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IMMAGINI DI CLASSE – Operaismo, Autonomia e produzione artistica

21 Gennaio 2023 – ore 17,30

Presentazione del libro: IMMAGINI DI CLASSE – Operaismo, Autonomia e produzione artistica [DeriveApprodi, Bologna, 2023] di Jacopo Galimberti

Dialogato con l’Autore e proiezione di immagini

L’importanza della tradizione teorica dell’operaismo e la dirompenza socio-politica delle esperienze afferenti all’area dell’Autonomia operaia sono ormai riconosciute. Tuttavia, è meno nota l’influenza che questi movimenti hanno avuto nell’ispirare il lavoro di artisti, architetti e designer di avanguardia.
Questo nuovo libro di Jacopo Galimberti si concentra sul discorso estetico e culturale sviluppato da tre generazioni di militanti e sull’interazione con figure come Manfredo Tafuri, Gianfranco Baruchello, Manfredo Massironi, Paolo Deganello e altri ancora.
Il volume analizza i momenti chiave di questo dialogo, dai disegni pubblicati su «Classe operaia» alla mostra di Potere Operaio a Parigi, dai giornali degli indiani metropolitani al collettivo artistico femminista che aderiva alla campagna «Salario al lavoro domestico».
Con oltre 140 immagini, diverse delle quali pubblicate per la prima volta, il libro offre una prospettiva originale e inedita per riflettere sui rapporti fra elaborazione teorica, lotta, progettualità ed espressione artistica, nel contesto della cultura italiana del secondo dopoguerra.

CONCERTO BENEFIT INGUAIATI CON LA LEGGE #9

20 Gennaio 2024 – ore 22,30

CONCERTO BENEFIT INGUAIATI CON LA LEGGE #9

– Stegosauro (Emo/math, Vicenza)
https://stegosauro.bandcamp.com/
– Maremarcio (Skramz, Parma)
https://maremarcio.bandcamp.com/
– Rescüe Cat (Hc reidratato dalle backrooms)

Rescüe Cat

Maremarcio

Stegosauro

AGGIORNAMENTO SUI FATTI DI BUDAPEST

14 Gennaio 2024 – ore 21,00

AGGIORNAMENTO SUI FATTI DI BUDAPEST

L’11 febbraio 2023 a Budapest si è tenuto un raduno di neonazisti chiamato ” Giorno dell’onore”.
Quel giorno, nella dtessa città, vengono fermate quattro persone con l’accusa di essere coinvolte, a vario titolo, nel ferimento di alcuni nazisti.
Per due di loro, Ilaria e Tobi, il fermo viene trasformato in arresto.
In seguito vengono raggiunti da un mandato di arresto europeo in Italia Gabriele (ora ai domiciliari) e maja, in Germania.
Per aggiornamenti e approfondimenti su questi fatti CSAO Cox18, Calusca Archivio Primo Moroni e l’Assemblea di solidarietà per i fatti di Budapest promuovono per il 14 gennaio un incontro in attesa dell’udienza del 16-01-2024 che deciderà se Gabriele deve o meno essere estradato in Ungheria
Saranno presenti gli avvocati di Ilaria e Gabriele, si prevede un intervento sul MAE e un collegamento con la Germania

SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove

14 Gennaio 2024 – ore 17,30

Presentazione del libro: SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove di Paolo Pasi [Elèuthera, Milano, 2023] – Illustrazioni di Fabio SantinAd accompagare la presentazione: immagini, registrazioni dell’epoca e l’esecuzione di brani ispirati a Sacco e Vanzetti, da Woody Guthrie a Joan Baez.

Tra la fine dell’Ottocento e gl’inizi del Novecento una marea di uomini e donne lascia l’Italia per emigrare negli Stati Uniti, “il Paese dove tutto è possibile”. Di questa marea fanno parte due uomini qualunque, due proletari tra i tanti. Uno parte dalla provincia di
Cuneo, l’altro da quella di Foggia. Non si conoscono. Entrambi hanno già una coscienza sociale, che in America si radicalizza, facendone due anarchici, proprio come accade ad altre migliaia d’immigrati delusi dal “sogno americano”. Gli USA, infatti, sono attraversati
da un conflitto sociale molto aspro, alimentato da un capitalismo rampante che usa spregiudicatamente la forza armata dello Stato e assolda milizie private per sparare sugli scioperanti. È in questo scenario che inizia la vicenda umana e politica di Nicola Sacco e
Bartolomeo Vanzetti. Nonostante un’imponente campagna internazionale intesa a fermare la mano al boia, la vendetta di Stato andrà fino in fondo. Ma al contempo consegnerà alla storia i nomi, ormai inseparabili, di questi due uomini qualunque divenuti simbolo di una lotta per la giustizia e la libertà, che a distanza di un secolo risuona ancora potente. Cos’è cambiato, oggi?

161 D.P.

12 Gennaio 2024 – ore 20,30

Presentazione del libro 161 D.P.
[Quorum Edizioni, 2023] di Raffaele Tomaiuolo – Donato Di Bari

In un futuro prossimo che altro non è se non l’estensione del presente, le contraddizioni e i conflitti interni al regime di produzione vigente si intensificano in modo drastico; talché la repressione dello Stato, garante giuridico e braccio armato dell’ordine capitalista, si fa talmente feroce e crudele da generare il
protocollo D.P.
In questa situazione estrema nasce un gruppo che mette in atto la forma più estrema di critica al paradigma dominante, dove l’esistenza assume un valore altro e si crea la sensazione che la realtà da roccia si possa trasformare in morbida creta.

CONCERTO BENEFIT INGUAIATI CON LA LEGGE #8

23 Dicembre 2023 – ore 22,30

CONCERTO BENEFIT INGUAIATI CON LA LEGGE #8

Astio (Frantic Post Punk, Trento)
https://astio.bandcamp.com/album/bocche-stanche
Spirito di Lupo (LoFi Punk, Milano)
https://lavidaesunmus.bandcamp.com/…/vedo-la-tua-faccia…

Spirito di Lupo

Morgana

Astio

SLAMX 2023 – Finale Premio Dubito

16 Diccembre 2023 – ore 21,30

SLAMX 2023 – Finale Premio Dubito

Finale Premio Dubito (Presentano: Matteo Di Genova & Wissal Houbabi), Thybaud Monterisi, Bumbumfritz, Tirgan/Fantini, Emina, Matteo Gorelli

Eric Andersen, Luk (Blackrootz), Sergio Bologna, Federico Dragogna, Gaja Ikeagwuana e Laura Amponsah, Canio Loguercio e Dalal Suleiman, Hermann Hesselunga, Laila Sit Aboha, Ultima Generazione, Dj Pablito El Drito

Scrivere il nostro tempo prima che lui scriva noi, al premio Dubito 2023 di Marco De Vidi

“Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.” (Henri Desroche)

Il mio cane ha preso le zecche, una zecca mi ha punto e allora ho ucciso il cane.
Non stiamo parlando di animali, ma dei discendenti di Lucy e dell’homo sapiens… Un essere umano non può accettare ciò che sta succedendo a Gaza.

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SLAMX 2023

15 Dicembre 2023 – ore 21,30

SLAMX 2023

Alessandro Bertante, Fedua El Attari, Karem From Haifa, Claudio Palumbo, Shari Delorian e Emilio Pozzolini, Fucksia (Hybrid Dj Set), Alessandro Kresta Pedretta, Rasid Nikolic, Trailer Di “One Day One Day”, Sga, Ultima Generazione, Gualtiero Rambaldi e Pietro Olivetti, Francesco Carlucci, Dj Gurbaaz

“Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.” (Henri Desroche)

Il mio cane ha preso le zecche, una zecca mi ha punto e allora ho ucciso il cane.
Non stiamo parlando di animali, ma dei discendenti di Lucy e dell’homo sapiens… Un essere umano non può accettare ciò che sta succedendo a Gaza.

Che ne sarà di noi?
Che ne sarà della nostra gigantesca avventura per cambiare il mondo, quando il mondo sta cambiando alla rovescia rispetto a ciò che pensavamo?

2023, una storia da dimenticare.
Carneficine in Medio Oriente, morti di serie A e di serie B, il mediterraneo assassino, la guerra bianca in Ucraina, una platea globale inerme di fronte all’orrore, poi siccità, inondazioni, il clima impazzito, società e popoli che si militarizzano, decine e decine di dittatori assettati di sangue che governano paesi alla fame. Ovunque ci giriamo, ovunque poniamo il nostro sguardo sul mondo è un disastro… Intanto le città perdono la loro condizione umana, il battito celebrale si rintana sugli schermi digitali e le persone vengono degradate a merce, a prodotto sottomesso alla produzione finanziaria.
Come migranti arrivati nella terra della ricchezza che poi si rivela un campo di concentramento, anche noi siamo sconcertati in mezzo alle macerie del nostro sogno di giustizia sociale.
Forse avevamo seguito solo un miraggio.
E ora ci abitueremo all’inferno o gireremo le spalle cercandone un altro?
Dopo la caduta del muro di Berlino, la sconfitta storica delle rivoluzioni novecentesche ha inghiottito tutti i percorsi possibili di liberazione dal capitalismo che sembra essersi impadronito a poco a poco di ogni prospettiva, diventando una forma di vita “naturale” tra gli occidentalizzati. Non sarà un compito facile rimettersi in marcia. Siamo costretti a reinventarci, a prendere le distanze dagli schemi del passato, creare nuovi modelli, nuove idee e cercare insieme nuove strade da percorrere.

“L’immaginario è ciò che tende a diventare reale.” (André Breton)

Tra i tanti universi paralleli che analizzava, Antonio Caronia ci esortava spesso a “Occupare l’immaginario”, considerando l’occupazione come una pratica e l’immaginario come una realtà che con le parole e i pensieri condivisi si fa mondo.
Come accade per esempio nel caso dell’operaismo italiano – a cui Slam X 2023 dedicherà uno spazio dopo la recente scomparsa di Mario Tronti e Alberto Magnaghi – un’esperienza politica dallo stile inconfondibile: dal loro modo di scrivere, “battente come il ritmo della fabbrica”, al loro pensiero così fuori dalla norma. Fu dapprima un miraggio, trasformato poi in linee teoriche e di prassi, grazie alle strette relazioni di amicizia di un gruppo di persone di straordinaria qualità umana e politica, attorno alle quali cominciarono a confluire i primi raggruppamenti di lavoratrici e lavoratori dissidenti. Per un breve periodo riuscirono appunto a occupare l’immaginario dentro il disordine che sarebbe esploso alla fine degli anni sessanta. A quel punto le carovane si misero in marcia.
Gettare un ponte sull’operaismo ci è sembrato importante per ribadire l’inconsistenza delle dicerie sulla “classe operaia che non c’è più”, proprio in un periodo in cui invece si è moltiplicata nel precariato, dove è scivolata quasi tutta la middle class di una volta. Se per esempio si osservano le lotte dei metalmeccanici a Detroit o quelle del settore della logistica, si può seguire un filo di riflessione che sarebbe da elaborare se ci fosse un gruppo di persone accumunate dalle idee e dall’amicizia in grado di schierarsi dalla parte dei più deboli e di coloro che non hanno alcuna rappresentanza.
Ma oggi ci sono solo influencer e tuttologhi in selfindoration che si confrontano raramente tra loro, anche perché sono troppo impegnati a spettacolarizzare le proprie capacità intellettuali e restare sul “pezzo dell’algoritmo”, cavalcare l’onda delle parole chiave più gettonate del momento, sparare opinioni più frequenti delle pisciate.
Su questo cielo grigio nessun miraggio può apparire.
È possibile dialogare senza dover fare emergere il proprio ego? Si può socializzare i saperi senza fondare poteri? È possibile costruire situazioni e azioni che tentano di riappropriarsi di immaginazione, linguaggio, relazioni e affetti?
Sarebbe innanzitutto necessario riequilibrare i nostri cinque sensi. La vista e l’udito sono già fin troppo sottoposti allo stress dell’assedio elettronico, invece il tatto dopo la pandemia lo stiamo quasi dimenticando, mentre l’olfatto si è atrofizzato insieme al gusto, usati solo nel privato. Annusare e gustarsi un caffè o un bicchiere di vino rosso in solitaria è ben diverso se lo facciamo in compagnia. È diverso anche l’immaginario che viene sprigionato dalla sintonia che si crea, sono minimo due frammenti di pensiero che si uniscono nella ricerca dell’invisibile, dell’intellegibile. Proviamo adesso a lanciarli in aria e vedere se si crea sopra alle nostre teste una forma astratta che si può modellare.
L’architettura del miraggio la si costruisce nello spazio comune avviando i processi di commoning, intesi come confronti dialettici orizzontali, relazioni dirette e sguardi che s’incrociano, un luogo in cui si può sentire la mente che abbraccia il corpo senza essere assillati dagli sponsor e dagli ignobili intermediari dei bandi finanziati, uno spazio senza recinti e guardie in cui viene messa a nudo la demagogia dei nuovi poteri che controllano la nostra stessa capacità di percepire e apprendere, rinchiudendoci nel loro metaverso.
Seguire un miraggio vuole dire incamminarci, in carovana, insieme con chi ha la volontà di uscire dall’inferno, dal teatro della brutalità e dal circo individualista.

“La gente attende, passa buona parte della giornata ad attendere: al telefono, in coda, a tavola, in stazioni fissandosi i pensieri vuoti mentre attendono il treno che passa sempre e non prendono mai. La gente attende e passa buona parte della vita a farlo.
Ma noi, noi no. Andiamo avanti anche scalzi.” (Alberto Dubito)

Slam X 2023 e l’undicesima edizione del Premio Dubito di poesia con musica vi invitano a partecipare, il 15 e 16 dicembre nel centro sociale autogestito di Cox 18, alla ricerca di nuovi spazi comuni con gli occhi rivolti a un orizzonte posto su un’altra dimensione.
Un viaggio di poche ore a bordo dell’astronave della scrittura che accende sempre la nostra immaginazione e ci dona il coraggio per esprimerci quali siamo, facendoci capire di non essere così soli, perché intorno alla pagina del testo ci ritroviamo sempre tra tanti amici, compagne e conoscenti. Sono tutti lì accanto, a nostra disposizione quando sono necessari per tradurre ciò che pensiamo in lettere. Inoltre leggere romanzi o saggi è simile ad assumere un pozione energetica per la nostra affaticata e minima soglia di attenzione.
Un viaggio di poche ore sulle ali della poesia, arte irrilevante e poverella, reclusa com’è nella sua gabbietta da pettirossa, sempre pronta a fare da alibi cinguettante a tutti i marci buoni sentimenti di ogni era, se solo riuscisse ad aprire quella porticina e a volare via, proprio per la sua irrilevanza, forse potrebbe volare tanto alto da tornare a suggerirci quanto le parole con cui nominiamo il mondo siano fondamentali, soprattutto in un presente come questo, in cui praticamente ogni parola (pubblica e non di rado privata) è ormai sinonimo di menzogna.
Infine un breve viaggio sulle onde magnetiche della musica che, come dicevano l’anno scorso, è l’arte conviviale per eccellenza, ed è quella che ci rende più felici. La musica che ci tiene uniti come un solo corpo e che ci stimola ad abbracciare le complessità e le contraddizioni del nostro pianeta e a lottare per un futuro meno ingiusto. Abitiamo la terra consumandola, dimenticandoci che chi batte i piedi per terra fa tamburo il mondo. E anche se ci sembra che nulla possa succedere, il nostro battere cambia il presente di tutti gli altri.
L’ubriacatura del culto dell’affermazione di sé e dell’esibizione di potenza non deve più sostituire il piacere dello stare insieme e la ricerca di una possibile armonia umana, dell’utopia, del miraggio che muove le carovane.
Buon Slam X a tuttX!