Condominium + No Problem + Voight Kampff

31 maggio 2014 – ore 23,00

Condominium + No Problem + Voight Kampff

No Problem

(Masterizzato al Morbid Sound Recording Studio)

Hardcorepunk a 300 all’ora direttamente nei denti

noproblempunk.bandcamp

NoProblem

Voight Kampff

(Masterizzato al Morbid Sound Recording Studio)

Post punk dal Canada, melodie e presammale, su Deranged Records

derangedrecords.bandcamp.com/album/voight-kampff

VoightKampff

Condominium

(Masterizzato al Morbid Sound Recording Studio)

Grunge / Hardcore / Punk su Sub Pop, sulla scia di Pissed Jeans, Drunk Driver, Nirvana, Black Flag, ex Formaldehyde Junkies

condominium-hellotomorrow.blogspot

Condominium

Chrome

24 Maggio 2015 – ore 23,00

INFO: Chrome – 24/05/14

Parte Prima

Parte Seconda

Chrome

Leggende del rock sperimentale losangelino, i Chrome costituiscono alla fine degli anni settanta il cosiddetto “quadrato di San Francisco” insieme a Residents, Tuxedomoon e MX-80.
Helios Creed sarà accompagnato da una nuova e potente formazione: il tastierista Tommy Grenas dei Farflung ed il batterista Aleph Omega, entrambi nei Chrome dal ’97, il chitarrista Keith Thomson dei Groggs, il video artist/performer e vocalist Monet Clark e la new entry Jay Tausig come bassista.
Presenteranno in Cox18 il nuovo album “Feel It Like A Scientist“.

Innovativi e pionieristici i Chrome si meritano il loro status di leggende dell’underground. Ancora selvaggi, ancora oltre i limiti, ancora intrisi negli acidi, I Chrome suoneranno nei più importanti festival e locali in giro per il mondo.

http://www.helioschrome.com/

“Now we are starting a new episode. We’re keeping the same free approach, Acid-Punk, weird guitar effects, Pigtronix, using strange samples, good song writing, and playing heavy and spontaneous etc., but we’re taking it to the next level…(the 2014 single Prophecy) I believe is some of our best work, and Prophecy is only a sample of even better stuff. My band is excited about it. I have the best band put together, finally I think its manifested the way I always imagined it could be…I can’t wait to unleash it on the people and kick your fucking ass. The Rock plus the weird shit. Yes, full circle 100%…” — Helios Creed

Filastin + incontro con Shahd Abusalama

24 Maggio 2014 – ore 16,00

Filastin + incontro con Shahd Abusalama

Filastin – L’arte di resistenza del vignettista palestinese Naji al-Ali

Prefazione di Vauro Senesi (Eris, Torino, 2013)

Mostra con una quindicina di tavole del vignettista Naji al-Ali

Filastin in arabo significa Palestina. Naji al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo, come la maggioranza dei palestinesi, a causa della proclamazione dello Stato d’Israele. Filastin è il centro di tutta la sua opera artistica “non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo”. Naji al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987 per quelle idee politiche che ha espresso con forza nelle sue opere, ogni giorno della sua vita. Questo volume raccoglie 175 delle sue vignette, originali e restaurate, che creano una sorta di reportage storico sulla questione palestinese e su venticinque anni di politica in Medio Oriente.

“Naji al-Ali è stato uno dei più coraggiosi vignettisti al mondo e probabilmente nessun vignettista arabo ha avuto un impatto così a lungo termine come Naji al-Ali. Il suo nome risuona ancora nei campi profughi palestinesi e il suo sempre sofferente personaggio, Handala, resta un simbolo di memoria storica e resistenza. Lasciate che le sue vignette piovano come pugni su tutti quelli che hanno tenuto schiacciati gli oppressi e gli espatriati” (Joe Sacco).

Palestine from my eyes. Una blogger a Gaza di Shahd Abusalama (Lorusso editore, Roma, 2013)

Shahd Abusalama, un’artista palestinese nata nel 1991 nel campo profughi di Jabalia, cura da tre anni il blog in lingua inglese “Palestine from my eyes”, in cui racconta la vita quotidiana nella striscia di Gaza, la storia della sua famiglia di rifugiati, la paura e la resistenza sotto gli attacchi di Israele, le lotte dei prigionieri politici palestinesi, tra cui suo padre, detenuto per quindici anni. Collabora anche con il sito di approfondimento “Electronic Intifada” e ha partecipato con i suoi disegni a mostre locali e internazionali.

Scrive Shahd: “Sin da piccola, iniziai a disegnare la Palestina dai miei occhi, assediata dal filo spinato […]. Iniziai a scrivere all’età di 17 anni, dopo i 22 giorni di massacro commesso dall’esercito israeliano nel 2008-2009. Avevo la terribile sensazione di essere isolata dal resto del mondo. Volevo combattere l’ignoranza che disumanizzava me e il popolo palestinese. Usai la lingua inglese per tradurre al resto del mondo il dolore, la resistenza e l’umanità del mio popolo, per far ascoltare la sua voce soffocata”.

Un’intervista a Shahd Abusalama si può leggere in
http://laspro.wordpress.com/2013/04/05/un-blog-per-rompere-lassedio-a-gaza-intervista-a-shahd-abusalama-autrice-di-palestine-from-my-eyes/

 

Sir Richard Bishop + Delaney Davidson

23 Maggio 2014 – ore 23,00

La Societa’ Psychedelica presenta: Sir Richard Bishop, Delaney Davidson

Delaney Davidson

(Masterizzato al Morbid Sound Recording Studio)

de

Parte Prima

Parte Seconda

Delaney Davidson è un cantautore e poli-strumentista neozelandese . Il suo sound attinge dal folk e dal country classico fino al rock di Ray Davies e Lou Reed, passando per i suoni di Ennio Morricone e il blues di Tom Waits. La musica per cabaret e le ballate di swamp blues.
Il quinto album in studio del singer songwriter neozelandese Delaney Davidson, Swim down Low, appena uscito per l’italiana Inside Outside con distribuzione Rough Trade, è già indispensabile. I dieci brani che compongono l’album, una volta ascoltati, si insediano stabilmente nelle orecchie e nel cuore di chi ama atmosfere indefinibili, in bilico fra sapori blues e rock, folk e ricerca. Del resto, Davidson è un giramondo, che ha collezionato, nel corso di dieci anni di tour, nazioni lontane e diverse fra loro, dall’Argentina alla Russia, dalla Romania al Messico, passando per l’Irlanda o l’Italia, che egli sembra avere adottato come luogo di ispirazione. Ma non solo: durante gli anni, ha avuto l’opportunità di dividere esperienze musicali con artisti come i Deep Purple, i Gogol Bordello, Gomes o Holly Golightly, il che ha contribuito a fare crescere Davidson nella consapevolezza espressiva e nell’efficacia comunicativa.
I suoi concerti dal vivo sono un’esperienza unica: chiarra e voce… e la suo Ghost Orchestra.

http://www.delaneydavidson.com/

Sir Richard Bishop

(Masterizzato al Morbid Sound Recording Studio)

Bishop

Parte Prima

Parte Seconda

Richard Bishop è un chitarrista sperimentale, le cui improvvisazioni e composizioni spesso riflettono sfumature che riportano all’India, al Medio Oriente, al Nord Africa e alla musica gitana. E’ conosciuto come membro fondatore (insieme al fratello Alan) dei SUN CITY GIRLS, gruppo sperimentale e pionieristico di improvvisazione etnica. Ha pubblicato il suo primo album solista, Salvador Kali, per l’etichetta Revenant di John Fahey nel 1998 con il nome di Sir Richard Bishop. Il secondo album, Improvika, è invece stato pubblicato da Locust Music nel 2004. Nel 2005 inizia un tour infinito, che lo porterà a suonare in Europa, Australia e Stati Uniti e che ancora non accenna a smettere. Nel maggio 2010 la Drag City pubblica l’album False Flag dei Rangda, supergruppo formato dallo stesso Bishop, Ben Chasny (Six Organs of Admittance, Comets on Fire) e Chris Corsano (Flower-Corsano Duo, Flaherty/Corsano, Jandek, Bjork).
E’ il fondatore dell’etichetta discografica Sublime Frequencies, specializzata in field recordings, folk e pop dal sud est asiatico, Nord Africa e Medio Oriente.

http://www.sirrichardbishop.net/

NELLE TERRE, ENTRE TIERRAS, LUR ARTEAN

18 Maggio 2014 – ore 21,30

Proiezione del film

NELLE TERRE, ENTRE TIERRAS, LUR ARTEAN
Un film di Antonio Valerio Frascella

A seguire, chiacchierata con l’Autore

Puglia-Lucania (“Nelle Terre”), Andalucia (“Entre Tierras”), Euskal Herria (“Lur Artean”): il film racconta, attraverso una voce narrante, la storia di un viaggio nelle terre.
Un protagonista che non compare quasi mai, epperò è sempre presente. Viaggia, parla con questo e con quello, ascolta, impara e si trasforma. Pensa, rimugina, cambia.
Per un cinema dal basso, fatto con quello che si ha, per includere e non escludere, per coinvolgere. Condivisione o Stato.

The Entrance Band

16 Maggio 2014 – ore 23,00

La Societa’ Psychedelica presenta: The Entrance Band, Henry / Davmatic DjSet

The Entrance Band

(Masterizzato al Morbid Sound Recording Studio)

Parte Prima

Parte Seconda

The Entrace Band

The Entrance Band are one of the most fascinating live shows we know. And we start the description with this feature because is not a minor one: the connection between guitarist Guy Blakeslee, bassist Paz Lenchantin (new Pixies bassist; earlier in A Perfect Circle, Zwan, Smashing Pumpkins) and drummer Derek James is just impressive. Three wonders that are capable of offering one of the shows with more flow that we have ever seen: you can almost see their minds interconnected, carried away by their musical intuition.
Appointed by L.A. Weekly as the best band in Los Angeles in 2013. They´ve just been chosen by Mazzy Star as openers for their upcoming West Coast tour. Selected by Animal Collective for ATP 2009.

The Entrance Band sink their roots in swampy psychedelia, but, as its name suggests, their music is full of mysterious nooks, sharing with the audience the trance in which they themselves seem submerged. “Face The Sun” is their new album (published in Europe by Ayo Silver! and in USA by Beyond Beyond is Beyond) and, by far the best, the one that is to bring them to the major league. This is a rare collection of songs that honors both sides of the road to the light: the glorious and the terrible, the light and the darkness.
A Sun always burning and dangerous, but, of course, infinitely enlightening.

Henry / Davmatic – DjSet

freakbeat/garage/acid rock/60es psych/krautrock/psych funk/afrobeat

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

Parte Quarta

Parte Quinta

Parte Sesta

CantOsteria al 18

19 Giugno 2014

Il Coro Ingrato, in collaborazione con Calusca City Lights, Archivio Primo Moroni e Cox 18, propone un secondo ciclo di appuntamenti sul canto sociale e popolare.

Ricominciano i “Canzonieri”. In un clima conviviale, si mangia e si beve insieme, si canta. Il terzo giovedì del mese a partire da aprile, nel salone del Cox, alle nove di sera.
Intoneremo canti giacobini, risorgimentali, anticlericali, anarchici, antimilitaristi, della Resistenza, di movimento, di piazza e di fabbrica, di lavoro, filanda, risaia e, ovviamente, d’osteria.
Si riparte dai canti proposti lo scorso anno, aggiungendone di nuovi.
Nella migliore tradizione del canto d’osteria, questa sorta di café chantant popolare d’altri tempi, l’apporto dei partecipanti è decisivo per la buona riuscita delle serate.
Ci si trova per cantare, ma non si disdegnano poesie, racconti, testimonianze, ricordi, barzellette, registrazioni e video.
Non sono richieste particolari capacità e conoscenze, solo la voglia di stare e cantare assieme. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti. Chi sa suonare porti il suo strumento!

2 Pigeons + Ratlock and Lits

09 Maggio 2014 – ore 23,00

2 Pigeons + Ratlock and Lits

Ratlock and Lits

Ratlock

per la prima volta in Cox18, Ratlock & Lits, costola dei Casino Royale.

2Pigeons

2Pigeons

Parte Prima

Parte Seconda

Le canzoni dei 2Pigeons sono strutture proteiformi, di loop ritmici e vocali, dove la manipolazione del suono e del canto regala ai brani sfumature e imprevedibilità emozionale. Ma le loro composizioni non sono “giochi” virtuosistici o “algide” architetture che puntano a stupire, anzi. Originariamente nascono dalla dimensione primordiale del piano e della voce, dove a contare è solo la scrittura e la forza espressiva della canzone nella sua essenzialità.

Ecco che per fare riemergere questa dimensione arriva “Akustik”, un disco caldo, ricco di sonorità morbide e stranianti, nato prima come una serie di esibizioni dal vivo e poi come una fotografia in studio del momento della creazione. Il piano e la voce sono al centro dell’attenzione, ma soprattutto a contare sono una serie di canzoni destrutturate dai freddi byte che mostrano la struttura molecolare dei loop ritmici, ed appaiono melodiche, vocali, palpitanti, eppure mai classiche.