Category Archives: Presentazioni libri/riviste

L’ALBA INTRAVISTA – MILITANTI POLITICI DEL BIENNIO ROSSO TRA PIEMONTE E LOMBARDIA

01 Giugno 2024 – ore 17,00

Presentazione del libro: L’ALBA INTRAVISTA – Militanti politici del Biennio rosso tra Piemonte e Lombardia di Cesare Bermani e Marcello Ingrao

«Della grande massa di registrazioni conservate nell’Archivio Bermani a Orta San Giulio è parso, a Marcello Ingrao e a me, che potesse essere di qualche interesse selezionare le narrazioni dei militanti comunisti, socialisti, anarchici, repubblicani e squadristi degli anni 1920, che avevo registrato negli anni sessanta del Novecento e che sono qui trascritte come riferite dal parlato (…). Da questi ritratti e racconti mi sembra emergere soprattutto un quadro vivace sul “Biennio rosso” e sul successivo affermarsi del fascismo e credo possa avere qualche utilità il riproporli, non fosse altro che per misurare la siderale distanza tra la politica e i militanti di allora e la politica e i militanti a noi contemporanei, cioè di oltre cento anni dopo».
Cesare Bermani

«Se l’alba di una società liberata dal dominio del capitale e dalla divisione di classe non sorse e forse non poteva sorgere in quella fase di lotta e di tensioni sociali, non di meno quell’alba fu un concetto realmente operante nel confronto politico, un’aspirazione che mosse realmente masse proletarie ad esperimenti e formulazioni mai prima raggiunti, un punto focale di un percorso di formazione di un’identità politica collettiva».
Marcello Ingrao

Questo libro (di 564 pagine) riporta più di trenta testimonianze, molte delle quali per la prima volta trascritte. Ciascuna di esse è inoltre corredata di introduzione e laddove possibile di nota biografica e fotografia dell’intervistato.
Le memorie – che comprendono fenomeni di dissenso durante la Prima Guerra mondiale, il movimento dell’occupazione delle fabbriche, le agitazioni contadine, la formazione del Partito Comunista d’Italia, l’attacco squadrista e le forme di difesa del movimento operaio – gravitano in gran parte sull’area novarese, vercellese e lomellina.

VENDI NAPOLI E POI MUORI – ATTO SECONDO

06 Aprile 2024 – ore 17,30

VENDI NAPOLI E POI MUORI – ATTO SECONDO

Gennaro Ascione ri-presenta questa pietra miliare della futurologia critica.

A cinque anni dalla sua pubblicazione le capacità divinatorie di “Vendi Napoli e poi muori” (Magmata, 2019) sono sotto gli occhi di tutti. Leggere per credere… E stavolta i manoscritti matematici di Karl Marx avranno tutto lo spazio che si meritano.

La napoletanità era scomparsa. E la morte era sulle tracce di chi ci aveva speculato su.

“DYNAMITE! Storie di violenza di classe in America” di Louis Adamic

22 Marzo 2024 – ore 20,30

Terzo appuntamento della serie “Scritture e movimenti / Scritture senza movimenti”, all’interno
della rassegna “Primo Moroni (1936-1998): spunti e narrazioni per la Critica e le pratiche
militanti”. Dedicata alla memoria di Primo, instancabile promotore di momenti di vita vissuta in
cui “condividere saperi senza fondare poteri.

Presentazione di “DYNAMITE! Storie di violenza di classe in America” di Louis Adamic

Partecipano: Andrea Olivieri, traduttore e curatore di “Dynamite!” e autore di “Una cosa oscura, senza pregio”; Sergio Bologna; Bruno Cartosio; Marc Tibaldi

Rivolta nello stile, non solo nel contenuto. Scrivendo di sabotaggi e scioperi selvaggi, delle sommosse di un proletariato multietnico e reietto, di repressione, uccisioni e racket, di cinquant’anni di guerra di classe negli Usa, Louis Adamic (1898-1951) non poteva adottare il punto di vista «obiettivo» del mitico «giornalismo anglosassone». Il punto di vista, disse Tom Wolfe, del «galantuomo letterato in tribuna».
Adamic non stava in tribuna ma in campo. Quelle storie le aveva vissute, le aveva in corpo. Il suo Dynamite è un classico e una pietra miliare perché lo scrisse con ogni mezzo necessario, in un mélange di stili idiosincratico, all’epoca azzardato, alternando ricostruzione storica e racconto epico, inchiesta puntigliosa e memoir travisato. Soprattutto, abitando la lingua inglese da straniero – nato a Grosuplje, in Slovenia – ma cercando di possederne ogni registro, dallo slang più marginale ai tecnicismi dell’economia e delle scienze sociali. Dynamite! prima edizione critica e integrale in lingua italiana.
Traduzione e cura di Andrea Olivieri, non solo uno tra i pochi al mondo ad aver consultato l’archivio Adamic a Minneapolis, ma anche autore di un libro scintillante, Una cosa oscura, senza pregio, in cui la vicenda biografica di Adamic si intreccia a storie di lotte operaie e guerra partigiana tra Italia e Jugoslavia. È anche la prima volta in cui una casa editrice pubblica un libro simultaneamente in due collane. Da qui il particolare oggetto double-face che vi trovate tra le mani. ( Wu Ming 1 )
Un’opera fondamentale per la costruzione di un immaginario conflittuale e antagonista per la nuova working class. Tra saggio ed esposizione narrativa di fatti reali con tecniche letterarie, un racconto sulla classe operaia scritto dentro la condizione operaia: così Dynamite storicizza in maniera partigiana il conflitto tra capitale e lavoro, raccontando le storie della violenta lotta di classe nordamericana in tutta la sua brutalità, per togliere ogni velo di
agiografia alla rappresentazione stereotipa della classe lavoratrice.
L’autore, Louis Adamic, è un emigrato sloveno che vive i suoi primi anni negli Stati Uniti durante la Prima guerra mondiale, passando da un cantiere a una fabbrica, prima di costruirsi da autodidatta un percorso nel giornalismo e nella letteratura. Precursore del new journalism ma anche della letteratura working class, comincia a
concepire Dynamite rubando il tempo della scrittura al padrone, quando si ritaglia qualche minuto per scrivere nelle pieghe del lavoro morto, espropriando valore da tradurre in parole; continua la stesura del manoscritto mentre scoppia la crisi finanziaria del 1929, provando a sabotare con la penna le condizioni del conflitto di classe dell’epoca in cui vive; infine trova finalmente un editore quando è di nuovo disoccupato, affamato e a stomaco vuoto. Punto di vista interno, fame, espropriazione e sabotaggio, con la penna: ci sono tutti gli elementi-chiave della migliore letteratura working class, pronti a esplodere. Giù la testa. (Alberto Prunetti)

DAI SOLDATINI ALLA “ROSA DEI VENTI”

GIOVEDI’ 07 Marzo 2024 – ore 17,30

Presentazione del libro: DAI SOLDATINI ALLA “ROSA DEI VENTI” (Edizioni Colibrì 2024) di Tullio Quaianni

Dialogano con l’autore Marco Caccamo e RenatoVarani

Un racconto che parte dall’infanzia nel quartiere, allora, popolare di Porta Romana per attraversare il dopoguerra, la scuola e l’impegno giovanile in Parrocchia per arrivare all’Università negli anni della contestazione, dei cortei, della chiamata al servizio di leva a Siena, a Verona, il formarsi del movimento Proletari in divisa, la scoperta di attività “golpiste” all’interno dell’esercito, la controinformazione, per fare conoscere una storia individuale ma anche collettiva che ha contribuito a combattere i tentativi di una svolta autoritaria più volte tentata in Italia.

JASENOVAC E ALTRI LAGER – La pesante eredità del fascismo croato

22 Febbraio 2024 – ore 20,30

Sergio Fontegher Bologna e Leonardo Visco Gilardi (segretario nazionale dell’ANED)
Presentano “JASENOVAC E ALTRI LAGER – La pesante eredità del fascismo croato” [Asterios, Trieste, 2023]  di Piero Budinich

Per quanto poco conosciuto, il nome del lager di Jasenovac, operante dall’agosto 1941 all’aprile 1945, rientra a pieno titolo nel novero degli orrori provocati dai nazisti con la collaborazione dei regimi, ivi compreso il fascismo italiano, che accettarono di partecipare al progetto hitleriano di una nuova Europa ariana. “Il campo di concentramento di Jasenovac è un vero mattatoio. Non si è mai saputo, neppure sotto la violenza della GPU o della Gestapo, di delitti così efferati come quelli che commettono qui gli ustaša.
[…] La storia di Jasenovac è la pagina più nera del regime ustaša”. Così scriveva, in un rapporto del 10 giugno 1942, monsignor Augustin Juretić al suo diretto superiore, l’arcivescovo di Zagabria Alojzije V. Stepinac, il quale per parte sua scriveva: “Questa è una macchia vergognosa e un crimine che grida vendetta al cielo” (lettera del 24 febbraio 1943 indirizzata ad Ante Pavelić).

Link: https://www.asterios.it/sites/default/files/Pagine%20da%20Libro_Jasenovac.pdf

UN ALTRO BANCARIO E’ POSSIBILE

03 Febbraio 2024 – ore 18,00

Presentazione cantata (e poi mangiata)
del libro di Joseph Fremder “UN ALTRO BANCARIO È POSSIBILE”  [Colibrì, Milano, novembre 2023]

con Joseph Fremder, Piero Carcano & Gianni Rota

Il libro che avete fra le mani è molto più dell’autobiografia di un sindacalista di base. È il racconto di un’atmosfera che […] quasi mai viene ricordata. Il motivo di questa pluridecennale rimozione è semplice. Quella qui raccontata non è la Milano da bere degli anni Ottanta, non è la Milano del rampantismo degli anni Novanta, non è la Milano del nuovo millennio tra gentrification e illusioni di benessere, non è la Milano capitale della moda e neppure la Milano
“smart city”. È una Milano che appare perdente, marginale e underground.
[…] È la storia di quella Milano che ha rifiutato di darsi per vinta. E ci
racconta come è ancora possibile vincere.
(dalla prefazione di Andrea Fumagalli)

Poche cose sono importanti come riportare alla luce la materia umana sepolta da stereotipi e pregiudizi. E questo libro lo fa e dalle sue pagine emerge la ricetta: provare e riprovare, senza mai fermarsi all’apparenza. Uscire dalla rappresentazione di sé, questa cuccia costruita apposta per farci scodinzolare.
Di qui una rocambolesca storia sindacale che è una vicenda collettiva, capace di smuovere le proprietà che contano.
(dalla postfazione di Tommaso Spazzali)

IMMAGINI DI CLASSE – Operaismo, Autonomia e produzione artistica

21 Gennaio 2023 – ore 17,30

Presentazione del libro: IMMAGINI DI CLASSE – Operaismo, Autonomia e produzione artistica [DeriveApprodi, Bologna, 2023] di Jacopo Galimberti

Dialogato con l’Autore e proiezione di immagini

L’importanza della tradizione teorica dell’operaismo e la dirompenza socio-politica delle esperienze afferenti all’area dell’Autonomia operaia sono ormai riconosciute. Tuttavia, è meno nota l’influenza che questi movimenti hanno avuto nell’ispirare il lavoro di artisti, architetti e designer di avanguardia.
Questo nuovo libro di Jacopo Galimberti si concentra sul discorso estetico e culturale sviluppato da tre generazioni di militanti e sull’interazione con figure come Manfredo Tafuri, Gianfranco Baruchello, Manfredo Massironi, Paolo Deganello e altri ancora.
Il volume analizza i momenti chiave di questo dialogo, dai disegni pubblicati su «Classe operaia» alla mostra di Potere Operaio a Parigi, dai giornali degli indiani metropolitani al collettivo artistico femminista che aderiva alla campagna «Salario al lavoro domestico».
Con oltre 140 immagini, diverse delle quali pubblicate per la prima volta, il libro offre una prospettiva originale e inedita per riflettere sui rapporti fra elaborazione teorica, lotta, progettualità ed espressione artistica, nel contesto della cultura italiana del secondo dopoguerra.

SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove

14 Gennaio 2024 – ore 17,30

Presentazione del libro: SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove di Paolo Pasi [Elèuthera, Milano, 2023] – Illustrazioni di Fabio SantinAd accompagare la presentazione: immagini, registrazioni dell’epoca e l’esecuzione di brani ispirati a Sacco e Vanzetti, da Woody Guthrie a Joan Baez.

Tra la fine dell’Ottocento e gl’inizi del Novecento una marea di uomini e donne lascia l’Italia per emigrare negli Stati Uniti, “il Paese dove tutto è possibile”. Di questa marea fanno parte due uomini qualunque, due proletari tra i tanti. Uno parte dalla provincia di
Cuneo, l’altro da quella di Foggia. Non si conoscono. Entrambi hanno già una coscienza sociale, che in America si radicalizza, facendone due anarchici, proprio come accade ad altre migliaia d’immigrati delusi dal “sogno americano”. Gli USA, infatti, sono attraversati
da un conflitto sociale molto aspro, alimentato da un capitalismo rampante che usa spregiudicatamente la forza armata dello Stato e assolda milizie private per sparare sugli scioperanti. È in questo scenario che inizia la vicenda umana e politica di Nicola Sacco e
Bartolomeo Vanzetti. Nonostante un’imponente campagna internazionale intesa a fermare la mano al boia, la vendetta di Stato andrà fino in fondo. Ma al contempo consegnerà alla storia i nomi, ormai inseparabili, di questi due uomini qualunque divenuti simbolo di una lotta per la giustizia e la libertà, che a distanza di un secolo risuona ancora potente. Cos’è cambiato, oggi?