Category Archives: Dibattiti

Per la salute e per l’autonomia indigena in Chiapas

20 Aprile 2012 – ore 19,30

Per la salute e per l’autonomia indigena in Chiapas

Il Progetto Libertario Flores Magon, conosciuto ai più perchè presente
mensilmente al mercatino biologico che si svolge al csoa COX 18, con il caffè
zapatista proveniente direttamente dalle comunità indigene in resistenza, in
realtà è molto altro: – nato a Milano nel 1999 quale proposta del movimento
libertario milanese per un intervento di solidarietà internazionalista in
Chiapas, ha trovato subito l’adesione di tantissimi compagni di tutta Italia.

Da allora il nostro gruppo opera, in modo volontario e senza alcun
finanziamento pubblico, insieme e all’interno delle comunità zapatiste,
partecipando con passione al tentativo di trasformazione sociale attuato in
forma autogestionaria ed egualitaria che si è aperto in questi anni di lotta in
Chiapas e condividendo le aspirazioni ad una vita dignitosa basata sui principi
di democrazia diretta ed assemblearismo.

Costituitosi nel Dicembre 1999, il gruppo del Progetto Libertario Flores Magon
inizia ad operare in Chiapas già nei primi mesi del 2000 e nel febbraio 2001
inaugura la microclinica “Nueva Esperanza” di Nueva Libertad e inzia la
collaborazione diretta dell’USI Sanità con la Clinica di Oventic “La
Guadalupana”, con costante invio di personale medico, infermieristico,
materiali sanitari e contributi economici.

Nel giugno 2001 il Progetto Libertario Flores Magon promuove la creazione di
coltivazioni collettive in due comunità del Municipio autonomo di San Manuel
nella regione di Ocosingo (Comunità Emiliano Zapata e Miguel Gomez) dove è
stato portato avanti un progetto integrato igienico-sanitario ed agricolo-
alimentare, organizzando coltivazioni collettive capaci di soddisfare il
fabbisogno vitaminico attraverso una diversificazione alimentare con la
costruzione di una casa de salud nella Comunità Miguel Gomez e di un impianto
di intubazione e prima potabilizzazione dell’acqua.

Nel marzo 2003 il Progetto Libertario Flores Magon riceve in donazione
dall’Ospedale San Carlo di Milano un ecografo ed un elettrobisturi
dall’ospedale San Paolo che vengono destinati alla clinica La Guadalupana di
Oventic dove nei mesi successivi vengono organizzati due corsi di formazione
teorico pratico sull’uso dell’ecografo per il personale della clinica.

Dal settembre 2004 ad aprile 2006 si realizza il progetto dentistico nel
Caracol di Morelia, Municipio Che Guevara, Comunità Moises Ghandi, che ha visto
l’invio di personale medico e la costruzione di un ambulatorio odontoiatrico
con annesso laboratorio di protesi dentali, inserito in un programma di cura e
prevenzione orale e non ultimo la formazione dei “promotores de salud” dentali
che autonomamente gestiscono ora l’ ambulatorio.

NOSTRO ULTIMO PROGETTO 2011-2012: – costruzione (già avvenuta con i proventi
dell’agenda 2011 “camminando”) e allestimento di una clinica medica e farmacia
nel Municipio Autonomo di San Pedro de Michoacan, comunità La Realidad, Caracol
1, La Realidad.

Tutto quanto descritto sopra è stato realizzato grazie all’appoggio
solidaristico di molti lavoratori della sanità come pure di centri sociali
italiani, europei e di variegate associazioni.
L’iniziativa di questa serata “benefit”, che si svolgerà alternando momenti
conviviali ad altri informativi e musicali, andrà a sostegno della salute ed
autonomia indigena in Chiapas.

progetto libertario flores magon

www.autistici.org/floresmagon

Costruttori di Babele

18 Aprile 2012 – ore 21,30

Cox18 presenta:
Costruttori di Babele
Architetture fantastiche e universi irregolari

Parole e immagini con Gabriele Mina

Un ferroviere ligure che da cinquant’anni costruisce uno smisurato presepe con materiali di recupero. Un muratore messinese che trasforma la sua baracca in una casa dei sogni tra mosaici ed elefanti di cemento. Un contadino sardo che modella una donna di quindici metri fatta di colla e rete da pollaio… Sono i «costruttori di Babele»: misconosciuti artisti autodidatti che consacrano decenni della loro vita a un’opera totale.Una ricerca sul campo, un sito (www.costruttoridibabele.net) e un saggio a più voci: Costruttori di Babele. Sulle tracce di architetture fantastiche e universi irregolari in Italia, pubblicato da elèuthera, che racconta e analizza queste storie di «immaginazione abusiva».

Gabriele Mina, antropologo, si è occupato in vari saggi dei rituali del tarantismo, della storia del corpo e della rappresentazione del diverso. Cura il sito www.costruttoridibabele.net

Portare la valle ovunque!

02 Aprile 2012 – ore 20,30

al Teatro Verdi – via Pastrengo 16

Portare la valle ovunque!

Incontro pubblico No Tav con valsusini indomiti, avvocati, esperti e solidali d’ogni dove.

Le false previsioni e gl’impatti reali, le assurdità e le favole, i danni alla salute e le devastazioni di una Grande OperaTav: la commedia è finita, ma gli spettatori non se ne vanno, perché finita è anche la paura, insieme con l’isolamento e la rassegnazione.

Lo spessore umano d’una battaglia collettiva in cui gl’individui e i territori si fanno più vicini, mentre la Ragion di Stato (e di Mercato) cala dall’alto come Menzogna Armata (di gas lacrimogeni, ruspe, manganelli e “ineluttabilità”)Si parte e si torna insieme.
Partecipano:

Claudio Novaro, avvocato del Foro di Torino.
Massimo Zucchetti, del Politecnico di Torino
Marisa, Maurizio e altri valsusini

Aurelio, presidente di Radio Blackout
Massimo Passamani, dello spazio aperto “No inceneritore No Tav” di Trento

Buñuel vs Jodorowsky

08 Febbario 2012 – ore 21,30

Cox18 presenta:
Incontro / dibattito Buñuel vs Jodorowsky

Dibattito sui percorsi comuni e divergenze dei due autori
Interverranno Alessandro Stellino e Daniela Persico

durante la serata proiezione di “Las Hurdes” di Luis Buñuel (SPA, 1933, b/n 33′) ver.or.sott.
e de “La Cravate” di Alejandro Jodorowsky (FR, 1957, col. 20′)

nei sotterranei mostra con fotografie, locandine, fumetti e videoinstallazioni

http://bunuelvsjodorowsky.noblogs.org/

Daniela Persico. Critica cinematografica e regista, è tra gli organizzatori di Filmmaker e fa parte della direzione della rivista culturale Cenobio. Ha collaborato con Repubblica e scrive per Lo straniero, Il Giornale del Popolo e Panoramiques. È autrice delle monografie dedicate a Claire Simon e Wang Bing, edite da Agenzia X. Nel 2009 ha diretto “Et mondana ordinare”, presentato a numerosi festival. Ha collaborato alla realizzazione del nuovo film di Alina Marazzi.

Alessandro Stellino. Critico cinematografico e scrittore. Ha collaborato con Ciak, Segnocinema e Nocturno. Scrive per il quotidiano La Nuova Sardegna ed è tra gli autori del Dizionario dei film di Paolo Mereghetti. Ha curato numerosi cineforum e corsi di critica cinematografica a Milano. Il suo primo romanzo, “Incendi – Racconto di fine estate” (2011) è edito da Il Maestrale.

Dalla rivoluzione tunisina alla fortezza europa – storie di migranti e di gendarmi

26 Gennaio 2012 – ore 21,00

A Milano, in Cox18, proiezione del film “I nostri anni migliori” di Matteo Calore e Stefano Collizzolli – Zalab (documentario, 45’, Italia, 2011)
Insieme al film, verrà presentato l’appello dei familiari dei tunisini partiti nei primi mesi del 2011 e ad oggi dispersi

intervengono:
Matteo Calore, Fethi Oueslati, Federica Sossi, Oujedane Mejri, Omeyya Seddik

Prima Parte:

Seconda Parte:

Terza Parte:

I gendarmi del Mediterraneo

25 Gennaio 2012 – ore 21,00

Il ciclo di incontri “le lunghe ombre del diritto” si sposta per una volta a Sestri Levante (GE), per discutere di: situazione del conflitto e scenari possibili nell’area del Maghreb

c/o sala Coop, via Eraldo Fico, Sestri Levante (GE)

Tunisia, Libia, Egitto
Quali sono i gendarmi del Mediterraneo? Cosa difendono realmente? Mobilità, flussi migratori e politiche dei governi dell’area

Partecipano:
Omeyya Seddik
Federico Rahola

la serata sarà trasmessa in streaming audio da qui: http://cox18.noblogs.org/ascoltaci-in-streaming
organizzano: Archivio Primo Moroni, Centro Donato Renna, Acari Tigullio, Centro culturale islamico Alhuda

Note per l’incontro su: situazione del conflitto e scenari possibili nell’area del maghreb. Tunisia, Libia, Egitto. Quali sono i gendarmi del Mediterraneo? Cosa difendono realmente? Mobilità, flussi migratori e politiche dei governi dell’area

Da anni la guerra alle migrazioni si sposa ad un processo di crescente criminalizzazione di soggetti e comportamenti. Questa vulgata narrativa ha origine dalla rivoluzione conservatrice avviata negli Stati Uniti e nell’Inghilterra tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80 (Thatcher, Reagan) e ha avuto grande diffusione in tutta l’Europa e in gran parte dell’occidente, agita anche e, in alcuni casi, soprattutto dalle cosiddette “amministrazioni democratiche e di sinistra”. Il meccanismo descritto da Foucault in “sicurezza, territorio, popolazione” di un capitalismo che persegue la prosperità dei più forti hic et nunc ed esclude l’eccedente umano, in quanto minaccia a tale prosperità, costruendo limitazioni di spazio, soggetti aventi diritto a viverci e gendarmi, sembrava dominare l’ordine mondiale.

Le rivolte arabe dell’ultimo anno hanno scompaginato l’esistente, non solo distruggendo regimi autoritari ma affermando un nuovo diritto alla mobilità che se ne infischia di patti, accordi, quote, ma pratica la confusione e l’attraversamento di quegli spazi che muri visibili e non, avevano voluto sorvolabili solo da capitali.
Hanno altresì determinato contraddizioni tra gli stessi paesi europei facendo cadere la maschera delle norme Schengen che hanno mostrato così il loro volto di mero strumento di controllo.

Comprendere ciò che è avvenuto nella fascia nord africana del mediterraneo, quali tensioni agiscono, quali differenze evidentemente esistenti e in alcuni casi palesi dei processi di trasformazione in atto in quei paesi, permette di delineare lo scenario possibile delle nuove politiche di contenimento delle migrazioni dei paesi europei nonché cosa le nuove classi politiche uscite dalle rivolte arabe devono ai loro popoli.

Le primavere arabe, per impedire che i “funzionari dell’umanitario” continuino a progettare il loro ordine mondiale facendo pagare ai migranti un prezzo che continua ad essere altissimo in termini di morti in mare o, per chi approda, di detenzione dietro i muri dei Centri di Identificazione ed Espulsione, devono necessariamente raccogliere frutti sia sulla loro sponda del mediterraneo che sulla nostra.

[APM Gennaio 2012]

Aiuto! Orde Barbare Al Pratello

18 Gennaio 2012 – ore 21,30

Cox18 presenta:
Aiuto! Orde Barbare Al Pratello, di Cosimo Terlizzi (ITA 1996|2011, col. 47′)

Aiuto! Orde Barbare Al Pratello – Trailer

Cosimo Terlizzi, artista fotografo, videomaker e performer, è nato nel 1973 a Bitonto. Segue un percorso di studi artistici a Bologna sviluppando il suo lavoro attraverso l’uso di diversi media, dalla fotografia alla performance, alla videoarte.
Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie quali la Galleria d’Arte Moderna di Bologna,
la Fondazione Merz di Torino, la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, il MACRO di
Roma, il National Museum of Breslavia in Polonia e in numerosi festival cinematografici tra i quali il Festival Internazionale del Cinema di Roma, il London International Documentary Festival, il Premio Internazionale del documentario e del reportage mediterraneo di Marsiglia e il France Doc di Parigi.

Aiuto! Orde Barbare al Pratello (1996-2011), è una sorta di diario che racconta la vita nelle case occupate ai n. 76 e 78 di via del Pratello a Bologna, fatiscente edificio di proprietà comunale abbandonato da diversi anni e occupato da un gruppo di ragazzi agli inizi degli anni Novanta che l’hanno ristrutturato e trasformato in un luogo in cui sperimentare un diverso modo di abitare e di condividere spazi, tempo e creatività collettiva.
Il docufilm è una testimonianza della vitalità che si è espressa in questa occupazione, ma anche dei contrasti del vissuto quotidiano tra gli occupanti e la relazione – a volte difficile – con il quartiere.

Il titolo è tratto da una lettera contro gli occupanti resa pubblica da un fantomatico comitato per la salvezza della via.

Il film è una riedizione digitalizzata e rivista della versione realizzata nel 1996.

comunicato in pdf