La dettagliata conoscenza della dimensione urbana e la capacita’ di penetrarvi sono condizioni fondamentali per lo sviluppo del Writing e della Street Art. Dalla New York di fine anni Sessanta alle citta’ europee del nuovo millennio, la rete metropolitana cittadina e i muri di fabbriche, scuole ed edifici sono gli spazi che hanno permesso agli artisti di esprimere la loro arte con una certa continuita’ e offerto la possibilita’ di ottenere una altissima visibilita’ e, in alcuni casi, fama. Possono cambiare gli stili, possono cambiare gli esiti ma le opere dei writer sono ovunque influenzate dallo spazio urbano le cui viscere sono attraversate da un sistema di trasporto pubblico e da edifici sulle cui superfici sembrano ribollire di contraddizioni sociali e energia creativa. Quelle righe e colori, spesso scarni e sul filo del rasoio, rivelano in tutta la loro complessita’ l’intreccio di passione, determinazione, genio creativo e competenza tecnica che sono alla base del Writing e che informano il quotidiano di giovani ribelli metropolitani in tutto il mondo pronti a spingersi verso nuove, imprevedibili dimensioni. Sull’inarrestabile fenomeno del Writing si ha parlato e scritto in modo diffuso nelle sedi piu’ diverse, con interpretazioni piu’ o meno interessanti ma le pagine e gli eventi piu’ stimolanti ed affascinanti rimangono quelli scritti, raccontati e realizzati dagli artisti stessi.
Il 2 Aprile il CSOA COX18 presenta Layers, una serata dedicata al Writing e alle possibili nuove dimensioni e interpretazioni attraverso un documentario cult per i B-boy di tutto il mondo, quale Style Wars, la presentazione di 25Disegni e la performance live di due giovani artisti della scena bolognese, Blu e EricaIlCane.
I B-boy i muovono all’unisono compiendo gli stessi passi e creando figure spettacolari, inventando nuove identita’ collettive; i DJ sovrappongono ritmi,
strumenti e voci differenti creando nuove possibilita’ di dialogo; i rapper conferiscono significati molteplici alle parole alternandosi in acrobazie
linguistiche; i writer utilizzano le ombreggiature e la prospettiva per dare profondita’ accumulando elementi grafici e visivi differenti.
Blu/EricaIlCane accumuleranno segni ed esperienze differenti su un supporto che sarà sfuggente quanto le immagini digitali proposte, complesso quanto la stratificazione ricercata. Sovrapposizione dunque, non solo di stile ma di forme artistiche e espressive. Il layering dunque si esplicita come elemento trasversale a tutta la cultura Hip Hop e la sfida alla base della performance consiste nel ri/immaginare questi elementi nelle diverse forme espressive come espressione non solo artistica bensi’ da’ antagonismo sociale. In Layers cercheremo di creare una narrazione, renderla piu’ complessa accumulando esperienze diverse, creando nuovi percorsi da’ espressione e da’ interpretazione.
PROGRAMMA:
Dal pomeriggio live painting h.19.30 > Presentazione di 25Disegni, Blu/EricaIlCane http://www.inguine.net
dalle h.20.00 > Aperitivo
h.22.00 > Street Art/Design/Comunicazione a cura di Design Radar – http://www.designradar.it, Gruppo11 – http://gruppo11.ubq.it, Rojo mag – http://www.revista-rojo.com;
https://www.youtube.com/watch?v=bbgHxEmhqDM
h.22.30 > Presentazione e Proiezione film Style Wars (sott. Italiano)
https://www.youtube.com/watch?v=0EW22LzSaJA
Style Wars – 1984, 70min.
Nel luglio del 1974 David Yunich, il presidente della MTA, annuncia una campagna da 10 milioni di dollari per eliminare i graffiti dai treni, ed utilizzare cani
addestrati per fermare i writer. Sembrava la fine, ma non fu così: per nulla scoraggiati dalla politica della transit authority, i writer continuarono a
dipingere. I vagoni, puliti dalle vecchie firme, erano come tele bianche, pronte per essere colorate. Style Wars, documentario realizzatola Tony Silvers
e Henry Chaflant nel 1983, documenta non solo l’aspra “guerra†intrapresa dalle autorità cittadine e la risposta di questi giovani artisti ma anche l’evoluzione dei vari stile e la nascita e diffusione della cultura Hip Hop. http://www.stylewars.com
25 disegni a testa. 50 illustrazioni di Blu ed Ericailcane raccolte in un volume da sfogliare prima in un senso e poi nell’altro.
Illustrazioni che si susseguono una pagina dopo l’altra fino ad incontrarsi e fondersi nella doppia pagina centrale.
Il libro è la sintesi del percorso individuale di ciascun autore, ma anche di quello comune, che spesso li porta disegnare a quattro mani.
Ne esalta gli stili, l’istinto ed il talento. Ricostruisce i frammenti di un puzzle che i due compongono, al buio, dipingendo le mura delle città .
Autori capaci di trasformare il mondo dei graffiti a colpi di pennello, Blu ed Ericailcane, in 25 disegni mettono su carta tutta la loro forza visionaria.
Domenico Bartolo: Direttore creativo e free lance, si è trasferito da Sidney ad Amsterdam qualche mese fa, passando per l’Italia. Pur abitando ora in Olanda, rimane forte il suo contributo all’interno del collettivo di Australian INfront, punto di riferiemnto mondiale per grafica e (web)design.
Kenneth Hung (installazione): Originario di Hong Kong, Kenneth vive e lavora a San Francisco. La sua comunicazione diretta e attiva non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Kenneth lavora su arte digitale, suoni, installazioni, video, fotografia, scultura. Ha all’attivo molte esposizioni e diversi riconoscimenti in campo artistico
PUN è nato sostanzialmente per due motivi: dare continuità ad un lavoro collettivo iniziato nel settembre 2002 come collettivo di collettivi e che continua a mantenere in generale questo tipo di impostazione, benché, nello stesso tempo, stia andando a ridefinirsi come soggetto a se stante facendo leva sull’apporto, sui contenuti, sugli strumenti di chi ne fa parte e del bacino di socializzazione delle questioni e degli interventi con cui interagiamo.
Ora si tratta di allargare il discorso fin qui fatto sulla guerra dopo i lavori e i progetti degli ultimi mesi (in particolare contro la guerra in Iraq), cercando di focalizzare una questione centrale per quanto riguarda la comunicazione, che è il nostro campo di intervento, attraverso musica, grafica e scrittura.
Come Piccolo Network abbiamo individuato la “censura” come elemento su cui confrontarci come collettivo e da porre all’attenzione di chi, come noi, lavora e si attiva sul piano della comunicazione e della controinformazione. Utilizzare il termine “controinformazione” significa immediatamente non tanto collocarci (la collocazione in generale è più che altro un problema di questure, giudici e scribacchini), quanto porre la questione sul piano del conflitto, perché in questo modo, attraverso cioè un rapporto di conflitto (e ovviamente di rapporti di forza) affrontiamo quotidianamente sia la censura che l’obbiettivo per cui essa viene attuata nelle sua mille e più sfaccettature: il controllo.
Il controllo è un’arma generalmente a bassa intensità, esattamente come determinate fasi delle guerre quando non sono ancora guerreggiate, che viene agito in modo sempre più radicale e dispiegato nei confronti del tessuto sociale urbano – riprendendo le parole del manifesto di lancio di PUN – poiché cerca di annullare strumenti di interazione, luoghi di socializzazione, scambi, saperi.
Abbiamo dato per assodato il controllo come elemento di pratica quotidiana del potere. Durante la guerra guerreggiata. Come quella recente in Iraq. Durante quella che noi chiamiamo “la loro pace”. Il controllo come strumento pratico/praticato/agito nel tentativo di raggiungere quello status generale di pacificazione, all’interno del quale ci sia “ordine democratico” (la loro democrazia), libero scambio (di merci e denari), circolazione (di profitto). Così in Italia, così negli Usa, così nella Fortezza Europa come in Medio Oriente e in tutto il mondo. Controllo della comunicazione come nell’urbanizzazione del controllo.
Partendo dal discorso arte/comunicazione/controllo, abbiamo cercato, all’interno della due giorni, di allargare il confronto e il dibattito sia attraverso le esperienze delle persone direttamente invitate a contribuire a questa iniziativa (dai fumetti al video, dalle tavole alle installazioni alle parole fino ai suoni), sia attraverso gli interventi, le impressioni e ovviamente le critiche delle persone che sono passate per il CSOA Cox18.
La risposta a livello di partecipazione è stata molto più che incoraggiante. Centinaia i presenti, sia il venerdì che il sabato. Un’ attenzione ai lavori presentati che ha meravigliato noi prima di tutto. E se da questo punto di vista possiamo dire di essere assolutamente contenti di come si sono svolte le cose, dobbiamo viceversa puntualizzare, prima di tutto a noi stessi, come sia assolutamente necessario approfondire i momenti strettamente di confronto, siano conferenze oppure tavole rotonde. Perché se è vero che nella giornata di sabato per oltre due ore abbiamo avuto modo di far fluire opinioni, idee, proposte, è altrettanto vero che la partecipazione alla tavola rotonda non ha visto l’adesione di molte persone, fatto salvo il Piccolo Network e gli ospiti invitati. Questo è un aspetto per noi a dir poco centrale rispetto al nostro lavoro e alla nostra progettualità. In una mano i lavori legati alla grafica e alla musica e alla scrittura, frutto della nostra sperimentazione soggettiva e collettiva; nell’altra mano l’obbiettivo di darci con continuità momenti concreti e costruttivi di confronto e crescita in questo senso.
Siamo rimasti entusiasti dei lavori presentati al PUN e riteniamo che l’entusiasmo abbia attraversato molte delle persone presenti. I lavori, come avevamo anticipato nei vari messaggi di lancio dell’iniziativa, hanno attraversato in lungo e in largo i luoghi propri della comunicazione “artivistica” (ovvero arte + attivismo), dal documentario al video, dall’installazione pura ai fumetti fino alla grafica digitale. Kenneth Hung, Domenico Bartolo, Stephen Marshall, Saffron Samuels, LaVectoria, canefantasma’studio, Inguine.Net, Terrorpilot, Ubq, Torazine. E ancora Nukesatori (a034+bbs), Horiko, Synthe.Labo, Dj Kleopatra, Tr4ck3r, Purperline.
Immagini, parole, musica. mescolandosi tra loro, hanno rimandato in libera circolazione l’idea e la necessità di supportare, fionda alla mano, in prima persona, la riappropriazione delle forme di espressione nei tempi e negli spazi in cui queste possano dirsi realmente libere, con gli strumenti che ci sono propri e attraverso momenti concreti di socializzazione. Momenti liberi quanto più possibile dal controllo. Dalla speculazione. Liberi da un mercato in cui meno di 20 corporations gestiscono la maggior parte dei media.
Qui siamo. E da qui ripartiamo. Con due obbiettivi fissi in testa: rafforzare sempre di più il Piccolo Network, sia per quanto riguarda il confronto e la crescita dei soggetti che vi partecipano, sia attraverso nuove iniziative, on line ed off line, che percorrano l’Italia in lungo ed in largo, senza che queste siano una semplice somma di cose ma che sappiano rappresentare al meglio il livello di potenzialità e crescita che sapremo darci. Questo è fondamentale.
In secondo luogo, dal confronto con gli ospiti stranieri è scaturita l’idea di internazionalizzare la proposta del network. Un network di networks, che ci permetta di allargare quanto più possibile sia il livello di iniziativa che la discussione/confronto. Un obbiettivo certamente non facile, viste e considerate tutte le difficoltà che ci troviamo ad affrontare rimanendo semplicemente sul piano italiano. Tuttavia sarebbe del tutto fuori luogo e fuori dal tempo pensare di risolvere la cosa rimanendo relegati ai confine dello stivale. I giochi (non solo di parole) si attuano a livello globale. Ed è (anche) in questa ottica che cercheremo di lavorare. Dentro i contesti. A piedi pari.
In ultimo, un ringraziamento enorme a tutta la gente del CSOA Cox 18, che si è messa in gioco in questa iniziativa, sia a livello di dibattito che di realizzazione della stessa. Se abbiamo passato due magnifici giorni in quel di Milano, lo dobbiamo molto anche e soprattutto a loro.
Un carrello della spesa per simbolo: quello che non abbiamo ce lo andiamo a prendere. Senza chiedere permesso. Mettiamo un PUNto e apriamo una parentesi.
Piccolo Network Contro La Guerra
PRESENZE:
Kenneth Hung
Originario di Hong Kong, Kenneth vive e lavora a San Francisco. La sua comunicazione diretta e attiva non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Kenneth lavora su arte digitale, suoni, installazioni, video, fotografia, scultura. Ha all’attivo molte esposizioni e diversi riconoscimenti in campo artistico. Info: www.tinkin.com –www.111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111.com
Stephen Marshall
Scrittore, regista e creatore di progetti di comunicazione indipendente quali Channel Zero e Guerrilla News Network, Stephen Marshall predilige i documentari come forma di espressione e di denuncia contro i media corporativi. Nel 2000 ha vinto il Sundance Film Festival con il suo video-documentario “Crack the CIA”. Arriva a Milano per presentare la sua ultima produzione: “9/11 The Aftermath”. Info: www.gnn.tv/c_zero
Domenico Bartolo (Australian INFront)
Direttore creativo e free lance, si è trasferito da Sidney ad Amsterdam qualche mese fa, passando per l’Italia. Pur abitando ora in Olanda, rimane forte il suo contributo all’interno del collettivo di Australian INfront, punto di riferiemnto mondiale per grafica e (web)design. E’ il creatore del progetto “Visual Response”. Info:www.australianinfront.com.au
LaVectoria
Ovvero Daniele Tabellini, Manuel Musilli, Andrea Fioravanti e Gianluca Ciufoli. La Vectoria Design Crew è un collettivo di designer e artisti, quartiere san Lorenzo, Roma. Dalla progettazione grafica allo ‘sticker marketing’, dalla progettazione industriale all’organizzazione eventi, dalla progettazione video alla direzione artistica. Info: www.lavectoria.com
Inguine.Net
Inguine è un progetto per un sito Web dedicato al fumetto contemporaneo e alle sue potenzialità espressive in rete. I principali obiettivi di Inguine sono quello di far conoscere autori spesso estranei ai circuiti della grande pubblicazione e distribuzione e quello di esplorare – a partire dai fumetti originali – le possibilità di collaborazione e invenzione fra giovani creativi provenienti da ambiti molto diversi. Info: www.inguine.net
canefantasma
“Io sono vivo e voi sieti morti. Metti la testa nel cesso e schiarisciti le idee. Nella logica stringente della realtà non illusoria può succedere di confrontarsi con frammenti di realtà che invece creano illusioni pressanti.” canefantasma sono Mimmo Manes, Manuela Sechi, Christian Mele. Info: www.canefantasma.com
Saffron Samuels
Designer (oltre che insegnante) franco/australiana, Saffron attualmente vive ad Amsterdam, Olanda. Molteplici i campi di intervento: dall’architettura per interni alla stampa fino alle esposizioni per musei e gallerie. Su commissione disegna gioielli. Appassionata di architettura interattiva e dai progetti collettivo/sociali, Saffron prende ispirazione per i suoi lavori dalla natura.
Terrorpilot
“Ma cosa vuol dire ‘kill all web designers’? Sei un pervertito, frustrato, schizofrenico? Ma non sei un web designer anche tu? Chi ti credi di essere? Non ti sembra troppo facile distruggere tutto? ahahaha”. New media all’attacco. O attacco ai new media. La maschera. Info: www.terrorpilot.com
Ubq
La scelta per Ubq è fatta: l’anima di chi crea prima della tecnica. Un luogo telematico collettivo fatto di progetti all’interno di una grafica minimalista. Da” Leave Your Fingerprints” a “Bio.Graphic”, Ubq si è interposto, all’interno di un piano conflittuale, tra forma e sostanza ed esperienza di chi mette in digitale sensazioni, idee, espressioni, necessità. Info: www.ubq.it
Torazine
Torazine vi dà il benvenuto nel fantastico mondo dei perdenti che non si danno per vinti. Un mondo mediocre e disperato dove i rapporti di potere penetrano e macerano vite senza essere visti mentre l’unica visione convergente è quella di una guerra che vende. Un mondo dove la guerra avviene tutti i giorni 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, dove le spettacolarizzazioni dell’infowar vengono filtrate da televisori rubati, dove nulla è reale e tutto e’ possibile. Info:http://ordanomade.kyuzz.org/tora
NukeSatori (a034+bbs)
NukeSatori è un duo (a034 + bbs) che esiste da circa 4 anni. Intensi liveset tra centri sociali, capannoni abbandonati, bar di periferia e locali di milano. Suono e divertimento. All’attivo hanno alcune produzioni su etichette indipendenti legate al mondo tekno oltre ad un’infinità di collaborazioni, anche su internet. Ma non sono mai state le produzioni il fulcro del connubio, bensì i liveset, vissuti in modo grottesco e sperimentale, surreali, spesso estremi. Nulla viene preparato prima del set, o meglio, ognuno dei due elementi compone le sue cose senza curarsi di quello che fa l’altro. L’insieme è solo dal vivo, random, con spirito di improvvisazione totale e atteggiamento rock’n’roll, spaziando tra i vari e più stralunati generi dell’elettronica. Info: www.nukesatori.org
Horiko
Web designer piemontese ma anche produttore di musica elettronica iper minimalista. E’ possibile trovare i suoi lavori sparsi per la rete oltre che sul suo sito personale. Info: www.horiko.org
Sabato 7 giugno
Ore 16 : Apertuna con workshop di Ubq, LaVectoria, Inguine, Domenico Bartolo, Terrorpilot
Ore 17 : Conferenza “PUN, sulla censura e i suoi derivati, in tempo di guerra?” Conferenza sulla censura \ partecipano Stephen Marshall, Kenneth Hung , Dom Bortolo (Australian INfront), Piccolo Network (a seguire presentazione InguineMah!gazine #1)
Ore 20 : Music background con Tr4ck4+purpeline (loungephuture dub)
Ore 21.30 : Stephen Marshal presenta “9/11 the AfterMath” e a seguire videoproiezione del documentario.
Ore 22.45 : Installazioni di Kenneth Hung + Domenico Bartolo (Australian INfront) + Piccolo Network
Ore 01 : Kleopatra J plays Funk elettrobugalou
Nel corso della due giorni saranno sempre presenti:
Installazioni: Kenneth Hung con un lavoro fatto ad hoc per PUN; Domenico Bartolo, Piccolo Network + Sueo con “AudioLazy”.
Mostre : Inguine + LaVectoria + Canefantasma + Torazine + Saffron Samuels.
Video on loop: Domomenico Bartolo, Inguine, Ubq, Terrorpilot, LaVectoria.
No War \ Presentazione cd autoprodotto dal Piccolo Network.
Bronx, 1976, nel cuore del ghetto statunitense sta per cominciare un block party.
Il principio¨ semplice: ci si allaccia abusivamente al lampione, si sistema il sound system ed arriva il DJ con la sua valigetta di 45 giri e di maxi-single del mistero.
Nella folla danzante si creano spazi liberati dove B-boy e B-girl si confrontano in evoluzioni e passi di break dance.
Il DJ esalta il break, quell’effetto ritmico in cui il tutto decresce a favore del beat, e reinventa i brani mixandoli fra loro per tenere il pubblico sotto pressione.
Nel nuovo spazio sonoro, l’MC incalza con interventi sempre piu’ complessi, da semplici slogan a veri e propri testi ritmati.
Mentre la Disco Music invade le onde radio e monopolizza il sound dei club ‘In’ di Manhattan, il ghetto nero inventa una nuova musica, un nuovo stile il cui unico segnale culturale visibile¨ costituito dai graffiti murali.
2003: L’Hip Hop rappresenta un genere musicale che produce profitti per oltre cinque miliardi di dollari. Questo fenomeno culturale e’ diventato uno dei principali prodotti di esportazione dell’industria culturale statunitense. La musica rap e la cultura hip hop rappresentano il fenomeno culturale piu’ importante del panorama statunitense contemporaneo, un fenomeno nel quale la cultura di strada, le condizione oggettive di vita delineano l’identita’ individuale e collettiva di una intera generazione. Dalla moda all’arte, dal cinema alla danza, la cultura hip hop rappresenta un importante strumento di comunicazione, d’espressione di opinioni ed atteggiamenti, di analisi della vita urbana contemporanea.
Virtualmente in ogni citta’ del pianeta, ci sono comunita’ hip hop e questi giovani non hanno semplicemente adottato lo stile musicale caratterizzato da bassi potenti, giochi di parole e testi in rima, ma si sono appropriati di una moda, di atteggiamenti e di uno slang propri della gioventu’ di colore che crea e plasma questa cultura.
Deejaying, MCeeing, Breakdancing e Graffitti Writing:
dal 13 al 16 Marzo 2003, in COX18.
Ripercorreremo la nascita e lo sviluppo della cultura Hip Hop. Nel corso di quattro giornate si intrecceranno e sovrapporranno percorsi di analisi profondamente differenti tra loro: dalle testimonianze dirette e dai film e video inediti a performance e concerti. Attraverso la testimonianza di ospiti di rilievo del panorama Hip Hop francese e italiano, vedremo i modi in cui questo fenomeno culturale si è diffuso nel mondo.
Giovedi’ 13 Marzo
Ore 21.00 Intervento sulla cultura hip hop di u_net
Presentazione del libro “Bronx” di Loretta D’Orsogna (nata e vissuta nel Bronx, si occupa di storia delle città e dei quartieri multietnici)
Ore 22.30 Film: “Slam” di Marc Levin (Usa 99, col 100′)
Ore 00.00 DJ Twice (N.F.)
Parte Prima:
Parte Seconda:
Parte Terza:
Venerdi’ 14 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Luca Zulu’, Dj Rebel, Sista Micky
Ore 00.00 Live performance: Dj Rebel, Sista Micky (Marsiglia)
Parte Prima:
Parte Seconda:
Sabato 15 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Darius James (autore di libri “Blaxploitation” e “Negrophobia”) e Michael Holman (videomaker e primo host di Graffitti Rock)
Ore 22.30 Film: videoclips e video sperimentali sulla scena hip hop e rap realizzati fine anni ’70 inizio ’80 da Michael Holman (es. Run DMC, Africa Bambaataa, DJ Jazzy Jay, New Your City Breakers, Graffitti Rock)
Ore 00.00 Live performance: Muzik Angie Reed
Domenica 16 Marzo
Ore 17.00 Dimostrazione per Dj: 2Fast, Pandaj, Lele Prox
Esposizione di 80 tavole sull’Hip Hop ad opera del fumettista Martino Frachini, alias Marto:
PROGRAMMA:
Giovedi’ 13 Marzo
Ore 21.00 Intervento sulla cultura hip hop di u_net
Presentazione del libro “Bronx” di Loretta D’Orsogna (nata e vissuta nel Bronx, si occupa di storia delle città e dei quartieri multietnici)
Ore 22.30 Film: “Slam” di Marc Levin (Usa 99, col 100′)
Ore 00.00 DJ Twice (N.F.)
Venerdi’ 14 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Speaker-Cenzou, Zulù 99 e PapaJ
Ore 22.30 Film: “Freestyle” di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85′)
Ore 00.00 Live performance: Dj Rebel, Sista Micky (Marsiglia)
Sabato 15 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Darius James (autore di libri “Blaxploitation” e “Negrophobia”) e Michael Holman (videomaker e primo host di Graffitti Rock)
Ore 22.30 Film: videoclips e video sperimentali sulla scena hip hop e rap realizzati fine anni ’70 inizio ’80 da Michael Holman (es. Run DMC, Africa Bambaataa, DJ Jazzy Jay, New Your City Breakers, Graffitti Rock)
Ore 00.00 Live performance: Darius James e Muzik Angie Reed
Domenica 16 Marzo
Ore 17.00 Dimostrazione per Dj: 2Fast, Pandaj, Lele Prox
Ore 21.30 Film: “Scratch” (Usa 2001, col. 90′) directed by Doug Prayn
Esposizione di 80 tavole sull’Hip Hop ad opera del fumettista Martino Frachini, alias Marto.
– “Freestyle” di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85′)
Nel quartiere Belzunce, nel cuore del territorio del rap marsigliese, dove la strada è il decor principale, fonte d’ispirazione e elemento base della cultura hip hop, i Guest Clique preparano il loro prossimo concerto. Ma uno di loro, K. Rhyme le Roi, tallonato da un uomo in BMW, sparisce. Sista Vertu, DJ Rebel e Cash lo ritrovano e lo aiutano scappare.
Una fiction musicale, dai toni documentaristici che racconta la nascita di un gruppo hip pop. Proprio questo tergiversare tra finzione e realtà giova enormemente al risultato finale. La finzione è un semplice punto di partenza, in “Freestyle” quello che affascina e incanta sono i suoni, i ritmi i colori la vitalità dei protagonisti che sono dei veri rapper di Marsiglia. Sista Vertu, DJ Rebel e Cash parlano della rivolta del quotidiano in un mondo che sta per naufragare, e cantando urlano il loro amore per la vita, il loro desiderio di giustizia, e la loro speranza di un mondo migliore per tutti.
– “Scratch” Doug E Pray (Usa 2001, col. 90′)
Un documentario che esplora il mondo dell’hip hop e dei dj. Dalla nascita di questa cultura, quando i pioneri del mixaggio iniziarono a introdurre nelle loro feste il break, dall’invenzione dello scratch e del “beat-juggling”, alla recente esplosione del movimento musicale dei “turntablisT”. La storia di sconosciuti underdog e strepitosi virtuosi che stanno cambiando radicalmente il modo in cui ascoltiamo e creiamo e suoniamo musica.
Il film intervista e mostra all’opera alcuni tra i dj più famosi mentre si esibiscono in gare e campionati mondiali: Q-bert, Mix Master Mike (Beastie Boys) Rob Swift and the X-ecutioners, Cut Chemist & NuMark (Jurassic 5), DJ Craze, The Bullet Proof Space Travelers, Babu (Dilated Peoples), DJ Krush, DJ Premier (Gang Starr), e altri meno legati alla vecchia scuola, innovatori maggiori come Afrika Bambaataa e GrandWizard Theodore.
Una maratona di concerti per supportare la comunità di Londra, Mutoid Waste Company, che dal 1991 vive alle porte di Santarcangelo di Romagna. A giugno 2013 il Tar ha emesso una sentenza di sfratto per il gruppo. Tante le iniziative di solidarietà dal mondo dell’arte e della cultura e dagli stessi abitanti della zona
Al Trecentosessata Gradi di Gambettola, sabato 3 Agosto, dalle 14:00, prenderà il via una lunga maratona musicale per supportare la Mutoid Waste Company di Santarcangelo di Romagna. Era il 1991 quando una costola della comunità di artisti “mutoide” si trasferì da Londra in terra romagnola, una decina di chilometri fuori Rimini. Da Giugno 2013 Mutonia, l’area a fianco del fiume Marecchia scelta dai Mutoid come luogo per vivere, su sentenza del TAR ha ricevuto lo sfratto; le moltissime e affascinanti sculture create utilizzando scarti metallici dovranno essere demolite e il campo sgomberato. Da allora sono stati innumerevoli gli attestati di stima e le gare solidaristiche a favore della comunità artistica.
Nell’appena trascorso Festival di Sant’Arcangelo, rinomata kermesse teatrale, è stato proiettato “Il Campo“, film del collettivo ZimmerFrei che documenta la vita dei Mutoidi e del rapporto tra questi e la popolazione di Sant’Arcangelo. Il Festival Internazionale del Teatro in Piazza, con questa proiezione, ha voluto sensibilizzare i partecipanti ad una tematica che lo tocca da vicino: galeotto, per l’amore tra Mutoidi e Romagna, fu proprio l’edizione del 1991, anno in cui gli artisti vennero invitati a partecipare all’evento teatrale. La causa mutoide non è però supportata unicamente da artisti; anche la popolazione di Sant’arcangelo – e non solo – vuole che la comunità di origini britanniche non se ne vada. Su Facebook la pagina “Pro Mutoid” è ormai in dirittura di 20.000 sostenitori, quando solo lo scorso mese se ne contavano la metà. È stata anche attivata una pagina web che ospita una petizione contro la sentenza del TAR – attualmente sono 10.141 le firme raccolte.
Chi ha dato il via all’iniziativa on-line sottolinea però come “la raccolta firma virtuale” non abbia valore legale ma serva unicamente a dimostrare il supporto popolare. Quella che conta è la firma fisica. Esistono diversi petition points: da quello nel campo di Mutonia a quelli dislocati nei vari bar, negozi della zona ed esiste la possibilità, per chiunque voglia, di attivarne nella propria zona. È anche la necessità della firma fisica che ha portato all’organizzazione di questa grande due giorni musicale.
All’evento di Gambettola parteciperanno venti gruppi musicali, tredici deejay, due veejay e altrettanti performers/readers. Sabato si comincerà alle 14:00, mentre Domenica 4 Agosto le danze si apriranno alle 12:00. Non è dato sapere fino a che ora ci si addentrerà nella notte, sicuro è che la festa durerà 24 ore; ma c’è già chi è pronto a scommettere che il numero è puramente simbolico e scelto per difetto.
La musica proposta spazierà diversi generi. Le Croste, gruppo punk forlivese attivo dal 1994, saranno gli headliner della prima serata, giorno in cui il palco verrà invaso dal Doom e Post-Hardcore dei Dementia Senex. A chiudere la serata di domenica saranno invece gli Small Jackets, gruppo garage italiano che ha saputo farsi rispettare anche all’estero: la loro passata collaborazione col chitarrista degli Hellacopters li ha portati a produrre il loro ultimo lavoro in Svezia. Prima di loro si esibiranno i Pater Nembrot, trio cesenate che ha pestato Power Psych-Rock in lungo e in largo per l’Europa. Da sperimentare anche le atmosfere lisergiche e sospese dei Kisses from Mars. Con i The Same Old Shoes ci sarà spazio anche per il Rockabilly e per le danze impomatate. Dato il background da subculture rave che permea la storia dei Mutoidi, i deejay set saranno anche a base di ritmi elettronici serrati: Acid, House e Techno.
Si prevede che a supportare i Mutoidi si muoveranno persone da tutta la regione. A Bologna, ad esempio, in molti ricordano ancora con nostalgia le due enormi sculture di rottami che campeggiavano all’ingresso della sede del Livello 57, storico centro sociale alla cui decorazione contribuirono anche i Mutoid.
“Mutoid must stay benefit” viene rimandata La comunicazione viene diramata alla vigilia della due giorni. La partecipazione all’evento sulla pagina Facebook aveva superato, già a pochi giorni dalla sua creazione, gli 800 partecipanti. Questi numeri sono stati riportati da subito al Sindaco. A quattro giorni dal via il primo cittadino di Gambettola e il comando locale dei Carabinieri ha ufficiosamente sconsigliato, per motivi di ordine pubblico, di tenere l’evento all’ex macello, lo spazio comunale gestito dall’associazione Treesessanta.
Si è così ipotizzato di spostare l’evento in un centro privato polifunzionale che già precedentemente si era offerto di ospitare la due giorni. Lo stesso sindaco ha dato la disponibilità dell’amministrazione pubblica di pagare la metà dell’oneroso affitto, ma i gestori dello spazio hanno fatto marcia indietro e si sono negati. Così l’evento è saltato, ma gli organizzatori non si danno per vinti e hanno già stabilito le nuove date dell’evento: 7 e 8 Settembre. “La causa mutoide”, hanno dichiarato alcuni rappresentanti di Mutonia, “non si abbandona e la nuova location sarà gigante e bellissima”.
La battaglia dei Mutoidi. Santarcangelo li difende
30 giu. – I mutoidi rischiano di restare senza casa. Artisti provenienti da diverse parti del mondo hanno creato una piccola comunità a Santarcangelo di Romagna, dove sorge il campo della Mutoid Waste Company, Mutonia, in riva al fiume Marecchia. Lì sorgono le loro opere, create rigorosamente con materiali di scarto, ferro rottame, vecchi elettrodomestici, automezzi dismessi dai carabinieri o dall’esercito. Sono arrivati nel 1991 per il Festival internazionale del teatro in piazza, quest’anno giunto alla quarantatreesima edizione, poi hanno deciso di restare. Le loro case hanno ancora le ruote, ma si sentono radicati a Santarcangelo: i bambini dei mutoidi vanno a scuola e grazie a loro nelle classi si impara a fare arte con il riciclaggio e il riuso, le luminarie del Comune sono create dagli artisti del campo.
Ora tutto questo potrebbe avere fine: una sentenza del Tar ordina la demolizione dell’accampamento dando ragione alle richieste del padrone di un terreno vicino. Si parla di irregolarità di costruzione. Gli artisti però godono di un forte sostegno da parte della popolazione residente: la pagina Facebook aperta in loro sostegno ha già raccolto più di 10mila adesioni e la petizione online più di 2500. Proprio il festival, che parte il 12 luglio, potrebbe diventare un momento di manifestazione degli artisti a sostegno della comunità mutoide.
“In fondo non siamo così strani” ci dice Andy Macfarlane, cantante dei Rock’n’Roll Kamikaze e portavoce dei mutoidi. Nel video ci racconta da dove arriva la Mutoid Waste Company, tra la vita “on the road” dei “travellers” inglesi, rave party, fumetti di Judge Dredd(2000 AD), fino alle opere del fondatore Joe Rush, scelte per la parata di chiusura delle paraolimpiadi di Londra.
L’amministrazione ha emesso l’ordinanza di sfratto, ma non vorrebbe perdere una risorsa artistica e di attrazione turistica come i Mutoids. Sul tavolo della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna c’è già un dossier che chiede il riconoscimento del campo come patrimonio artistico del territorio. “Il Consiglio Comunale ha riconosciuto all’unanimità l’importanza dei Mutoidi per il Comune” spiega Giovanni Razzani dell’ufficio stampa di Santarcangelo.
Il Comune di Santarcangelo è sotto commissariamento, ma le forze politiche sembrano concordi nel chiedere l’annullamento dello sfratto. Ce ne parla Alice Parma, segretaria del Pd di Santarcangelo. In vista anche una raccolta firme.