Category Archives: Presentazioni libri/riviste

Figli Delle Stelle

COVER DEF FRANZS

06 Novembre 2014 – ore 21,30

Presentazione del Libro “Figli delle Stelle” di Franszisko
Letture alternate da brani musicali (in genere anni 60/70, alcuni politici altri no)

Felice e Vittorio sono fratelli, nati in un piccolo paese di contadini e pastori arroccato fra le montagne dell’Italia centrale. Felice rimane a vivere nel luogo natio, Vittorio parte all’avventura verso le grandi città industrializzate del Nord. Parallelamente attraversano, da punti d’osservazione diversi, gli anni difficili del dopoguerra, il boom economico, le grandi stagioni di conflitto e di lotta degli anni ’60 e ’70, fino al riflusso degli anni ’80. Le loro saghe familiari si inseriscono nelle tumultuose, drammatiche, esaltanti pratiche sociali che hanno visto intere generazioni di uomini e donne misurarsi con impellenti ansie di liberazione.
Felice e Vittorio sono due persone normali che nella loro storia sono affiancate da altre persone normali, le loro mogli e i loro figli, i compagni di lavoro e di lotta, gli amici e i complici con i quali condividono le loro vite normali ma mai banali. Proprio come è successo a milioni di persone in questo paese in quegli anni. Perché sono le persone normali che fanno le rivoluzioni.
Franco “Franszisko” Carlucci nasce a Roma nel 1958 nel popolare quartiere di Centocelle. Cresciuto in un ambiente incline all’insubordinazione sociale ne assapora volentieri il gusto aspro e frizzante. Preferisce la gioiosa pratica movimentista alla claustrofobica vita di partito e si dedica per quanto gli è possibile a fomentare la rivolta. Ogni tanto scrive. Per la Kontagio.cyb Edizioni Autoprodotte pubblica Cuori solitari (1991), Notte da lupi (1992), Gli adoratori di Lucifero nella raccolta Il colonnello, i siluri e altre storie (1993). Per Nautilus La collina dei corvi (1996). Negli anni seguenti pubblica racconti e saggi su riviste di movimento quali Nessuna dipendenza e Infoxoa.
Per info: www.autistici.org/figlidellestelle – franszisko@libero.it

Le Anime Nere, La Zecca e la Malacarne

01 Novembre 2014 – ore 17,00

Presentazione INCROCIATA dei romanzi
– “Anime Nere” (Gioacchino Criaco)
– “La zecca e la malacarne” (Pino Tripodi)
a seguire, rinfresco terronico

Parte Prima:

Parte Seconda:

Contro il Savianesimo, contro la “questione meridionale” e contro quella “settentrionale”, lungo le non segnate vie dell’Abolizionismo e della Critica. Perché, come già ben si sapeva nelle taverne del “Dissent” londinese frequentate da William Blake, “Legalità è una frode e suo figlio Civiltà, nonostante il suo aspetto melenso, non è che un ipocrita e non può aiutarti”.

Gioacchino Criaco, “Anime Nere”, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 2008
Le peripezie, gl’incontri e i “traffici” di tre ragazzi calabresi bramosi di conquistare una vita diversa da quella ricevuta in dote, dall’Aspromonte a Milano e su per le strade d’Europa. “Anime Nere” è l’opera prima dello scrittore Gioacchino Criaco che, dopo l’ottima accoglienza ricevuta in Francia, quest’anno è stata tradotta in pellicola coll’omonimo film diretto da Francesco Munzi, in concorso alla 71ª Mostra del Cinema di Venezia e alla 14ª edizione del Toronto International Film Festival.

Pino Tripodi, “La zecca e la malacarne”, prefazione di Alessandro Dal Lago, Milieu, Milano, 2014

“Se vogliamo cambiare qualcosa del mondo dobbiamo trovare le parole adatte”, viene detto all’inizio del romanzo. “La scelta del registro narrativo deriva dall’esigenza di montare racconto e pensieri in una forma che si potrebbe definire del presente prossimo. Non esiste nella grammatica della lingua un tempo così chiamato, ma nella letteratura il presente prossimo ha la funzione di evitare le trappole della consolazione, del romanzo storico e della descrizione del tempo – passato e presente – come momento già speso nel rotocalco della cronaca e della memoria. Il presente prossimo non reinventa mitologicamente un passato né cristallizza un presente. Scruta il presente che arriva, gli fornisce una possibilità” (l’Autore). Questo romanzo “fa rivivere le trame di un’intera società e offre una riflessione in profondità su ciò che costituisce il fondamento del crimine organizzato. […] Un libro che parla di una società in cui l’interesse privato è ormai il solo criterio legittimo di valore” (Alessandro Dal Lago).

Che cosa ne e’ stato delle “primavere arabe” ?

30 Ottobre 2014 – ore 21,00

Discussione a partire dal libro di Valeria Poletti “L’incendio del Medioriente, le connessioni inattese. Le Primavere arabe, gli Stati Uniti, l’Islam politico”

Parte Prima:

Parte Seconda:

Parte Terza:

Tre anni dopo “quelle” Primavere, mentre i sogni di molti giovani arabi sono scivolati nell’incubo del conflitto settario o vi restano sospesi sopra, i conflitti da civili si sono trasformati in regionali, entro un quadro caratterizzato da confini incerti ed esiti imprevedibili.
Quanto hanno pesato le relazioni tra l’Islam politico e le Amministrazioni statunitensi nel creare le premesse di questa evoluzione? Come si vanno delineando i rapporti fra le strategie della centrale del capitalismo globale e quelle dell’Islam politico? Perché l’imposizione del modello della democrazia occidentale passa per il sovvertimento delle vecchie alleanze? Quali prospettive prefigura l’incendio del Medio Oriente?
A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere insieme con l’Autrice.

Quando Ammazzarono i Precari

12 Giugno 2014 – ore 21,00

Presentazione del libro di Cristian Giodice
QUANDO AMMAZZARONO I PRECARI – Cronache di inizio millennio [Lorusso Editore, Roma, 2014]

Precari

Un giorno come tanti, tra la fine del millennio passato e l’inizio di quello nuovo, Uno riscrisse l’organizzazione del lavoro del Paese. Fu così che il protagonista di “Quando ammazzarono i precari” vide crescere l’ansia nella sua vita, al lavoro e al di fuori, sulle strade delle città del Sud e del Nord. Incontrò Tre, Quattro e Sei, poi anche Sette e Otto, con cui fece banda. Furono chiamati i Marmocchi. Un romanzo a cavallo tra i generi, dall’ideatore di “Laspro”, Rivista di Letteratura, Arti & Mestieri.

“Il passaggio dall’alienazione a tempo indeterminato, dall’ergastolo della fabbrica o del posto fisso, alla condizione precaria porta con sé ansia, insicurezza, rabbia e frustrazione. Condizioni emotive che il nostro personaggio senza nome conosce pian piano in un percorso che lo conduce ad acquistare coscienza e consapevolezza e ad avvicinarsi gradualment

Libro Lambro

11 Giugno 2014 – ore 21,00

Presentazione del libro di
Francesco Schianchi – Franz Di Cioccio

LIBRO LAMBRO – i festival giovanili sogni e utopie di ieri per oggi [Aereostella edizioni]

La festa del proletariato giovanile al Parco Lambro 1976 come narrazione nella palestra della memoria per criticare il passato procedendo verso il futuro

Parte Prima

Parte Seconda

lambro

Filastin + incontro con Shahd Abusalama

24 Maggio 2014 – ore 16,00

Filastin + incontro con Shahd Abusalama

Filastin – L’arte di resistenza del vignettista palestinese Naji al-Ali

Prefazione di Vauro Senesi (Eris, Torino, 2013)

Mostra con una quindicina di tavole del vignettista Naji al-Ali

Filastin in arabo significa Palestina. Naji al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo, come la maggioranza dei palestinesi, a causa della proclamazione dello Stato d’Israele. Filastin è il centro di tutta la sua opera artistica “non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo”. Naji al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987 per quelle idee politiche che ha espresso con forza nelle sue opere, ogni giorno della sua vita. Questo volume raccoglie 175 delle sue vignette, originali e restaurate, che creano una sorta di reportage storico sulla questione palestinese e su venticinque anni di politica in Medio Oriente.

“Naji al-Ali è stato uno dei più coraggiosi vignettisti al mondo e probabilmente nessun vignettista arabo ha avuto un impatto così a lungo termine come Naji al-Ali. Il suo nome risuona ancora nei campi profughi palestinesi e il suo sempre sofferente personaggio, Handala, resta un simbolo di memoria storica e resistenza. Lasciate che le sue vignette piovano come pugni su tutti quelli che hanno tenuto schiacciati gli oppressi e gli espatriati” (Joe Sacco).

Palestine from my eyes. Una blogger a Gaza di Shahd Abusalama (Lorusso editore, Roma, 2013)

Shahd Abusalama, un’artista palestinese nata nel 1991 nel campo profughi di Jabalia, cura da tre anni il blog in lingua inglese “Palestine from my eyes”, in cui racconta la vita quotidiana nella striscia di Gaza, la storia della sua famiglia di rifugiati, la paura e la resistenza sotto gli attacchi di Israele, le lotte dei prigionieri politici palestinesi, tra cui suo padre, detenuto per quindici anni. Collabora anche con il sito di approfondimento “Electronic Intifada” e ha partecipato con i suoi disegni a mostre locali e internazionali.

Scrive Shahd: “Sin da piccola, iniziai a disegnare la Palestina dai miei occhi, assediata dal filo spinato […]. Iniziai a scrivere all’età di 17 anni, dopo i 22 giorni di massacro commesso dall’esercito israeliano nel 2008-2009. Avevo la terribile sensazione di essere isolata dal resto del mondo. Volevo combattere l’ignoranza che disumanizzava me e il popolo palestinese. Usai la lingua inglese per tradurre al resto del mondo il dolore, la resistenza e l’umanità del mio popolo, per far ascoltare la sua voce soffocata”.

Un’intervista a Shahd Abusalama si può leggere in
http://laspro.wordpress.com/2013/04/05/un-blog-per-rompere-lassedio-a-gaza-intervista-a-shahd-abusalama-autrice-di-palestine-from-my-eyes/

 

Ho ucciso un principio – Vita e morte di Gaetano Bresci, l’anarchico che sparò al re

09 Aprile 2014 – ore 16,30

Presentazione del libro: Ho ucciso un principio – Vita e morte di Gaetano Bresci, l’anarchico che sparò al re di Paolo Pasi
con Paolo Pasi e Alberto Paltrucco

La presentazione sarà accompagnata da
Alberto Paltrucco

Il 29 luglio 1900, nell’afa di una Milano ancora intontita per le cannonate fatte sparare dal generale Bava Beccaris due anni prima, un tessitore anarchico di trent’anni aspetta il suo momento. È appena tornato dall’America, dov’è emigrato per sfuggire alla miseria e alle persecuzioni, e ha con sé una rivoltella appena comprata a New York. Il suo obiettivo è il petto ultramedagliato di Umberto I di Savoia, il “Re Buono” della retorica sabauda, ribattezzato dal popolo “Re Mitraglia”, dopo i morti di Milano, della Sicilia e della Lunigiana. Questione di punti di vista… I tre colpi che Gaetano Bresci esplode al cuore del re non colpiscono solo il singolo ma anche la sacralità del suo potere. Percosse, isolamento, deprivazione sono ciò che aspettano il regicida. Forse anche l’omicidio camuffato da suicidio. E lui lo sa. Nondimeno, a Monza quella sera di luglio la mano del tessitore anarchico non trema.

Nel libro s’intrecciano due vicende parallele. La prima è quella generale, storico-politica, ricostruita attraverso i documenti dell’epoca. La seconda, più personale, viene invece narrata tentando di colmare i troppi omissis esistenti con frammenti, lettere, fotografie lasciate da Gaetano Bresci, seguendo anche le piste dell’immaginazione. Ne esce un libro a metà strada fra l’inchiesta giornalistica e il romanzo, in un tentativo di gettare nuova luce sulla vita di un uomo che scelse lucidamente di essere presente alla storia.

Alberto Patrucco e Paolo Pasi eseguiranno canzoni di George Brassens, Boris Vian e Piero Ciampi.

La serata sarà introdotta da un book trailer, montato da Luca Malannino, con le illustrazioni di Fabio Santin, su musiche del percussionista Max Bertagna.

Storie di resistenza palestinese da Gaza

20 Febbraio 2014 – ore 21,00

Calusca City Lights presenta il libro di Silvia Todeschini “PERCHÉ AMO QUESTO POPOLO – Storie di resistenza palestinese da Gaza” (Bepress, Lecce, novembre 2013)

PERCHÉ AMO QUESTO POPOLO

Storie di resistenza palestinese da Gaza

Il libro raccoglie una serie di interviste effettuate dal settembre al dicembre 2011 nella striscia di Gaza, intervallate da brevi note storiche e descrizioni del contesto. Tali interviste offrono un’ampia panoramica delle pratiche volte a combattere l’occupazione sionista. Compaiono quindi il contadino, che per nessuna ragione vuole smettere di coltivare la sua terra, anche se sotto il fuoco dei cecchini israeliani; la giovane blogger, che vuole comunicare con il “mondo fuori” che cosa significhi vivere a Gaza; il rapper, che ha deciso di esprimere il suo dissenso con la musica; le attiviste del movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni verso Israele, che chiedono di non supportare l’apartheid sionista; chi porta avanti la lotta armata e chi ritiene invece più efficace quella popolare nonviolenta; insieme con tante altre persone.
Leggendo questo libro si scoprirà anche che queste storie sono in realtà molto più vicine a noi di quanto possiamo pensare. Non solo perché il Mediterraneo ci unisce ma anche perché, prima di tutto, sono storie umane.
Silvia Todeschini è attivista dell’International Solidarity Movement (ISM) e della rete italiana ISM. Si è recata in Cisgiordania con l’ISM all’inizio del 2009, per poi cercare di tornare un anno dopo ed essere respinta all’aeroporto di Tel Aviv. È stata attivista ISM a Gaza dall’ottobre

MI BASTAVA UNO SPICCHIO DI CIELO

21 Dicembre 2013 – ore 18,00

Presentazione del libro:

MI BASTAVA UNO SPICCHIO DI CIELO
Storia documentaria della vita reclusa di Francesco “Sirbone” Catgiu
[Editziones de su Arkiviu-Bibrioteka “T. Serra”, 2013]

Partecipano
COSTANTINO CAVALLERI, delle Editziones de su Arkiviu-Bibrioteka “T. Serra”
UGO GIANNANGELI, l’avvocato che ha seguito Francesco nel corso della sua prigionia
NOIALTRI, i curatori del libro

In chiusura, brindisi con vini sardi

“Vi sono individui che riescono a mantenere la schiena dritta, rifiutando ogni “percorso” di ravvedimento e ogni concessione alla logica del “ciascuno per sé”. “Sirbone” è tra questi: un uomo libero che sulla sua strada ha incontrato altri individui liberi, solidali nella lotta contro lo Stato-capitale”

Oggi tocca a me

24 Novembre 2013 – ore 17,30

Presentazione del libro
“Oggi tocca a me. Una guerra per bande”
di Juri Di Molfetta
Prefazione di Luca Abbà

Mostra fotografica di Iskra // Cena con polenta e ribollita

“Un fratello non si lascia nella merda. E questo il Teppa lo sa. Per questo accetta l’aiuto da uno come Benza. Ma per un fratello si fa di tutto, anche vendere coca per tirare su i soldi per l’avvocato. Ma le cose vanno storte, c’è sempre un ostacolo per quelli come lui. Uno sbirro lo frega ma il Teppa sa dov’è, deve solo trovarlo tra migliaia di altre persone. Val di Susa: 3 luglio 2011, una delle più grandi manifestazioni No Tav degli ultimi anni. Inizia la ricerca. Teppa non è solo, con lui ci sono Giamaica e Panza. Sono più di tre amici, sono un branco, se parte uno partono tutti. Funziona così per chi ha sedici anni e vive nelle case popolari di un quartiere di periferia, tra bisogni frustrati e cassonetti della carta incendiati per noia.
Ci sono così tanti agenti che Teppa non li aveva mai visti neanche allo stadio, come trovare un ago in un pagliaio, ma il destino non lo lascia solo, anche altri lo aiuteranno, ognuno con una storia, voglia di rivalsa e un personale senso di giustizia.
Una spirale di eventi li porterà a essere tutti nello stesso posto nello stesso momento per pareggiare i propri conti, passati e presenti, perché la vita è come un ristorante, se vuoi davvero uscire devi passare dalla cassa e se hai consumato più di quello che ti potevi permettere nessuno ti fa sconti. Il problema è solo tuo.”