ARTO + KINT

21 Aprile 2018

ARTO + KINT

KINT

I KINT sono una band emiliana che mescola Noise Rock, Post Punk e Blues, con membri di The Death of Anna Karina e RedlineSeason.

ARTO

Gli ARTO nascono a Bologna agli inizi del 2017 dall’incontro di quattro fra le menti più prolifiche ed eclettiche del panorama musicale italico: Luca Cavina, bassista degli ZEUS! e dei Calibro 35; Bruno Germano, produttore dell’acclamato “Die” di IOSONOUNCANE, nonché uomo dietro alle macchine del Vacuum Studio di Bologna, luogo da cui è passato a registrare mezzo underground italiano (Zu, Massimo Volume, Julie’s Haircut, In Zaire, Fuzz Orchestra, Ornaments, La Quiete, Settlefish); Cristian Naldi, chitarrista di Ronin e Fulkanelli; Simone Cavina, batterista di IOSONOUNCANE, Junkfood e Comaneci.

Il risultato è una musica strumentale molto evocativa e dall’attitudine ibrida: come se il Glenn Branca più rumoroso ed abrasivo si fondesse con la maestosità di Arvo Part.
L’1 marzo 2018 è stata pubblicata la loro prima creatura discografica, ”FANTASMA”. Questa oscura soundtrack per ensemble elettrificato si articola in otto tracce spettrali ed apocalittiche.

DJ PANDAJ & MISS VAITEA

20 Aprile 2018

DJ PANDAJ & MISS VAITEA

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

Parte Quarta

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GAZA. ROMPERE I MURI D’ UNA PRIGIONE A CIELO APERTO DI 365 KMQ

20 Aprile 2018

A cura del “Centro di documentazione contro la guerra”incontro-discussione su: Gaza. Rompere i muri d’una prigionea cielo aperto di 365 kmq

Parte Prima

Parte Seconda

Negli ultimi trent’anni gli oppressi palestinesi si sono sollevati in massa tre volte: nell’87-88 a Gaza e in Cisgiordania nella loro prima grande Intifada, nel settembre 2000, dopo la provocatoria passeggiata di Sharon sulla Spianata delle Moschee, nella seconda Intifada e poi una terza volta nell’ottobre 2015. Queste tre sollevazioni sono costate loro seimila morti, migliaia di prigionieri politici, decine di migliaia di feriti.
L’aspetto più rilevante della terza ondata di proteste in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e Gaza, quello più pericoloso per Israele, è il suo essere un movimento di giovani spontaneo.
Si tratta di masse di giovani che la stessa Autorità Nazionale Palestinese tiene sotto stretto controllo con il suo enorme apparato di polizia, mentre a Gaza Hamas esercita un controllo altrettanto repressivo su quanti cercano una nuova strada per la liberazione.
Gerusalemme capitale non è solo un ulteriore passo in avanti del disegno colonial-sionista: nelle intenzioni di Trump e Netanyahu dovrebbe segnare l’umiliazione definitiva per i palestinesi e le loro aspirazioni.
Ma le proteste di massa di dicembre e di questi giorni provano che Israele e i suoi sostenitori non sono onnipotenti. E chiamano alla solidarietà i lavoratori di tutto il mondo, inclusi quelli di Israele, i proletari immigrati e gli strati non sfruttatori della sua popolazione che finora, in grandissima parte, hanno creduto di far bene appoggiando i propri governi – gli stessi che ne stanno peggiorando le condizioni di vita anche per foraggiare l’assai dispendiosa macchina di morte dello Stato.
Alla fine, l’apparentemente insolubile “questione palestinese” potrà trovare la sua vera soluzione solo attraverso un processo di avvicinamento e di solidarietà tra questi due fronti, oggi molto lontani, dentro una generale sollevazione rivoluzionaria degli sfruttati di tutta l’area.

Qualche considerazione della Calusca in merito allo svolgimento
del dibattito del 20/4/2018 “Gaza. Rompere i muri d’una prigione a cielo
aperto di 365 kmq”

Venerdì 20 aprile 2018, Calusca ha organizzato un incontro-discussione su: “Gaza.
Rompere i muri d’una prigione a cielo aperto di 365 kmq”.
La serata è stata aperta da un’ampia e ben argomentata relazione introduttiva, a cura del “Centro di documentazione contro la guerra” che si riunisce in libreria da qualche mese.
Nell’esposizione, oltre a dar conto della situazione esistente a Gaza, si è sottolineato l’aspetto più rilevante della terza ondata di proteste (dal 1987-88) in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e Gaza, quello più pericoloso per Israele, relativo al suo essere anche un movimento di giovani spontaneo. Si tratta di masse di giovani che la stessa Autorità Nazionale Palestinese tiene sotto stretto controllo con il suo enorme apparato di polizia, mentre a Gaza Hamas esercita un controllo altrettanto repressivo su quanti cercano una nuova strada per la liberazione. Lo sterminio dei palestinesi lo sta facendo lo Stato della borghesia israeliana, senz’ombra di dubbio, ma – ha domandato il relatore – non è il caso di cominciare a ragionare sul fatto che forse è giunto il momento anche per il proletariato e le masse oppresse palestinesi di liberarsi dalla propria direzione borghese? Questa direzione, laica come Al Fatah o islamista come Hamas, dove ha portato?
Ancor prima che fosse conclusa l’esposizione della relazione introduttiva, alcuni dei presenti hanno incominciato a questionare aspramente – nulla di male, anzi, se fatto nel rispetto delle posizioni altrui – fino a dare presto in escandescenze e a spingersi sul piano delle offese personali. Un compagno, che ci risulta essere su posizioni politiche assai prossime a quelle dei “contestatori”, si è adoperato – e di questo suo sforzo, per quanto infruttuoso, Calusca gli è grata – affinché quella sera si ristabilisse un piano di confronto politico con il compagno che aveva fatto la relazione introduttiva e con quanti dei presenti la condividevano. La quérelle, come purtroppo si usa oggigiorno, è poi continuata via mail nella notte, il giorno dopo e il successivo ancora. Ovviamente, Calusca non ha risposto, limitandosi a pubblicare il podcast (https://cox18stream.noblogs.org/) dell’incontro, che era andato in streaming la sera stessa e a scrivere il comunicato che avete avuto fin qui la pazienza di leggere.
Calusca ha sempre dato ospitalità a gruppi che intendevano svolgervi iniziative, a prescindere dalle posizioni politiche espresse, purché interne a quello che un tempo era detto “movimento”, e ha sempre sostenuto compagni “inguaiati con la legge”, ciò rientrando fra le funzioni d’una “struttura di servizio” qual essa è sempre stata e cerca ancor oggi d’essere. Continuerà a farlo, ma non tollererà che nei suoi spazi vengano proferite offese quali è toccato di ascoltare quella sera.

Calusca
Milano 4/5/2018

GIOIA E RIVOLUZIONE

15 Aprile 2018

Presentazione del libro: SULLE LABBRA DEL TEMPO, AREA TRA MUSICA, GESTI ED IMMAGINI di Diego Protani e Viviana Vacca
Introduzione e presenta Tiziana Villani
Partecipano gli autori assieme a Franco Fabbri, Patrizio Fariselli e Mauro Pagani

Parte Prima

Parte Seconda

ARENA EXTRAVAGANZA + MOMBU

14 Aprile 2018

ARENA EXTRAVAGANZA + MOMBU

MOMBU

Parte Prima

Parte Seconda

ARENA EXTRAVAGANZA – battaglia di ricerche soniche

BLADEBLANC (abstract rave set)
MANNN (folklore set)
MERLOMERLOMERLO (bass set)
NUVOLENTO (hardcore breaks set)
XJACO (2step/garage set)

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

Parte Quarta

TTNG + DAGS!

13 Aprile 2018

TTNG + DAGS!

DAGS!

In apertura i DAGS! da Milano, reduci da una manciata di tour in posti più o meno lontani, molto felici per la loro prima volta in COX18.

I DAGS! qui > https://dagswithanexclamationmark.bandcamp.com/

TTNG

Parte Prima

Parte Seconda

A 5 anni dall’ultimo concerto a Milano tornano in Italia i ragazzi più amati del rock complicato. In questo lasso di tempo i Ttng hanno registrato un paio di dischi e suonato centinaia di concerti in giro per il mondo. Finalmente li avremo nuovamente a Milano e nel miglior posto possibile, tutto ciò è molto bello.

I TTNG qui > https://thistownneedsguns.bandcamp.com/

Cosa succede in Francia?

11 Aprile 2018

Qualcosa di grosso sta succedendo in Francia.

Parte Prima

Parte Seconda

Una quindicina di università già occupate, nonostante l’opera di contrasto da parte della polizia, e altre in agitazione (con duri scontri coi fascisti: venerdì notte a Tolbiac si è svolta una vera e propria battaglia); scioperi (assai efficaci) e cortei dei ferrovieri – l’unica cosa di cui finora si è parlato un po’ in Italia –, con begl’incontri di lotta fra gli cheminots e i giovani; continue manifestazioni contro la Loi Asile et Immigration, la nuova legge razzista che mira a dividere gl’immigrati “economici” dai “rifugiati”; il 22 marzo scorso un oceanico sciopero della funzione pubblica; gli studenti medi hanno ripreso a manifestare; una proposta di occupare piazze e/o stazioni per ritrovarsi insieme a discutere è stata lanciata dai promotori di Nuit Debout; c’è battaglia alla zad (dove si sta cercando di resistere a oltranza); nuovi settori di lavoratori, fra cui gli spazzini, sono entrati in lotta o stanno per farlo; continui scontri un po’ dovunque con gli sbirri, che cercano di adeguare le proprie modalità d’intervento repressivo.
Oltralpe il conflitto sembra quindi stare prendendo un passo di corsa.
Calusca City Lights invita tutti a informarsi
e a parlarne insieme, con un compagno appena giunto da Parigi

Black Rainbows + Sonic Wolves

07 Aprile 2018

Night for the Deaf presenta:
Live on Stage: Black Rainbows + Sonic Wolves

Sonic Wolves

Parte Prima

Parte Seconda

Sonic Wolves sono la nuova creatura di Vita, batterista degli Ufomammut. Suonano un selvaggio doom metal con un “tiro” da r’n’r band americana, forse merito della cantante bassista Kayt Vigil, che, prima di trasferirsi in Italia, ha suonato in leggende dell’underground USA quali Pentagram e Hounds of the Hasselvander. Alla chitarra completa la formazione Mr.Diniz, gia’ con Mexican Chili Funeral Party. Al Cox presentano in anteprima il loro secondo album, in uscita per la versione in vinile con l’olandese DHU e con gli inglesi Future Noise.

Black Rainbows

Parte Prima

Parte Seconda

Dopo 10 anni di attivita’ , 6 album, 2 EP ed innumerevoli tours europei, approdano finalmente al Cox i romani Black Rainbows; presentano il nuovo fumante, durissimo LP “Pandaemonium” che esce per Heavy Psych Sounds, l’etichetta di cui il chitarrista cantante della band – Gabriele Fiori – e’ fondatore ed instancabile factotum, che pubblica in vinile la creme della scena mondiale hard psichedelica (Nebula, Farflung, Lords of Altamont, Fatso Jetson, Mondo Generator, Giobia, etc).
Lo stile dei Black Rainbows e’ stoner rock genuino e dinamico, ovunque dominano chitarre ultra fuzz e ottimi vocals di scuola Osborne/Garcia e suggestioni ’70’s.

COX18 STREAM