un breve soggiorno a Cuba; un amico con cui avevamo condiviso tanti momenti durante gli anni ’80.
Roberto credeva in una società basata non sullo sfruttamento dei più deboli ma sui diritti dei lavoratori; negli anni successivi alla sua tragica scomparsa ci siamo spesso chiesti come lui avrebbe commentato quello che è avvenuto e sta avvenendo in Italia nel mondo, con la sua visione lucida ed internazionalista sulla crisi dei regimi politici e sulla mutazione delle loro classi dominanti.
Roberto frequentava la Libreria Calusca; leggeva molto e condivideva con Primo la passione per la raccolta dei materiali prodotti dal movimento in quegli anni, dai semplici volantini ai giornali ai libri. Ascoltava i Clash e tutta la musica che aveva ispirato lo stile di quella band.
Per questo abbiamo deciso di ricordare i 20 anni dalla scomparsa di Roberto invitando in Cox 18 Don Letts, un dj che ha ispirato i Clash ed un film maker che ha documentato visivamente anche la storia di quella band.
E per questo tutto l’incasso della serata va a sostegno dell’Archivio Primo Moroni, per difendere la cultura e la memoria di questa città.
Siamo sicuri che Roberto Volponi, anche se stasera non può essere dei nostri, avrebbe fatto lo stesso.