Category Archives: Dibattiti

GAZA. ROMPERE I MURI D’ UNA PRIGIONE A CIELO APERTO DI 365 KMQ

20 Aprile 2018

A cura del “Centro di documentazione contro la guerra”incontro-discussione su: Gaza. Rompere i muri d’una prigionea cielo aperto di 365 kmq

Parte Prima

Parte Seconda

Negli ultimi trent’anni gli oppressi palestinesi si sono sollevati in massa tre volte: nell’87-88 a Gaza e in Cisgiordania nella loro prima grande Intifada, nel settembre 2000, dopo la provocatoria passeggiata di Sharon sulla Spianata delle Moschee, nella seconda Intifada e poi una terza volta nell’ottobre 2015. Queste tre sollevazioni sono costate loro seimila morti, migliaia di prigionieri politici, decine di migliaia di feriti.
L’aspetto più rilevante della terza ondata di proteste in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e Gaza, quello più pericoloso per Israele, è il suo essere un movimento di giovani spontaneo.
Si tratta di masse di giovani che la stessa Autorità Nazionale Palestinese tiene sotto stretto controllo con il suo enorme apparato di polizia, mentre a Gaza Hamas esercita un controllo altrettanto repressivo su quanti cercano una nuova strada per la liberazione.
Gerusalemme capitale non è solo un ulteriore passo in avanti del disegno colonial-sionista: nelle intenzioni di Trump e Netanyahu dovrebbe segnare l’umiliazione definitiva per i palestinesi e le loro aspirazioni.
Ma le proteste di massa di dicembre e di questi giorni provano che Israele e i suoi sostenitori non sono onnipotenti. E chiamano alla solidarietà i lavoratori di tutto il mondo, inclusi quelli di Israele, i proletari immigrati e gli strati non sfruttatori della sua popolazione che finora, in grandissima parte, hanno creduto di far bene appoggiando i propri governi – gli stessi che ne stanno peggiorando le condizioni di vita anche per foraggiare l’assai dispendiosa macchina di morte dello Stato.
Alla fine, l’apparentemente insolubile “questione palestinese” potrà trovare la sua vera soluzione solo attraverso un processo di avvicinamento e di solidarietà tra questi due fronti, oggi molto lontani, dentro una generale sollevazione rivoluzionaria degli sfruttati di tutta l’area.

Qualche considerazione della Calusca in merito allo svolgimento
del dibattito del 20/4/2018 “Gaza. Rompere i muri d’una prigione a cielo
aperto di 365 kmq”

Venerdì 20 aprile 2018, Calusca ha organizzato un incontro-discussione su: “Gaza.
Rompere i muri d’una prigione a cielo aperto di 365 kmq”.
La serata è stata aperta da un’ampia e ben argomentata relazione introduttiva, a cura del “Centro di documentazione contro la guerra” che si riunisce in libreria da qualche mese.
Nell’esposizione, oltre a dar conto della situazione esistente a Gaza, si è sottolineato l’aspetto più rilevante della terza ondata di proteste (dal 1987-88) in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e Gaza, quello più pericoloso per Israele, relativo al suo essere anche un movimento di giovani spontaneo. Si tratta di masse di giovani che la stessa Autorità Nazionale Palestinese tiene sotto stretto controllo con il suo enorme apparato di polizia, mentre a Gaza Hamas esercita un controllo altrettanto repressivo su quanti cercano una nuova strada per la liberazione. Lo sterminio dei palestinesi lo sta facendo lo Stato della borghesia israeliana, senz’ombra di dubbio, ma – ha domandato il relatore – non è il caso di cominciare a ragionare sul fatto che forse è giunto il momento anche per il proletariato e le masse oppresse palestinesi di liberarsi dalla propria direzione borghese? Questa direzione, laica come Al Fatah o islamista come Hamas, dove ha portato?
Ancor prima che fosse conclusa l’esposizione della relazione introduttiva, alcuni dei presenti hanno incominciato a questionare aspramente – nulla di male, anzi, se fatto nel rispetto delle posizioni altrui – fino a dare presto in escandescenze e a spingersi sul piano delle offese personali. Un compagno, che ci risulta essere su posizioni politiche assai prossime a quelle dei “contestatori”, si è adoperato – e di questo suo sforzo, per quanto infruttuoso, Calusca gli è grata – affinché quella sera si ristabilisse un piano di confronto politico con il compagno che aveva fatto la relazione introduttiva e con quanti dei presenti la condividevano. La quérelle, come purtroppo si usa oggigiorno, è poi continuata via mail nella notte, il giorno dopo e il successivo ancora. Ovviamente, Calusca non ha risposto, limitandosi a pubblicare il podcast (https://cox18stream.noblogs.org/) dell’incontro, che era andato in streaming la sera stessa e a scrivere il comunicato che avete avuto fin qui la pazienza di leggere.
Calusca ha sempre dato ospitalità a gruppi che intendevano svolgervi iniziative, a prescindere dalle posizioni politiche espresse, purché interne a quello che un tempo era detto “movimento”, e ha sempre sostenuto compagni “inguaiati con la legge”, ciò rientrando fra le funzioni d’una “struttura di servizio” qual essa è sempre stata e cerca ancor oggi d’essere. Continuerà a farlo, ma non tollererà che nei suoi spazi vengano proferite offese quali è toccato di ascoltare quella sera.

Calusca
Milano 4/5/2018

Cosa succede in Francia?

11 Aprile 2018

Qualcosa di grosso sta succedendo in Francia.

Parte Prima

Parte Seconda

Una quindicina di università già occupate, nonostante l’opera di contrasto da parte della polizia, e altre in agitazione (con duri scontri coi fascisti: venerdì notte a Tolbiac si è svolta una vera e propria battaglia); scioperi (assai efficaci) e cortei dei ferrovieri – l’unica cosa di cui finora si è parlato un po’ in Italia –, con begl’incontri di lotta fra gli cheminots e i giovani; continue manifestazioni contro la Loi Asile et Immigration, la nuova legge razzista che mira a dividere gl’immigrati “economici” dai “rifugiati”; il 22 marzo scorso un oceanico sciopero della funzione pubblica; gli studenti medi hanno ripreso a manifestare; una proposta di occupare piazze e/o stazioni per ritrovarsi insieme a discutere è stata lanciata dai promotori di Nuit Debout; c’è battaglia alla zad (dove si sta cercando di resistere a oltranza); nuovi settori di lavoratori, fra cui gli spazzini, sono entrati in lotta o stanno per farlo; continui scontri un po’ dovunque con gli sbirri, che cercano di adeguare le proprie modalità d’intervento repressivo.
Oltralpe il conflitto sembra quindi stare prendendo un passo di corsa.
Calusca City Lights invita tutti a informarsi
e a parlarne insieme, con un compagno appena giunto da Parigi

VENTI

30 Marzo 2018

Primo aveva attraversato con singolare intelligenza e sensibilità gli anni intensi di lotte, insubordinazioni e rivolte, quel vasto processo sociale ch’egli chiamò, nel titolo di un suo giustamente famoso libro, “L’orda d’oro”.
Antropologo della città, libraio del movimento, crocevia delle più varie anime della rivolta, scientifico ballerino della vita, ha saputo unire diversità e percorsi singolari senza mai dimenticare l’obiettivo di un mondo che fosse per tutti migliore, costantemente impegnato in un’attività intesa a socializzare saperi senza fondare poteri.
Nel 1992 Primo riapre la libreria Calusca all’interno del Centro Sociale Cox18, in via Conchetta 18 a Milano, a riprova della sua disponibilità a confrontarsi con culture e contro-culture anche generazionalmente distanti dalla sua. Di questa scelta disse ho pensato che riaprire la libreria in un luogo giuridicamente insicuro come un Centro Sociale occupato e autogestito, fosse una risposta simbolica e soggettiva al razzismo politico e amministrativo del Comune, o, aggiungiamo noi ora, di qualsiasi altra istituzione nazionale, nei confronti di questi luoghi. I centri sociali sono malvisti? Allora io mi metto in quei luoghi, spendo la mia persona e il mio progetto proprio in questi luoghi e mentre faccio questo creo o voglio creare, un luogo di produzione e di ricerca culturale.
Da allora Primo ha partecipato attivamente all’assemblea di gestione del centro di cui si è preso cura insieme con noi, che con lui ci siamo confrontati, abbiamo discusso, ci siamo scambiati conoscenza, pratiche e memoria.
Lo ricorderemo con una bicchierata, qualche stuzzichino, due parole e un po’ di musica al CSOA Cox18
 
 

https://quieora.ink/?p=1789

INPUNITA

Condividere saperi, senza fondare poteri

Radio Onda d’Urto

PRIMO MORONI: UNA TRASMISSIONE A 20 ANNI DALLA SUA MORTE

http://www.radiondadurto.org/2018/03/30/primo-moroni-una-trasmissione-a-20-dalla-sua-morte/

DINAMOpress

PRIMO MORONI
Il 30 marzo di venti anni fa moriva Primo Moroni: militante rivoluzionario, intellettuale, instancabile e visionario organizzatore della cultura indipendente, fondatore della libreria Calusca di Milano. Alla sua figura è legata la memoria del lungo Sessantotto italiano così come i germi dell’immaginazione politica dei movimenti del nostro presente.
Il 7 aprile DINAMOpress dedicherà uno speciale alla sua esperienza politica e al suo pensiero

11 Gennaio 2019

Ma l’amor mio non muore: speciale Primo Moroni

ALIAS

alias-del-31-marzo-2018 (1)

Il Manifesto

https://ilmanifesto.it/primo-moroni-il-metodo-politico-di-fare-rete/

La Repubblica

https://rep.repubblica.it/pwa/locali/2018/03/30/news/primo_moroni_il_rivoluzionario_libero_passato_da_stalin_alla_cucina_al_cyberpunk-192578023/?refresh_ce

issuu

L’ALTERUGO

http://www.ugomariatassinari.it/morte-primo-moroni/

DINAMOPRESS

Ma l’amor mio non muore: speciale Primo Moroni

GLOBAL PROJECT

http://www.globalproject.info/it/produzioni/primo-moroni-racconta-la-libreria-calusca/21398

MILANOX

alias-del-31-marzo-2018 (1)

Ecco Alias su Primo Moroni una settimana fa. Il grande intellettuale visionario di cui tutti gli autonomi milanesi e d’italia sono debitori, a vent’anni dalla sua prematura morte.

C’è anche uno speciale Primo Maggio a cura di Sergio Bologna e altri per celebrare la sua figura:
http://www.fondazionemicheletti.eu/altronovecento/files/Primo-Maggio_Numero-speciale.pdf

EuroNomade

http://www.euronomade.info/?p=10549

CONVERGENZA di parole, immagini e suoni CONTRO “MINNITI E IL SUO MONDO”

28 Marzo 2018

CONVERGENZA di parole, immagini e suoni CONTRO “MINNITI E IL SUO MONDO”
– Presentazione del libriccino “MINITI E IL SUO MONDO”
– Visione di “CREPE”, progetto/video di Andrea Kunkl
– Discussione con Pietro Basso e No Bordes Milano

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

Parte Quarta

Geneaologia del tecno-capitalismo

18 Marzo 2018

LOST: Le lunghe ombre della scienza e della tecnica – Geneaologia del tecno-capitalismo
con Lelio Demichelis

Parte Prima

Parte Seconda

Dalla fabbrica di spilli alla catena di montaggio; Ford, il paternalismo e la Sezione sociologica (e Gramsci); Taylor, l’operaio Schmidt e la squadra di baseball; modello Toyota, supermercati e (ancora) squadre di baseball; la crisi degli anni ’70 e la rivoluzione neoliberale (e Foucault); rete, nodi, creatività e la socializzazione di ruolo-funzione alla società in rete; il potere pastorale della tecnica, dai social alle community d’impresa e di brand; dal just in time al lavoro on demand; dal Postal Market ad Amazon; il management algoritmico.

Di che cosa parliamo quando parliamo di guerra: Mosul

A cura del Centro di documentazione contro la guerra relazione – discussione su:
Di che cosa parliamo quando parliamo di guerra: Mosul

MOUSUL

La battaglia di Mosul non è ancora finita – Internazionale

AMBURGO

Analisi del progetto Nato 2020 per descrivere gli “insorgenti” e i luoghi della battaglia, per nire nell’Amburgo del G20 del luglio scorso a illustrare le trasformazioni avvenute nella conduzione dell’”ordine pubblico” nelle metropoli “democratiche”.

centrodocumentazionecontrolaguerra@inventati.org

Pagherete caro, pagherete tutto

11 Marzo 2018

Proiezione del film: Pagherete caro, pagherete tutto del Colletivo Militante
Ciné-Tracts: appunti per pensare Primo Moroni
In occasione del ventennale dalla scomparsa dell’intellettuale e libraio milanese, COX 18, Calusca City Lights e Archivio Primo Moroni presentano una rassegna di quattro film accompagnati da parole & letture varie per pensare/ripensare/ricordare o scoprire Moroni e la sua Milano.

Parte Prima

Parte Seconda

Parte Terza

PAGHERETE CARO PAGHERETE TUTTO
Del Collettivo Cinema Militante
Italia, 1975, 108’
L’aprile del 1975 fu un mese molto violento della vita milanese. Nel corso di una manifestazione di appoggio alle lotte sulla casa, in via Cavour muore Claudio Varalli, giovane 17enne, atterrato da colpi di pistola durante uno scontro con i neofascisti. Il giorno dopo l’intera città si mobilita con scioperi spontanei e cortei che convergono verso la sede del MSI in via Mancini; ne seguono violentissimi scontri che dalle immagini sembrano una vera e propria guerra. Le forze dell’ordine, in grave difficoltà, fanno intervenire una colonna di Carabinieri che spazza corso XXII Marzo, pieno di manifestanti, a gran velocità: Giannino Zibecchi resta schiacciato sotto le ruote di una camionetta. Altre manifestazioni e scontri in tutta Italia accrescono il drammatico bollettino di quel mese; le sequenze mostrate seguono i grandi funerali dei due morti milanesi, sino alla manifestazione del 25 aprile, caratterizzata dalla nutrita presenza dei “proletari in divisa”.