Category Archives: Presentazioni libri/riviste

LA TORRE AZZURRA

07 Novembre 2024 – ore 18,00

Presentazione del libro: LA TORRE AZZURRA di Alberto Airoldi

Presenterà Alberto Stracuzzi

La torre azzurra, già premiato al concorso Città di Verona, si propone di investigare le conseguenze che avrà il nostro tempo
a partire da aspetti riconoscibili del
presente, del quotidiano, nell’evanescenza della memoria storica. Il romanzo si svolge in un futuro molto prossimo, nel quale, una nuova tendenza dilagante spinge a riversare i propri sogni in una macchina che, attraverso un software, produrrà sequenze da inserire nelle serie televisive,
divenute la forma di intrattenimento più
popolare. La scoperta della potenza delle immagini tratte dai sogni viene subito sfruttata dal punto di vista commerciale.

In un grattacielo della trepidante periferia milanese vive una coppia con due figli adolescenti. I due ragazzi non hanno molti amici, e uno dei loro punti di riferimento è un vicino di casa, da loro soprannominato “Il Vecchio”. La loro vita è però sconvolta quando apprendono della scomparsa di quest’ultimo. Nel frattempo un
giornalista candidato ad assumere la
direzione di un importante quotidiano nazionale, decide di pubblicare un’inchiesta a puntate sull’utilizzo dei sogni da parte dell’industria dello spettacolo. Sullo sfondo ci sono movimenti di protesta, ma tutto sembra avere vita breve e svanire dalla memoria delle persone.

Nato il 28 giugno del 1967 a Milano, Albero Airoldi è cresciuto nel quartiere di Baggio. Dopo la laurea in Scienze politiche, vince una borsa di studio e perfezionamento che gli permette d’intraprendere ricerche sociologiche a Santiago di Cuba e in altri paesi dell’America Latina. Dal 1999 lavora come assistente amministrativo all’Università degli studi di Milano, ma da anni porta avanti una ricerca letteraria la cui cifra sono il lavorio di un intreccio fantapolitico e la grande attenzione alla molteplicità dei registri narrativi. Il suo primo romanzo Sugar mountain, è stato gratificato dal terzo posto al premio Nabokov.

Gappisti. La rete clandestina di Giangiacomo Feltrinelli

21 Settembre 2023 – ore 17,00

Presentazione del libro Gappisti. La rete clandestina di Giangiacomo Feltrinelli [DeriveApprodi, Bologna 2023] di Davide Serafino

Ne discutono con l’Autore: Gino Tedesco (Archivio Primo Moroni), Giorgio Moroni, Vittorio Battistoni

Tra l’aprile e il maggio del 1970 fece la comparsa una delle primissime formazioni armate italiane: i Gruppi di azione partigiana. La storia dei Gap è la storia del loro fondatore, l’editore Giangiacomo Feltrinelli, ed è la storia di una rete di relazioni che ruotava intorno alla sua figura. La storia dei Gap incrociò quella delle più importanti formazioni del periodo, come Potere operaio e le Brigate rosse, e di organizzazioni «minori», come i genovesi del Gruppo 22 ottobre. Tra i due gruppi vi fu una vicinanza e una comunanza di pratiche, si pensi alle interferenze televisive di Radio Gap, mai una completa sovrapponibilità. I Gap furono un’organizzazione atipica, che non sopravvisse al proprio fondatore e i cui militanti ebbero destini diversi.
Basandosi sulla testimonianza inedita di un gappista mai identificato, che ebbe un ruolo di primaria importanza nei Gap e lavorò a stretto contatto con Giangiacomo Feltrinelli, costituisce
uno straordinario documento sulla vera storia del gruppo e sul percorso di una figura grande e complessa, fino alla mattina di quel tragico 14 marzo 1972, ultimo giorno della sua vita.

Davide Serafino è stato assegnista presso la SNS di Pisa, borsista presso la Fondazione Burzio di Torino, l’IISS di Napoli e il DHI di Roma. Si occupa dei fenomeni della violenza politica e della lotta armata in Italia. È autore della tesi di dottorato La lotta armata a Genova.
Dal Gruppo 22 ottobre alle Brigate rosse (1969-1981), testo che ha vinto i premi Luigi Di Rosa (2014) ed Ettore Gallo (2015), da cui è stato tratto il volume La lotta armata a Genova (1969- 1981).

RISCOPRIRE IL CONFLITTO – Dal neoliberismo al neolaburismo

22 Giugno 2024 – ore 17,00

Il fondo “Alessandro Cazzaniga” dell’Archivio Primo Moroni presenta RISCOPRIRE IL CONFLITTO – Dal neoliberismo al neolaburismo
[Rogas Edizioni, Roma, 2024] di Tommaso Vigliotti

Ne discutono con l’Autore: Andrea Fumagalli, economista (Università di Pavia, Effimera), Lorenzo Venini, avvocato (Comma 2)
Piero Carcano (Alambrado, Cantosociale), Tommaso Spazzali (Archivio Primo Moroni)

A proposito della necessità di muoversi con decisione contro le logiche del “meglio un pessimo accordo che nessun accordo”, della “concertazione” e della “moderazione salariale”, per praticare il feldenkrais d’una corretta postura conflittuale e riscoprire l’ortopedia del camminare eretti.

NON C’È RIVOLUZIONE SENZA LIBIDINE – Dai Circoli del proletariato giovanile ai centri sociali

13 Giugno 2024 – ore 19,30

Selezione musicale a tema con esposizione fotografica di una delle teste dei Circoli Giovanili curata da uno sbarbato di allora

Presentazione del libro di Andrea Capriolo “NON C’È RIVOLUZIONE SENZA LIBIDINE-Dai Circoli del proletariato giovanile ai centri sociali” [DeriveApprodi, Bologna, 2024]

Intervengono l’Autore e Sara Mohlo
Saranno presenti alcuni dei protagonisti delle vicende

L’ALBA INTRAVISTA – MILITANTI POLITICI DEL BIENNIO ROSSO TRA PIEMONTE E LOMBARDIA

01 Giugno 2024 – ore 17,00

Presentazione del libro: L’ALBA INTRAVISTA – Militanti politici del Biennio rosso tra Piemonte e Lombardia di Cesare Bermani e Marcello Ingrao

«Della grande massa di registrazioni conservate nell’Archivio Bermani a Orta San Giulio è parso, a Marcello Ingrao e a me, che potesse essere di qualche interesse selezionare le narrazioni dei militanti comunisti, socialisti, anarchici, repubblicani e squadristi degli anni 1920, che avevo registrato negli anni sessanta del Novecento e che sono qui trascritte come riferite dal parlato (…). Da questi ritratti e racconti mi sembra emergere soprattutto un quadro vivace sul “Biennio rosso” e sul successivo affermarsi del fascismo e credo possa avere qualche utilità il riproporli, non fosse altro che per misurare la siderale distanza tra la politica e i militanti di allora e la politica e i militanti a noi contemporanei, cioè di oltre cento anni dopo».
Cesare Bermani

«Se l’alba di una società liberata dal dominio del capitale e dalla divisione di classe non sorse e forse non poteva sorgere in quella fase di lotta e di tensioni sociali, non di meno quell’alba fu un concetto realmente operante nel confronto politico, un’aspirazione che mosse realmente masse proletarie ad esperimenti e formulazioni mai prima raggiunti, un punto focale di un percorso di formazione di un’identità politica collettiva».
Marcello Ingrao

Questo libro (di 564 pagine) riporta più di trenta testimonianze, molte delle quali per la prima volta trascritte. Ciascuna di esse è inoltre corredata di introduzione e laddove possibile di nota biografica e fotografia dell’intervistato.
Le memorie – che comprendono fenomeni di dissenso durante la Prima Guerra mondiale, il movimento dell’occupazione delle fabbriche, le agitazioni contadine, la formazione del Partito Comunista d’Italia, l’attacco squadrista e le forme di difesa del movimento operaio – gravitano in gran parte sull’area novarese, vercellese e lomellina.

VENDI NAPOLI E POI MUORI – ATTO SECONDO

06 Aprile 2024 – ore 17,30

VENDI NAPOLI E POI MUORI – ATTO SECONDO

Gennaro Ascione ri-presenta questa pietra miliare della futurologia critica.

A cinque anni dalla sua pubblicazione le capacità divinatorie di “Vendi Napoli e poi muori” (Magmata, 2019) sono sotto gli occhi di tutti. Leggere per credere… E stavolta i manoscritti matematici di Karl Marx avranno tutto lo spazio che si meritano.

La napoletanità era scomparsa. E la morte era sulle tracce di chi ci aveva speculato su.

“DYNAMITE! Storie di violenza di classe in America” di Louis Adamic

22 Marzo 2024 – ore 20,30

Terzo appuntamento della serie “Scritture e movimenti / Scritture senza movimenti”, all’interno
della rassegna “Primo Moroni (1936-1998): spunti e narrazioni per la Critica e le pratiche
militanti”. Dedicata alla memoria di Primo, instancabile promotore di momenti di vita vissuta in
cui “condividere saperi senza fondare poteri.

Presentazione di “DYNAMITE! Storie di violenza di classe in America” di Louis Adamic

Partecipano: Andrea Olivieri, traduttore e curatore di “Dynamite!” e autore di “Una cosa oscura, senza pregio”; Sergio Bologna; Bruno Cartosio; Marc Tibaldi

Rivolta nello stile, non solo nel contenuto. Scrivendo di sabotaggi e scioperi selvaggi, delle sommosse di un proletariato multietnico e reietto, di repressione, uccisioni e racket, di cinquant’anni di guerra di classe negli Usa, Louis Adamic (1898-1951) non poteva adottare il punto di vista «obiettivo» del mitico «giornalismo anglosassone». Il punto di vista, disse Tom Wolfe, del «galantuomo letterato in tribuna».
Adamic non stava in tribuna ma in campo. Quelle storie le aveva vissute, le aveva in corpo. Il suo Dynamite è un classico e una pietra miliare perché lo scrisse con ogni mezzo necessario, in un mélange di stili idiosincratico, all’epoca azzardato, alternando ricostruzione storica e racconto epico, inchiesta puntigliosa e memoir travisato. Soprattutto, abitando la lingua inglese da straniero – nato a Grosuplje, in Slovenia – ma cercando di possederne ogni registro, dallo slang più marginale ai tecnicismi dell’economia e delle scienze sociali. Dynamite! prima edizione critica e integrale in lingua italiana.
Traduzione e cura di Andrea Olivieri, non solo uno tra i pochi al mondo ad aver consultato l’archivio Adamic a Minneapolis, ma anche autore di un libro scintillante, Una cosa oscura, senza pregio, in cui la vicenda biografica di Adamic si intreccia a storie di lotte operaie e guerra partigiana tra Italia e Jugoslavia. È anche la prima volta in cui una casa editrice pubblica un libro simultaneamente in due collane. Da qui il particolare oggetto double-face che vi trovate tra le mani. ( Wu Ming 1 )
Un’opera fondamentale per la costruzione di un immaginario conflittuale e antagonista per la nuova working class. Tra saggio ed esposizione narrativa di fatti reali con tecniche letterarie, un racconto sulla classe operaia scritto dentro la condizione operaia: così Dynamite storicizza in maniera partigiana il conflitto tra capitale e lavoro, raccontando le storie della violenta lotta di classe nordamericana in tutta la sua brutalità, per togliere ogni velo di
agiografia alla rappresentazione stereotipa della classe lavoratrice.
L’autore, Louis Adamic, è un emigrato sloveno che vive i suoi primi anni negli Stati Uniti durante la Prima guerra mondiale, passando da un cantiere a una fabbrica, prima di costruirsi da autodidatta un percorso nel giornalismo e nella letteratura. Precursore del new journalism ma anche della letteratura working class, comincia a
concepire Dynamite rubando il tempo della scrittura al padrone, quando si ritaglia qualche minuto per scrivere nelle pieghe del lavoro morto, espropriando valore da tradurre in parole; continua la stesura del manoscritto mentre scoppia la crisi finanziaria del 1929, provando a sabotare con la penna le condizioni del conflitto di classe dell’epoca in cui vive; infine trova finalmente un editore quando è di nuovo disoccupato, affamato e a stomaco vuoto. Punto di vista interno, fame, espropriazione e sabotaggio, con la penna: ci sono tutti gli elementi-chiave della migliore letteratura working class, pronti a esplodere. Giù la testa. (Alberto Prunetti)

DAI SOLDATINI ALLA “ROSA DEI VENTI”

GIOVEDI’ 07 Marzo 2024 – ore 17,30

Presentazione del libro: DAI SOLDATINI ALLA “ROSA DEI VENTI” (Edizioni Colibrì 2024) di Tullio Quaianni

Dialogano con l’autore Marco Caccamo e RenatoVarani

Un racconto che parte dall’infanzia nel quartiere, allora, popolare di Porta Romana per attraversare il dopoguerra, la scuola e l’impegno giovanile in Parrocchia per arrivare all’Università negli anni della contestazione, dei cortei, della chiamata al servizio di leva a Siena, a Verona, il formarsi del movimento Proletari in divisa, la scoperta di attività “golpiste” all’interno dell’esercito, la controinformazione, per fare conoscere una storia individuale ma anche collettiva che ha contribuito a combattere i tentativi di una svolta autoritaria più volte tentata in Italia.

JASENOVAC E ALTRI LAGER – La pesante eredità del fascismo croato

22 Febbraio 2024 – ore 20,30

Sergio Fontegher Bologna e Leonardo Visco Gilardi (segretario nazionale dell’ANED)
Presentano “JASENOVAC E ALTRI LAGER – La pesante eredità del fascismo croato” [Asterios, Trieste, 2023]  di Piero Budinich

Per quanto poco conosciuto, il nome del lager di Jasenovac, operante dall’agosto 1941 all’aprile 1945, rientra a pieno titolo nel novero degli orrori provocati dai nazisti con la collaborazione dei regimi, ivi compreso il fascismo italiano, che accettarono di partecipare al progetto hitleriano di una nuova Europa ariana. “Il campo di concentramento di Jasenovac è un vero mattatoio. Non si è mai saputo, neppure sotto la violenza della GPU o della Gestapo, di delitti così efferati come quelli che commettono qui gli ustaša.
[…] La storia di Jasenovac è la pagina più nera del regime ustaša”. Così scriveva, in un rapporto del 10 giugno 1942, monsignor Augustin Juretić al suo diretto superiore, l’arcivescovo di Zagabria Alojzije V. Stepinac, il quale per parte sua scriveva: “Questa è una macchia vergognosa e un crimine che grida vendetta al cielo” (lettera del 24 febbraio 1943 indirizzata ad Ante Pavelić).

Link: https://www.asterios.it/sites/default/files/Pagine%20da%20Libro_Jasenovac.pdf