DOMENICA 18 DICEMBRE 2022 – ORE 20,30
Presentazione del gruppo MELSTROM
– …a seguire proiezione del film FORTINI/CANI di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub
18 Dicembre 2022 – ore 17,30
Presentazione del libro: CENTO FUOCHI – La lotta armata nel ‘77 di Emilio Mentasti (DeriveApprodi 2022)
Quando si parla di lotta armata in Italia si affronta perlopiù solo la storia di alcune «organizzazioni comuniste combattenti», omettendo di riconoscere che quel fenomeno è stato di dimensioni ben più grandi,coinvolgendo migliaia di militanti dell’intero movimento rivoluzionario italiano.
Il libro documenta l’enorme diffusione del fenomeno armato nel 1977,anno in cui ha vissuto un vero salto di qualità.
Dalle Brigate rosse ai Nuclei armati proletari, da Azione rivoluzionaria a Prima linea, alle Unità comuniste combattenti, alle Brigate comuniste, ai Collettivi politici veneti, ai Comitati comunisti rivoluzionari e alle decine e decine di altre sigle minori (i “cento fuochi”), a dimostrazione della vastità di una guerriglia diffusa sul territorio, sui luoghi di lavoro e nelle scuole di tutta Italia.
17 Dicembre 2022 – ore 21,30
SLAMX 2022 – Finale decima ed. Premio Dubito
Finale decima ed. Premio Dubito con A.L.D.E. – ORA – Irene Buselli – Kyotolp
Gnigne – Volpe – Mattia Tarantino – Glitter Boy – Ciolle – Ajo micropoetisa & Mastretta – Giovanni Truppi – Duka – Rude crew
Dj Pablito el Drito
16 Dicembre 2022 – ore 21,30
SLAMX 2022 – Se solo queste guerre non scoppiassero a piangere
Caterina Orsenigo – Diego Leandro Genna – Giulia Lombezzi – Lello Voce – Indovinoveritas – Ero una fanzine – Ippolita / bell hooks – Leanò – 41 bis – Not Moving – Wisecrack – Rote Zora
Dj Stefano Ghittoni
04 Dicembre 2022 – ore 11,00
MERCATINO AGRICOLO E DELLE AUTOPRODUZIONI
03 Dicembre 2022 – ore 17,00
Presentazione di:
“Non è un pranzo di gala. Indagine sulla letteratura working class” di Alberto Prunetti
“Le strade di Alphaville. Conflitto, immaginario e
stili nella paraletteratura” di Valerio Evangelisti
Partecipano Alberto Prunetti; Alberto Sebastiani, curatore dell’antologia di Evangelisti; Redacta; Marc Tibaldi.
Due libri importanti: “Non è un pranzo di gala. Indagine sulla letteratura working class” [edizioni minimum fax] di Alberto Prunetti e “Le strade di Alphaville. Conflitto, immaginario e stili nella paraletteratura” [edizioni Odoya] di Valerio Evangelisti. Quello di Prunetti è un vero e proprio manifesto/pamphlet della narrativa working class. Un libro bruciante che lascerà un segno nella letteratura degli anni a venire; quello di Evangelisti raccoglie i “saggetti” (come li chiamava lui) che hanno dato corpo teorico alla esplosiva e multiforme ricerca letteraria di uno degli scrittori più originali degli ultimi decenni.
Due sperimentazioni narrative diverse ma accomunate dalla volontà di tenere alte assieme le bandiere della rivoluzione e dell’immaginazione, cercando di ridefinire un punto d’incontro in cui creazione, trasformazione del linguaggio e sensibilità complessiva battono lo stesso ritmo, cospirano assieme.
Alberto Prunetti. È autore dei romanzi Amianto. Una storia operaia (Alegre), 108 metri e Nel girone dei bestemmiatori (entrambi Laterza), tradotti in vari paesi. Traduttore e redattore, ha vissuto in Inghilterra lavorando come cleaner, pizza chef e kitchen assistant. Cura per Edizioni Alegre la collana Working Class e fa parte della redazione di Jacobin Italia.
Alberto Sebastiani. È il curatore di Le strade di Alphaville, raccolta di saggi di Valerio Evangelisti. Ricercatore, italianista, ha una formazione linguistica e letteraria, collabora con diverse testate e lavora per l’Università di Bologna e a progetti editoriali e televisivi. Ha pubblicato Nicolas Eymerich. Il lettore e l’immaginario in Valerio Evangelisti, il più approfondito saggio sulla ricerca letteraria dello scrittore recentemente scomparso, di cui ha curato anche i tre volumi che raccolgono i tredici romanzi del “Ciclo di Eymerich”.
Redacta. È nata nel 2019 dall’iniziativa di alcuni soci e socie Acta, l’associazione dei freelance (www.actainrete.it), come inchiesta sulle condizioni di lavoro nel settore dell’editoria libraria. La volontà è quella di rompere l’isolamento di lavoratori e lavoratrici, creare un luogo di condivisione sicuro e promuovere un’azione collettiva che permetta di aprire un dibattito serio sullo sfruttamento nell’industria culturale. Ad oggi Redacta è presente a Milano, Torino, Bologna e ha organizzato riunioni anche a Roma e Napoli. www.actainrete.it/redacta/
02 Dicembre 2022 – ore 22,00
Concerto: OVO + GOTHO
27 Novembre 2022 – ore 16,00
Incontro pubblico:
41 bis: quando lo stato d’eccezione diventa norma
Solidali con Alfredo, Juan, Ivan e Anna in sciopero della fame!
Promuovono l’incontro: Panetteria Occupata, Archivio Primo Moroni, OLGa
interverranno, fra gli altri,
Flavio Rossi Albertini
Giuseppe Pelazza
Margherita Pelazza
Frank Cimini
USI Sanità
Napoli Monitor
Lo sciopero della fame a oltranza di Alfredo Cospito ha riportato alla ribalta il regime detentivo previsto dall’art. 41 bis ovvero la più drastica e afflittiva condizione di isolamento e deprivazione sensoriale disposta per una persona reclusa. Un regime di tortura, democraticamente legiferato e altrettanto democraticamente applicato, inteso a cancellare l’identità del prigioniero al fine di indurlo a collaborare.
Se descriviamo e discutiamo delle modalità d’applicazione del 41 bis, è per unire le forze in una chiamata a raccolta atta a contrastare la supina accettazione di uno stato d’eccezione che, inesorabilmente, diviene la norma con cui regolare le contraddizioni sociali.
Il nostro ragionamento sul 41 bis va collegato all’individuazione dell’uso dell’apparato giuridico e carcerario per contenere e reprimere, ancor meglio se d’anticipo, la ribellione e la voglia di cambiare.
Escogitare sempre nuove occasioni per applicare gravi capi d’imputazione, aggiornare le tecniche di controllo sociale, ispessire la “blindatura” dello Stato, tutto ciò e altro ancora serve a legittimare come “normale” uno “stato di emergenza” che in Italia dura ormai da oltre quarant’anni e che, in questi nostri tempi di profonda crisi e guerra, non è certo destinato a dissolversi da sé. Al contrario, oggi risulta sempre più drammaticamente vero quanto fu scritto all’inizio del 1980: «Permettere che lo Stato si insinui nel nostro “sistema di valori” antagonista, questo sì rappresenterebbe l’inizio della fine».