RAJ e’ la nuova misteriosa creatura doom nata dalle ceneri dei VERACRASH. Anch’essi presentano in Conchetta il loro omonimo album d’esordio, fatto di brani (vio)lenti e magmatici, un mantra heavy su cui si stagliano le insane melodie ossyaniche del cerimoniere Francesco Menghi. https://www.facebook.com/rajdoom
Ananda Mida
Parte Prima
Parte Seconda
ANANDA MIDA sono un nuovo gruppo formato da musicisti gia’ attivi con altre formazioni della scena rock underground del Nord Italia (Ojm, Pater Nembrot, Lu Silver, Vino Del Mar, Glincolti, Poison Deluxe, etc). In Cox presentano “Anodnatius”, album d’esordio su Go Down Records. Per l’occasione si presenteranno con una line-up speciale di 7 elementi, e questo ci permettera’ di godere appieno della grande ricchezza e varieta’ del loro hard/stoner psichedelico e bluesy. https://www.facebook.com/anandamidaband/ https://anandamidaband.bandcamp.com/releases
Dalla crisi del 2008 a oggi, il corso del capitalismo mondiale si è contraddistinto per il suo carattere caotico e apparentemente indecifrabile. Ma questo caos è retto da una logica, che bisogna sforzarsi di cogliere se si vogliono delineare prospettive e sbocchi possibili. Dagli Stati Uniti al Venezuela, dal Mediterraneo al Mar Giallo, la crisi ha mandato gambe all’aria la stabilità delle combinazioni sociali, produttive, economiche e (geo-)politiche, emerse dalla riconfigurazione conclusasi idealmente con la fine del duopolio USA-URSS. Tanto le peculiarità dei sommovimenti che – in Grecia, in Egitto, in Tunisia, in Turchia, in Brasile ecc. – hanno punteggiato gli esordi della nuova Grande Depressione in cui tuttora ci troviamo immersi, quanto i riassestamenti più attuali e più diversi (dalla guerra in Medio Oriente al voto sulla «Brexit», attraverso la «crisi dei migranti» e l’ascesa dei movimenti «populisti») indicano che un immenso work in progress è in atto, ma anche che nessun nodo è stato sciolto e che le battaglie decisive sono ancora di là da venire. Collisioni epocali di classi e di Stati si affacciano all’orizzonte. Per entrambe le due classi fondamentali che strutturano la società – classe capitalista e proletariato – la posta in gioco a medio termine è il dischiudersi di un mondo nuovo: superamento o rigenerazione – radicale l’uno e l’altra – del modo di produzione capitalistico? Per il momento, entrambe, nella planetaria eterogeneità delle loro incarnazioni e segmentazioni, stanno sul chi vive, limitandosi a scontri episodici. Le convulsioni della classe media dominano la scena. Fino a quando? E con quali fattezze le classi fondamentali si manifesteranno al momento decisivo? Ne parliamo con i redattori della rivista «Il Lato Cattivo. Elementi di teoria del comunismo», che presenteranno il contenuto del suo secondo numero (giugno 2016).
INFO:Bill Ayers & Bernardine Dohrn: In occasione della riedizione per DeriveApprodi del libro Fugitive Days Weather Underground: la contestazione armata negli Stati Uniti dopo il ’68 (DeriveApprodi 2016) di Bill Ayers
16 Novembre 2016 INFO: Presentazione del libro: PALUDE GIANTURCO, DAL PANTANO ALL’INDUSTRIA E RITORNO (Monitor edizioni, Napoli, 2016) di Diego Miedo e Davide Schiavon
Un viaggio nell’ex zona industriale di Napoli, tra i disegni di Diego Miedo e con i testi di Davide Schiavon, fotografie di Giulio Piscitelli.
Nell’area orientale della città, alle spalle della stazione ferroviaria e poco distante dal porto, si trova il quartiere Gianturco. Agli inizi del Novecento compariva sulle mappe con la dicitura “Orti detti le paludi”. Lì scorreva il Sebeto, fiume di cui narrò Virgilio, e si pescava, si coltivava, si allevavano capre e vacche. Per i napoletani era ’o Pascone. Con l’espansione industriale e demografica vi si insediano le concerie, le grandi multinazionali ma anche le botteghe. Vi si trasferiscono gli operai. Nel terzo millennio la dismissione riapre il dibattito sul futuro del quartiere.
INFO: Presentazione del libro: CORPO E RIVOLUZIONE IN MARX. MORTE DIAVOLO ANALITÀ di Luciano Parinetto
Partecipano: Nicoletta Poidimani e Gian Andrea Franchi
Ecco nuovamente disponibile un “classico” della critica radicale, che apparve per la prima volta sui banchi delle librerie proprio l’anno in cui nelle strade si materializzò la potenza del Negativo, il Settantasette.
Luciano Parinetto (1934-2001), un filosofo che ha passato a contrappelo il pensiero occidentale scandagliando le figure della strega, dell’alchimista, dell’indio, in questo libro mostra come la rimozione del corpo erotico sia alla base della grande macchina capitalistica che, mediante la messa al lavoro dei corpi, li trasforma in merci e li reifica. Quest’opera segna un soprassalto in quel conatus polifonico e multiverso di liberazione, inclusivo pure dello sforzo storico-critico inteso a liberare Marx dal marxismo, che ancora ci impegna.