Category Archives: Presentazioni libri/riviste

LA CASA DEL NULLA

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26 Marzo 2015 – ore 21,00

Presentazione (con letture attoriali) del libro Giuliano Naria – Rosella Simone LA CASA DEL NULLA [nuova ed. Milieu, Milano, 2015]

Parte Prima

Parte Seconda

“Questo è un documento di storia orale. Queste evasioni, questi omicidi, queste rapine, queste rivolte sono tutte realmente accadute, ma se davvero come le abbiamo descritte non lo sappiamo. Noi riportiamo storie narrate da altri, spesso trasfigurate dal ricordo e dall’entusiasmo di colui che le raccontava. Abbiamo cercato di trasportare nel libro un mondo attraverso i fatti che vi avvengono, i sentimenti che si provano, ma anche, e forse soprattutto attraverso i suoi miti. […] Molti personaggi sono noti alle cronache e vengono citati per nome e cognome, altri hanno soprannomi che ne svelano e velano l’identità. […] Oggi molti di loro sono diversi da allora. E certamente tutti racconterebbero quei fatti con toni ma anche con sequenze diverse. Insomma, questo libro è un romanzo, non una testimonianza diretta. E come i romanzi racconta trasfigurate, e con qualche licenza, storie realmente vissute.” Con queste parole gli autori raccontavano il senso e il metodo usato per raccogliere le storie che compongono l’affresco di memorie de “La casa del nulla”, opera di culto sospesa tra storia orale, letteratura carceraria, racconto corale e antropologico.

AMEDEO BORDIGA POLITICO – Dalle lotte proletarie del primo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta

19 Marzo 2015 – ore 21,00

Presentazione del libro:
Amadeo Bordiga politico Dalle lotte proletarie del primo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta di Corrado Basile e Alessandro Leni  Amadeo Bordiga (Edizioni Colibrì)

 Parte Prima

Seconda Seconda

Uno studio dettagliato dell’attività politica di Amadeo
Bordiga fuori dai clichés della storiografia partitica o
ufficiale che da sempre mostra lacune e zone d’ombra
in quanto non ha mai raccontato per esteso i fatti
accaduti nel primo dopoguerra e la nascita del Pcd’I
nel 1921 a Livorno. Si “scopre” così che alla sua
fondazione il Partito comunista d’Italia (sezione
dell’Internazionale comunista) non esisteva un
segretario generale ma un comitato centrale composto
da 15 membri che elesse al suo interno un comitato
esecutivo di 5 membri: Bordiga Amadeo, Fortichiari
Bruno, Grieco Ruggero, Repossi Luigi,
Terracini Umberto.
La carica di segretario generale venne istituita con
l’affermarsi dello stalinismo all’interno del
movimento comunista internazionale e in Italia fu
occupata da Antonio Gramsci nel 1924. Stalin già la
ricopriva in URSS.
Così una parte della storia d’Italia ormai dimenticata
riappare in questo lavoro di Basile e Leni:
l’opposizione proletaria alla guerra di Libia (1912);
la Settimana rossa (1914); l’insurrezione di Torino
(1917); l’occupazione delle terre (1919); l’impresa
fiumana (1919); lo «sciopero delle lancette» (1920);la rivolta di Ancona (1920); gli Arditi
del popolo e la resistenza contro il fascismo (1921/22); la lotta contro lo stalinismo
(1926/27) la guerra civile spagnola (1936); la II guerra mondiale, la Resistenza e il
tentativo di dar vita a un nuovo movimento rivoluzionario.

GUERRA ALLA GUERRA!

15 Marzo 2015 – ore 19,00

APERITIVO & Spettacolo di disegno e musica dal vivo

GUERRA ALLA GUERRA!
PAOLO COSSI (alle chine) e JAN CABERLOTTO (alla chitarra)
Spettacolo di disegno e musica dal vivo

CossiReading

GUERRA ALLA GUERRA! PAOLO COSSI (alle chine) e JAN CABERLOTTO (alla chitarra)
Spettacolo di disegno e musica dal vivo
Uno spettacolo sull’antimilitarismo ispirato alla nuova graphic novel di Paolo Cossi, “1914. Io mi rifiuto!” (ed. hazard edizioni) e al capolavoro di Ernst Friedrich, “Krieg dem Kriege!” (1924).

Mostra disegni di Paolo Cossi

cossiMostra

L’ENIGMA DELLA DOCILITÀ o della servitù in democrazia

22 Febbraio 2015 – ore 17,30

L’ENIGMA DELLA DOCILITÀ o della servitù in democrazia di Pedro García Olivo

Parte Prima

Parte Seconda

I regimi liberali dell’Occidente avanzano verso un modello di gestione politica e d’organizzazione sociale definibile come fascismo democratico. Pur condividendo con i fascismi “storici” due tratti fondamentali – assenza di ogni critica e opposizione all’interno e spinta espansionistica, detta oggi globalizzazione, verso l’esterno –, questo modello possiede però due nuove caratteristiche: la de-politicizzazione della cittadinanza e la tendenza a celare le dinamiche autoritarie delegandole al suddito, che in questo modo diventa sempre più il poliziotto di se stesso, oltreché di tutti gli altri.

Pedro García Olivo nasce nel 1961 a Fuente-Álamo (Albacete, Spagna); dopo la laurea in Storia e Geografia all’Università di Murcia, si reca in Nicaragua al tempo della Contra, lavorando in cooperative di assistenza agli sfollati di guerra, mentre alla fine degli anni Ottanta è in Ungheria come ricercatore presso l’Università di Budapest. Tornato in Spagna, diventa professore liceale, praticando deliberatamente l’insubordinazione fino ad abbandonare l’insegnamento: per otto anni si dedica alla pastorizia in un villaggio dell’entroterra di Valencia ma, per problemi economici, nell’estate del 2001 torna all’insegnamento. Nell’ottobre 2010 rinuncia definitivamente all’educazione: «ho smesso di lavorare e di obbedire, dedicandomi all’esperienza “demoniaca” dell’estinzione in libertà». Fedele a un abito della filosofia antica, si considera un autore mendicante.

Di seguito, una breve traccia degli argomenti che saranno affrontati durante la presentazione-dibattito:
1) Presentazione dell’Anti-Pedagogia; critica del riformismo pedagogico; critica delle Scuole Libertarie; analisi delle pedagogie bianche interculturali contemporanee; critica radicale d’ogni forma di Scuola. Descrizione e negazione delle pratiche scolastiche “progressiste” che riproducono nel migliore dei modi il demofascismo occidentale.
2) Accenno ad alcune modalità educative non scolarizzate: educazione comunitaria indigena, educazione tradizionale in aree rurali-marginali, educazione di clan dei popoli nomadi, “scuola familiare”, educazione alternativa non-istituzionale. La Scuola e il suo Altro. Educazione senza scolarizzazione. Nemici della scuola per amore dell’educazione. Pratiche educative autoctone spazzate via dalla mondializzazione della scuola dI impianto occidentale.
3) Critica radicale delle società democratiche occidentali (che sono in crisi epistemologica, filosofico-culturale, etico-estetica, politica, socio-economica, ecologica…). Globalizzazione capitalista altericida; la scuola implicata nello sterminio planetario del dissenso e della differenza.
4) Fascismo e democrazia. Teoria del demofascismo o fascismo democratico. Dissoluzione della differenza in diversità. Il “poliziotto di se stesso” dei giorni nostri. Sull’avvento della Soggettività. La scuola del demofascismo.
5) Apologia dei margini (a proposito di indigeni, antichi pastori e persone non classificabili). I margini come spazio del vissuto (la fuga come arma). Fuga, margine e disperazione. Filosofi senza scuola e perfino senza alfabeto.
6) Critica dello Stato del Benessere. Critici, vittime e antagonisti dello Stato sociale. Critica del “lavoro sociale”. Socialcinismi (conflittualità conservatrice versus autocostruzione etica del soggetto). Critica dell’ideologia cittadinista e dei movimenti favorevoli allo Stato sociale. 

L’Armata dei Sonnambuli

07 Febbraio 2015 – ore  18,00

Presentazione del libro:«L’Armata dei Sonnambuli» di Wu Ming

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Parte Prima

Parte Seconda

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Il romanzo del Terrore di Wu Ming. L’opera piú ambiziosa, punto d’arrivo di un percorso ventennale.

1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint- Just sono morti, ma c’è chi giura di averli visti all’ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l’Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell’Alvernia. Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall’inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina.

MILLEPIANI – URBAN

07 Febbraio 2015 – ore 17,00

MILLEPIANI / URBAN – Percorsi di città. Da Walter Benjamin alle immagini della contemporaneità

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

Millepiani

La crisi dell’attuale modello di urbanizzazione non è soltanto da mettere in corrispondenza con la crisi dell’abitare, ma va posta in relazione con la difficoltà di elaborazione di una visione più complessiva capace di interrogarsi sui nuovi equilibri economico-politici, che inducono spostamenti e migrazioni di massa non riferibili unicamente alla proliferazione di guerre o di regimi totalitari, ma anche all’inarrestabile movimento di accaparramento di terre, di risorse sottratte alle società locali e conquistate dalle multinazionali.

La crisi di un modello di sviluppo che si è rivelato egemone su scala planetaria pur nelle sue diverse articolazioni, si accompagna inevitabilmente alla crisi delle configurazioni urbane che lo hanno specificato nella sua particolarità. È rispetto ai cambiamenti profondi di assetto e di “forma” del tessuto urbano che diviene urgente oggi avanzare l’analisi, impiegare al meglio possibile gli strumenti di lettura, anche per cogliere le nuove dinamiche di soggettivazione e di assoggettamento che si svolgono all’interno soprattutto, ma non solo, del singolare “dato” metropolitano.

È in tale prospettiva che “Millepiani/Urban” persegue, con questo suo nuovo numero, un duplice obiettivo: il primo è quello di puntare ad una sorta di cartografia anche parziale di quanto accade in Occidente e altrove sul piano delle trasformazioni dell’urbano, sforzo che si è espresso su più piani nel corso della ricerca disegnata dalla rivista; il secondo obiettivo è quello di riprendere (e rinnovare/“ibridare” ) la pratica benjaminiana di scrittura delle immagini di città: tale ripresa critica vorrebbe porsi come un primo momento di una indagine tesa a cogliere e a ri-presentare con intelligenza quelle controtendenze, al livello della messa a valore odierna dei corpi e dei cervelli, che sembrano iniziare a concretizzarsi seriamente rispetto all’assedio e alla paradossale volontà di “concentrazione” provocati da una urbanizzazione apparentemente dissennata.

Walter Benjamin, Immagini di città,
Parigi, Marsiglia, Weimar, Napoli, San Gimignano, Mosca. Negli anni venti Benjamin scrive per giornali e riviste una serie di articoli-reportage sulle città dove gli capita di soggiornare. Raccolta di testi pubblicato nel 1955 e curata da Peter Szondi.

CRISI, TENDENZA ALLA GUERRA E CLASSE

29 Gennaio 2015 – ore 21,30

CRISI, TENDENZA ALLA GUERRA E CLASSE di Gianfranco Zoja, Franco Galloni

Partecipano: Manolo Morlacchi, Edoardo Pierantoni

Parte Prima

Parte Seconda

Perché il keynesismo non può essere una risposta alla crisi attuale? Che funzione ha oggi la rendita fondiaria nello sfruttamento dei popoli del mondo? Può il movimento “No debt” reagire efficacemente all’attacco che stiamo subendo? Cosa nascondono il progetto del TAV e il riassetto logistico dell’area europea? Quali strumenti utilizza l’imperialismo per la difesa dei propri interessi? Come si strutturano i modelli rivoluzionari?
Nelle pagine di questo libro denso, ricco di riferimenti e spunti di riflessione, mai scontato o accademico, si pongono tante domande e si spinge il lettore a cercare in autonomia le risposte. Scritto da due militanti rivoluzionari prigionieri, “Crisi, tendenza alla guerra e classe” prova a saldare tra loro i diversi aspetti strutturali che caratterizzano la crisi del sistema di produzione capitalistico, portandone alla luce le molteplici connessioni. Realizzare una ferrovia superveloce e rubare l’acqua alle popolazioni indiane non sono fatti separati tra loro, ma facce di una stessa medaglia.
Un libro, insomma, per chi vuole tornare a pensare con la propria testa. Perché “nella dialettica tra continuità e rottura vive la rivoluzione. Mentre nell’adesione acritica a qualunque modello, fosse pure il più rivoluzionario della storia, alligna il dogmatismo. Nella misura in cui ogni rivoluzione è megiste metabolé, trasformazione e capovolgimento”.

CAMERA GUN – Il cinema ribelle di Lech Kowalski

03 Dicembre 2014 – ore 21,30

Presentazione del libro:
CAMERA GUN – Il cinema ribelle di Lech Kowalski
Lech Kowalski, Alessandro Stellino, Marco Philopat

Parte Prima

Parte Seconda

Kow

Stefano Gilardino – DjSet

Parte Prima

 

Parte Seconda