19 Dicembre 2024 – ORE 18,00
Presentazione del libro: IL PASTO DI KRONOS – Musica e linguaggio di Francesco Rampichini
15 Dicembre 2024 – ore 17,30
LA RIVOLUZIONE RUSSA IN UCRAINA
presentazione del libro
Nestor Makhno
LA RIVOLUZIONE RUSSA IN UCRAINA. Marzo 1917-aprile 1918
[La Fiaccola, Ragusa, 2022]
“Bandierine gialloblu sulla tomba di Nestor Machno?”, una presentazione di Giuseppe Aiello intesa a narrare gli eventi storici e a mettere in chiaro come l’epopea rivoluzionaria della Machnovščina non possa essere usata in chiave nazionalista.
14 Dicembre 2024 – ORE 21,30
SLAMX e Premio Alberto Dubito di poesia con musica
TROPPO CINICI PER AMARCI – CERCHIAMO NUOVA UMANITA’
Finale XII Premio Dubito con: Drip Fortuna, Lenore, Vipera, ORA (presenta Davide Passoni)
Gigi Gherzi – Paolo Cognetti – Nuovi Mostri – Jacopo Benassi – Prima Alba – Jackpot – Giorgiomaria Cornelio – Mastica’Zine – Ginevra Morali – Antonio Sixty – Ajò Piero – Omaggio a Paolo Vinti – Antigone – Andrea Mitri – Gianluca Concialdi – Morte per Twerk
dj Pablito el Drito
“Pensa agli altri” scriveva il palestinese Mahmoud Darwish in una poesia che abbiamo letto mille volte in quest’anno così terribile.
Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri e non dimenticare il cibo delle colombe
La linea di confine verso la guerra mondiale sembra ormai superata, i segnali sono inequivocabili, ma nelle nostre città vetrina quasi nessuno se ne è ancora accorto e quelle poche voci che si ostinano a invocare la ragione etica senza badare all’istinto ombelicale, appaiono lontane e sbiadite. Città soffocate da inarrestabili ondate di turisti e inquinate da eventi mondani dominati dall’indifferenza. Un vernissage alla mattina, un pranzo di lavoro nel ristorante gourmet, una seduta di yoga prima della sfilata fashion, poi l’incontro con il famoso design, aperitivo lungo e sostanzioso, un giretto alla week della settimana per non perdere il trio islandese-africano-argentino con una performance ermetica ma coinvolgente, e per finire un concertino di musica destrutturata… Una massa di bianchi borghesi smart, o speranzosi di esserlo, si pongono in prima linea per apparire nei reel dei social, senza badare agli effetti che la tecnologia riversa sul nostro sistema cognitivo e nemmeno alle sponsorizzazioni di banche bellicose e di grandi aziende che producono armi. Sorridono mentre la guerra avanza in tutte le sue direzioni possibili. Sorridono perché sono programmati per preservare le molecole dell’egoismo e del totale disinteresse per le atrocità che vedono tutti i giorni sui loro schermi.
Non se ne può più di questo parlare a vanvera, questa inedia, questo va tutto bene, nema problema. Vivono dentro un sogno di una vita normale, cercando di tenere insieme l’eterno purgatorio in cui sono cresciuti, quello della merce e della presunta pace sociale. Ignari che un giorno potrebbe esplodere un evento devastante intorno a loro e rendere insignificante ogni appuntamento in agenda. Uno scoppio simultaneo dei nostri smartphone, una pioggia di missili perforanti con crateri da cento metri di profondità… Come sarà il mondo dopo Gaza? Che ne sarà di noi dopo che i fumogeni della propaganda di guerra si esauriranno? Oggi il silenzio sui tanti massacri in corso rappresenta il trionfo della ferocia sul presupposto stato democratico e i suoi diritti fondamentali, eppure non si trova il tempo e nemmeno le parole per descriverne l’orrore.
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Venerdì 13 Dicembre 2024 – ore 21,30
SLAMX 2024 – TROPPO CINICI PER AMARCI – CERCHIAMO NUOVA UMANITA’
Toni Bruna – Ippolita – Pepeta – Nove – Cinaski – Brucherò nei Pascoli – Kaidinoo – Bantukemistry – Archivio Proibito – Abo (Utopiadi) – Carlo Massimino + Andrea Centonza – No Text Azienda – At Least I Will Be 8… – Vera Linder – Amelia C.
dj Luculliana
“Pensa agli altri” scriveva il palestinese Mahmoud Darwish in una poesia che abbiamo letto mille volte in quest’anno così terribile.
Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri e non dimenticare il cibo delle colombe
La linea di confine verso la guerra mondiale sembra ormai superata, i segnali sono inequivocabili, ma nelle nostre città vetrina quasi nessuno se ne è ancora accorto e quelle poche voci che si ostinano a invocare la ragione etica senza badare all’istinto ombelicale, appaiono lontane e sbiadite. Città soffocate da inarrestabili ondate di turisti e inquinate da eventi mondani dominati dall’indifferenza. Un vernissage alla mattina, un pranzo di lavoro nel ristorante gourmet, una seduta di yoga prima della sfilata fashion, poi l’incontro con il famoso design, aperitivo lungo e sostanzioso, un giretto alla week della settimana per non perdere il trio islandese-africano-argentino con una performance ermetica ma coinvolgente, e per finire un concertino di musica destrutturata… Una massa di bianchi borghesi smart, o speranzosi di esserlo, si pongono in prima linea per apparire nei reel dei social, senza badare agli effetti che la tecnologia riversa sul nostro sistema cognitivo e nemmeno alle sponsorizzazioni di banche bellicose e di grandi aziende che producono armi. Sorridono mentre la guerra avanza in tutte le sue direzioni possibili. Sorridono perché sono programmati per preservare le molecole dell’egoismo e del totale disinteresse per le atrocità che vedono tutti i giorni sui loro schermi.
Non se ne può più di questo parlare a vanvera, questa inedia, questo va tutto bene, nema problema. Vivono dentro un sogno di una vita normale, cercando di tenere insieme l’eterno purgatorio in cui sono cresciuti, quello della merce e della presunta pace sociale. Ignari che un giorno potrebbe esplodere un evento devastante intorno a loro e rendere insignificante ogni appuntamento in agenda. Uno scoppio simultaneo dei nostri smartphone, una pioggia di missili perforanti con crateri da cento metri di profondità… Come sarà il mondo dopo Gaza? Che ne sarà di noi dopo che i fumogeni della propaganda di guerra si esauriranno? Oggi il silenzio sui tanti massacri in corso rappresenta il trionfo della ferocia sul presupposto stato democratico e i suoi diritti fondamentali, eppure non si trova il tempo e nemmeno le parole per descriverne l’orrore.
11 Dicembre 2024 – ore 20,30
Per il ciclo ”Non è mai troppo tardi” Io la conoscevo bene: LA FINANZA (prima puntata/seconda serie)
IL CADAVERE ANCORA CAMMINA… – Come il capitalismo sembra sopravvivere alle sue conclamate patologie terminali…
overdose da debito: cicli economici sincopati sostenuti da una gigantesca e crescente mole di indebitamento pubblico e privato.
02 Dicembre 2024 – ore 20:00
Cine COX18 presenta per il ciclo IN GUERRA VACCI TU: RAN di Akira Kurosawa
Ran in giapponese viene normalmente tradotto come “guerra”, ma si tratta di una traduzione approssimativa in quanto l’ideogramma ‘ran’ significa ‘disallineamento” o “disequilibrio” o anche ‘kaos”. Akira Kurosawa ci ricorda che la guerra ha le sue origini nei dissapori di piccole comunità tribali o in famiglia. Si tratta di una perdita d’equilibrio dovuta a circostanze esterne (l’uccisione di qualcuno da parte di clan rivale) o interne (qualcuno che diventa troppo ricco e fa un monopolio affamando il resto del gruppo). O anche con le parole di Simone Weil “la guerra viene presentata come un fatto di politica esterna, mentre si tratta in realtà di politica interna, e il più feroce di tutti. Ran è un film in costume, teatrale, ispirato all’opera di Shakespeare.
01 Dicembre 2024 – ore 17,00
Presentazione del libro con il curatore Luca Salza: IL DISERTORE (Cronopio Edizioni) di Francesco Misiano
Che cosa significa politicamente e filosoficamente un rifiuto? Nel discorso che pronuncia alla Camera dei Deputati il 12 luglio 1920, Francesco Misiano deve cercare di evitare l’autorizzazione a procedere richiesta dal procuratore del Re: è stato disertore della Grande Guerra. Quando la guerra finisce, seppure ancora latitante, il
Partito Socialista lo candida alle legislative ed è il primo degli eletti a Napoli. Misiano rivendica l’entrata in Parlamento perché la sinistra vuole riorganizzarsi, dopo la carneficina della guerra mondiale, con un programma decisamente antimilitarista. Oggi sconosciuto, ieri considerato da Lenin uno dei capi della classe operaia italiana, nel
suo discorso Misiano traccia la sua linea di vita: non la vita esemplare di un rivoluzionario, ma una vita fra le tante di militanti senza più un nome. Protagonista della rivolta contro la guerra, disertore a Zurigo, sulle barricate a Berlino durante la
rivoluzione spartachista.
Francesco Misiano, il comunista calabrese che portò in Occidente la corazzata Potemkin di Giuliano Vivaldi
originariamente pubblicato su https://www.jacobinmag.com/2021/01/francesco-misiano-italian-communist-party-pci-film