Category Archives: Presentazioni libri/riviste

MILANO. Le parole del dialetto dimenticate

21 Marzo 2018

MILANO. Le parole del dialetto dimenticate [Colibrì, 2018] di Marco Caccamo e una cantata con NADIR SCARTABELLI (e i canzun de Milan)

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

SVOBODA – L’Ucraina tra l’espansionismo della NATO e l’egemonismo russo

23 Febbraio 2018

Presentazione del libro:
SVOBODAL’Ucraina tra l’espansionismo della NATO e l’egemonismo russo [Castelvecchi, Roma, 2018] DI Yurii Colombo

Parte Prima

Parte Seconda

“Per molti nazionalisti ucraini l’indipendenza sancita dal referendum del 1991 è stato un appuntamento con il destino iniziato nel Principato di Kyjiv nel X secolo e che ha trovato il suo suggello nelle barricate di Piazza Maidan nel 2014. Per i ribelli filorussi del Donbass, l’Ucraina invece non esiste, è Malorossiya, una ‘piccola Russia’, e l’ascesa di Porošenko un golpe neofascista sostenuto dagli americani. Ma cosa è successo veramente in
Ucraina negli ultimi anni?”
Yurii Colombo (Milano, 1963)
Laureato in Scienze politiche a Milano e in Storia russa a San Pietroburgo.
Traduttore, esperto di politica russa e dei Paesi ex sovietici, collabora regolarmente con “il manifesto” e con il settimanale “Left”, e negli USA con “Jacobin” e “International Socialist Review”. Ha pubblicato, fra l’altro, Nazbol
(2004) e Un comunista senza rivoluzione (con G. Amico, 2005). Di recente, in Calusca, ha condotto il ciclo di conferenze “Comunisti russi CONTRO Lenin”.

Trattatello di Anatomia Ergonomico – Funzionale Contemporanea

08 Febbraio 2018

Presentazione dell’irriverente: TRATTATELLO DI ANATOMIA ERGONOMICO FUNZIONALE CONTEMPORANEA – con la partecipazione del dottor Kaius
http://franti.noblogs.org

(Presentazione)

In nome dei sempiterni Valori illuminanti et irrinunciabili, sì pilastri della Legge 107 sulla BònaScola, ma anche della sacrosanta volontà bipartisan, consolidatasi nelle ultime legislature, di svecchiare le ormai esangui regole della democrazia formale a favore di un risoluto approdo, che per gli italici costumi suona ritorno, alla dittatura –oggi rinominata governance –, di Meritocrazia, Selezione, Aziendalismo, Sicurezza, Controllo, Gerarchia, Precariato, Servaggio della gleba e Consumo, qui si mostrerà del miglior uso dei corpi dei sudditi a maggior
gloria del sistema-Paese.
Per disvelare, e con ciò esemplificare al Lettore (anche grazie all’ausilio di puntuali tavole anatomiche disegnate a mano da Kaius), le semplici ma assai efficaci risposte che i preclari progressi nella medicalizzazione tecno-logica e nell’impianto di dispositivi di biopotere offrono alle attuali esigenze del mercato globale, ci siamo avvalsi di una delle istituzioni totali che più ha fatto agio alle classi dominanti: LA SCUOLA.
Ai nostri pochi ma scaltri lettori offriamo questo breve papello. Si tratta di un moderno trattato di anatomia comparata, ove la comparazione è tra le funzionalità degli organi anatomici e la loro funzione sociale. Un mondo teso alla modellizzazione d’ogni sua parte in nome d’una traslucida perfezione non poteva mancare di agire anche sui corpi. Dopo l’esaltazione della loro mercificazione, le teorie del bello, l’edonismo da sfilata, il martellante succedersi delle mode, la vetrinizzazione del Sé, ecco per la prima volta mostrata, con crudo realismo, la sfera del dominio e della costrizione.
Non temano, i lettori, la durezza di taluni dei dispositivi qui presentati.
Col tempo, ci si abitua a tutto.

LE RADICI DEL GLICINE – Storia di una casa occupata

02 Dicembre 2017

AgenziaX presenta:
Presentazione del libro: “Le radici del glicine – storia di una casa occupata” di Massimo Pirotta
Dai capelloni ai moicani. Testimonianze da una comunità ribelle sotto l’ombra dei glicini a rappresentare le radici dei movimenti sociali.

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

 

Provate a immaginare una grande casa liberata nel centro di Milano. Un’isola pirata, un concentrato di libertari, famiglie senzatetto, hippie, comunisti, femministe, cattolici del dissenso, operai riottosi, ragazzi di strada ed ex partigiani. Provate a immaginare di entrare in uno dei luoghi più tolleranti e pieni di energia di tutte le epoche. Allora capirete perché proprio in quello spazio furono ospitati i primi scatenati punk che poi daranno vita allo storico Virus.
Via Correggio 18, occupata nel 1975 e sgomberata nel 1984, era un luogo aperto, fulcro di mille incontri trasversali, una sorta di albergo per girovaghi internazionali e asilo per le battaglie sociali del periodo. Un nucleo combattivo di futura umanità in movimento, con iniziative di quartiere, una cassa comune in cui ognuno dava secondo le proprie possibilità, un’assemblea come unica sede decisionale e poi feste o spettacoli teatrali nei capannoni industriali sul retro di un palazzo lussuoso, dove una volta risiedevano i padroni dell’ex fabbrica. In questi appartamenti si era creata una dimensione confusionaria ma quasi idilliaca con una grande terrazza sormontata da meravigliose piante di glicine che riempivano di fiori le primavere degli occupanti, in cui sbocciavano amori e utopie, nascevano bimbi e si sognava un mondo migliore.
Questo libro è stato realizzato grazie alle numerose testimonianze degli ex occupanti di via Correggio 18, raccolte e sviluppate in un clima collettivo che richiama i tempi in cui quella casa rappresentava uno dei motori della produzione di flussi desideranti.

Massimo Pirotta ha collaborato con diverse testate giornalistiche. Organizzatore di rassegne interdisciplinari, nel 1994 è stato produttore artistico del disco I disertori. Omaggio a Ivano Fossati. Nel 2012 ha curato il libro Bloom. Sviluppi incontrollati. Attualmente collabora con “Il Mucchio Selvaggio” e con il sito web “Musica dal palco”.

Rosa Luxemburg – La rivoluzione russa. Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa

25 Novembre 2017

Presentazione del libro:
Rosa luxemburg – La rivoluzione russa. Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa a cura di Massimo Cappitti (Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 201)

Parte Prima

Parte Seconda

UN PAESE FATTO DI LIBRI – Viaggio nell’Albania letteraria di oggi

24 Settembre 2017

UN PAESE FATTO DI LIBRI – Viaggio nell’Albania letteraria di oggi
Incontro con Mauro Geraci

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

A partire da una ricerca avviata nel 2002, Mauro Geraci proporrà un viaggio nel grande fermento letterario e editoriale che, specie dal 1991, anno finale del regime “comunista” durato mezzo secolo, condiziona la trasformazione socio-politica dell’Albania. Le continue ed effervescenti iniziative letterarie movimentano di fatto un mare di libri, autori e autorità attraverso cui il passato albanese viene ripensato nelle sue storiche contraddizioni e riadattato alla difficile costruzione del futuro.
Il mare di libri che oggi condiziona la vita albanese finisce però per riproporre, nello stesso tempo, un’idea “prometeica” di storia nazionale. E allora ecco circolare “figure” come la “rocca illirica”, Prometeo, Scanderbeg, Kadare, Madre Teresa, i partizan e i martiri della nazione, come anche le montagne, le piramidi, i “palazzi dei sogni”, le memorie dei gulag, come infine il teatro del sangue e delle aquile, dei ponti e del mare.
In questa produzione mitopoietica le stesse pratiche editoriali, quali derivazioni di un nazionalismo romantico, riaggiornano l’Albania della vincente perdita e le metamorfosi di un albanismo per molti aspetti ancora utile alla transizione post-”comunista”.
Emblematica in questo senso risulta la tragica vita, l’opera e l’altissimo impegno civile di Musine Kokalari, prima grande scrittrice e poetessa albanese del Novecento, perseguitata oltre ogni limite dal regime. Nei suoi intensi, partecipati racconti Musine Kokalari per la prima volta solleva la “questione femminile” denunciando i drammi della società rurale albanese, con uno sguardo critico, introspettivo, filosofico e antropologico che emerge soprattutto dalla sua autobiografia giovanile, scritta nella Roma fascista, durante gli anni di studio alla Sapienza, e che solo di recente ha visto la luce.
Alla fine, in una mostra multimediale di documenti fotografici, sonori, poetico-musicali, letterari e audiovisivi, Mauro Geraci esemplificherà le principali retoriche e simbologie che, dal regime di Enver Hoxha, hanno segnato e tuttora segnano la rincorsa alla fatale Albania.
MAURO GERACI, professore associato di Etnologia presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, nonché attento continuatore e interprete della tradizione dei poeti-cantastorie siciliani, è autore di vari volumi, tra cui:
Le ragioni dei cantastorie. Poesia e realtà nella cultura popolare del Sud (1997);
Il silenzio svelato. Rappresentazioni dell’assenza nella poesia popolare in Sicilia (2002);
Prometeo in Albania. Passaggi letterari e politici di un paese balcanico (2014);
– inoltre, insieme con l’archivista Simonetta Ceglie, ha curato le memorie giovanili di Musine Kokalari, La mia vita universitaria. Memorie di una scrittrice albanese nella Roma fascista. 1937-1941 (2016).

IL NAUFRAGIO DEL SIRIO

14 Settembre 2017

IL NAUFRAGIO DEL SIRIO

Parte Prima

Parte Seconda

Nel secolo successivo all’Unità d’Italia, tra il 1868 e il 1970, circa trenta milioni di nostri connazionali, sotto lo stimolo del bisogno, della miseria e della fame, ma anche spinti dalla speranza in un destino migliore, lasciano il Belpaese per cercare fortuna all’estero. Di questi, quasi dodici milioni varcano l’oceano verso le Americhe, su navi che partono regolarmente dai porti italiani. Il “Sirio” per oltre vent’anni aveva solcato l’oceano, trasportando migliaia d’emigranti verso il miraggio delle lontane Americhe, fino a quel fatale pomeriggio del 4 agosto 1906, quando andò a schiantarsi contro le scogliere di Capo Palos, davanti alla città di Cartagena.

L’autore, Giorgio “Getto” Viarengo, ha ricostruito minuziosamente la realtà e le condizioni di vita delle classi subalterne in Liguria alla fine dell’Ottocento, condizioni esemplificate dalle storie di contadini, questuanti ed emigranti. Dettagliata è anche lanalisi della tragedia, degli eventi che la precedettero e del contesto in cui essa avvenne.

L’organizzazione dei viaggi dei migranti, già allora, era un business che seguiva le stesse logiche di spietato profitto economico di oggi: pare infatti che il “Sirio” lungo la rotta “ufficiale” avesse imbarcato anche un folto numero di clandestini che, a bordo di barche, lo raggiungevano al largo della costa spagnola. Donde il fatto che rimane a tutt’oggi sconosciuto il numero effettivo delle vittime.

In ricordo dell’immane sciagura fu in seguito creato un museo a Capo Palos. La tragedia ebbe vasta eco anche in Italia. A consegnarcene la memoria sono le illustrazioni della “Domenica del Corriere” e i fogli volanti dei cantastorie, interpreti del sentire comune. Il volume di Viarengo ne offre numerosi esemplari.

Giorgio “Getto” Viarengo, ricercatore, scrittore e storico, si occupa fin dagli anni Settanta di ricerche etnografiche sul territorio ligure e ha pubblicato diversi articoli e libri, tra cui: Alla ricerca dei Cereghino cantastorie in Favale (1980), Siam venuti a cantar Maggio (2000) e

Il ramarro e la sua coda. Religiosità, superstizione e cultura popolare nella Liguria di Levante (2013).

Boxe populaire – Pugni rosso sangue

26 Luglio 2107

ore 18.00 Allenamento

ore 19.00 Presentazione del libro: Boxe populaire – Pugni rosso sangue (AgenziaXdi Fabio Panetta

 

«Non devi avere paura. Vedrai che risolverete tutto.»
«Come fai a esserne sicuro?»
«Perché siete pugili e compagni.»

Milano. Un giornalista scapestrato e precario viene informato di un omicidio avvenuto in una palestra popolare del quartiere Ticinese. Il Callo, ex ribelle ai tempi dell’università e ormai disilluso, intravede la possibilità di realizzare uno scoop sensazionale criminalizzando i pugili militanti, ma una serie di vicissitudini durante tre giornate al cardiopalma scombineranno molte delle sue convinzioni.
Tra allenamenti in strada, case occupate e splendide donne che indossano guantoni, il Callo proverà a schivare ganci e montanti per fare luce in questa sua prima indagine.
Boxe populaire è un doppio libro che mette insieme un noir e una dettagliata mappa narrativa di alcune palestre popolari italiane e straniere.
Negli ultimi anni questo movimento ha invaso le città e restituito al territorio il concetto di sport come diritto al benessere psicofisico, a disposizione di chiunque. Attività autogestite che nascono in spazi recuperati in cui la disciplina sportiva è concepita come strumento di crescita personale e collettiva. Il ripudio delle discriminazioni sociali, razziali e di genere diventa quindi il motore per la promozione del rispetto di se stessi e degli altri.

Fabio Pennetta è un lento e appassionato cicloturista, un pessimo runner, un calciatore mediocre e un discreto pugile delle palestre popolari autogestite. Da diversi anni promuove incontri pubblici ed eventi per lo sviluppo di un movimento di consapevolezza politica e sportiva. Questo è il suo primo libro.

ore 21.30 Proiezione del film VENTIQUATTRO SETTE di Shane Meadows