Category Archives: Presentazioni libri/riviste

Palace of the End

19 MAGGIO 2010

Calusca City Lights presenta:

Palace of The End di Judith Thompson (Neo Edizioni)

Letture attoriali di Francesca Giorgi

Intervento dell’editore

Palace of the End nasce nel 2007 come pièce teatrale, articolata su tre monologhi di personaggi realmente esistiti nella “guerra” dell’Occidente con l’Iraq: il soldato Lyndie England, la “regina” del carcere di Abu Grhaib; il microbiologo David Kelly, ispettore delle armi in Iraq suicida o “suicidato”; Nerjas al-Saffarh, quarantenne irachena costretta a subire, oltre alle percosse, la violenza delle torture sul corpo del figlio, a sentirne i moti del suo respiro. Personaggi che interpretano una quotidianità, che non è solo nella guerra, nella sua accezione più immediata. Il linguaggio dei loro racconti è semplice, lucido, duro, ed in successione si snodano gli interrogativi, le sofferenze e le riflessioni sugli esercizi del dominio da parte dei singoli.

Judith Clare Thompson, canadese, è nata a Montreal. Attualmente insegna Teatro e Arte Drammatica presso la University of Guelph . Tra le sue opere più recenti Capture me (2004), Enoch Arden, by Alfred Lord Jabber and his catatonic songstress (2005) e Palace of the end (2007). Nel 2008 le è stato conferito il “Susan Smith Blackburn Prize” per la migliore opera in lingua inglese scritta da una donna

Storia di un’Autogestione

autogestione

01 Aprile 2010

In ricordo di Primo Moroni

A partire dalle ore 19.00

– Buffet in ricordo di Primo Moroni

“Storia di un’autogestione”, un nuovo volumetto a cura di Cox18, Archivio Primo Moroni, Calusca City Lights, che contiene una testimonianza di Primo della metà degli anni ’90, un’intervista al comitato d’occupazione “Conchetta-Torricelli” dell’ottobre 1976 e un’ampia scelta di immagini.

Questo piccolo contributo vuole essere una riflessione sull’uso e sulla storia degli spazi sociali.
La storia di Cox18, come tutte le storie, non può essere racchiusa in un libro, ma in esso è possibile fissarne alcuni momenti

Parte Prima:

Parte Seconda:

FEMMINISTE vs. QUEER

19 FEBBRAIO 2010

queer against racism, cox 18
maistat@zitt@, gruppo g, coll. shora presentano:

FEMMINISTE vs. QUEER
lo scontro di civiltà 

H 21.30 SI PRESENTA E PERFORMA:
“Differenza e relazione”, Ombre Corte 2009
con le curatrici L.Bernini e O.Guaraldo

femministe e queer sulle mostre sacre
Judith Butler e Adriana Cavarero

H 00.00 DJ CONTEST
femministe vs queer

Roberto Silvi, “La memoria e l’oblio”

29 GENNAIO 2010

dalle 19.00
– Aperitivo-buffet
– Presentazione del libro di ROBERTO SILVI, La memoria e l’oblio (Colibrì edizioni, 2009)
– Proiezione di:

Le ragioni dell’altro di Roberto Silvi e Cecilia Calvi (pièce teatrale rappresentata a Roma nell’aprile 2008)
Breve video liberamente tratto da ‘A Livella di Totò (interpreti: Roberto, Oreste e Andrea De Luca)
Un video tratto dal materiale girato alla Rote Fabrik di Zurigo, in occasione del convegno organizzato insieme a Primo Moroni, nel maggio 1997, sulle varie esperienza di lotta, militanza e rivoluzione in Europa.

I testi di Roberto che andiamo a presentare sono pieni di quella energia vitale che, all’epoca, gli fece superare un periodo di grave crisi politica, esistenziale, personale e collettiva, e che lo ha sostenuto e animato negli ultimi anni di vita.
Di questa energia, che ha alimentato la sua capacità critica e la sua volontà di ricerca, e che è anche la nostra, pensiamo ci sia oggi un grande bisogno.
La serata è pensata anche e soprattutto per stare insieme e discutere intorno ai temi proposti dal libro, che sarà presentato da Janie Lacoste, Paola Silvi, Ermanno Gallo, Oreste Scalzone e Ada Negroni.

ROBERTO SILVI, La memoria e l’oblio (Colibrì edizioni, 2009)

Il volume si apre con “La memoria e l’oblio”, testo scritto in carcere nel 1992, che sul filo della memoria personale ripercorre la fine tragica dei movimenti di critica radicale degli anni 70’ a Napoli.

Sul fondo d’una città profondamente segnata, emergono i ritratti inediti di suoi compagni Sergio Romeo e Alberto Buonoconto, morti durante la loro militanza, giovani esistenze che come molte altre furono travolte da un consapevole impegno politico totalizzante.

Segue un secondo testo, scritto nel 1982: “Shakespeare e il ciabattino”, dialogo con il saggio di Albert Camus, “L’uomo in rivolta” che gli fornisce gli strumenti etici e esistenziale per superare questa sconfitta collettiva e personale, e rifondare una vita di rivolta lucida e di resistenza solidale infaticabile.

Testi documentari e fotografie chiariscono il contesto politico e culturale dell’epoca.

ABOLIRE L’EGASTOLO

25 GENNAIO 2010

ABOLIRE L’ERGASTOLO
nell’ambito del programma “22 – 13 COX18 MILANO RESISTE”
Giuliano Capecchi (Associazione Liberarsi)
Nicola Valentino (Cooperativa Editoriale Sensibili alle Foglie)
presentano:
L’assassino dei sogni, di Carmelo Musumeci (Ed. Biblioteca dell’evasione, 2009 )
L’ergastolo dall’inizio alla fine, di Nicola Valentino (Ed. Sensibili alle Foglie, 2009)

In un’era in cui il giudizio domina la comprensione, i conflitti sociali e il disagio diventano oggetti del diritto penale, l’istituto dell’ergastolo assume la funzione simbolica della giustizia infinita. Simbolo e monito per i più, a spese di vite svuotate della loro storia e bollate come ‘criminali’, ‘colpevoli’, degne solo di un rimorso rabbioso. L’antro del sentimento in cui non si vorrebbe mai precipitare.

Figlio della schiavitù, il carcere finisce così il suo giro tra gli equilibri e le compatibilità del reiserimento sociale e torna, se possibile peggio, ad essere una condanna a vita, senza appello.

L’astrazione del reo genera diffidenza, indifferenza, reifica la colpa che merita la punizione. Quindi il primo muro (il nostro muro) è la distanza con le cose. Il primo passo è la conoscenza.

campagna per l’abolizione dell’ergastolo

sezione abolizionista dell’Archivio Primo Moroni

 

L’Assassino dei Sogni è un libro diretto, coinvolgente, che parla al cuore e fa aprire gli occhi. È una raccolta di racconti, fiabe, resoconti quotidiani tratti da un diario, ballate e quant’altro, che attingono tutti dalla realtà. E la realtà in questo caso è fatta di sbarre e cemento. Carmelo Musumeci nasce il 27 luglio 1955 ad Aci S. Antonio, in provincia di Catania. Condannato all’ergastolo, si trova nel carcere di Spoleto. Ha scontato finora 20 anni. La sua famiglia vive in Toscana, oltre alla compagna ha due figli e due nipotini. Ama definirli “la luce dell’uomo ombra”. Entrato con la licenza elementare, all’Asinara, in regime di 41bis, riprende gli studi e da autodidatta termina le scuole superiori. Nel 2005 si laurea in giurisprudenza con una tesi dal titolo: “Vivere l’ergastolo”. Attualmente è iscritto all’università di Perugia al corso di laurea specialistica: gli mancano 6 esami per concludere.

È promotore della campagna “Mai dire mai” per l’abolizione dell’ergastolo.

La fine dell’ergastolo non ha la stessa liturgia del suo inizio, quella che viene costruita con la sentenza di condanna. Il fine pena passa inosservato fra le cartelle della burocrazia penale, non è scritto a chiare lettere, al punto che non capisci se ti stia accadendo davvero. La “pena di schiavitù” – come Cesare Beccaria definì l’ergastolo quando lo propose come alternativa alla pena di morte – pur se esaurita, resta nel corpo del condannato come un marchio indelebile. Ma la torsione dell’ergastolano e la sua sopravvivenza alla condanna non sono un fatto privato. Poiché implicano e coinvolgono tutta la sua rete amicale, familiare, lavorativa e affettiva, esse investono ampie fasce sociali. Perciò, questo libro, attraverso l’esperienza dell’ergastolo vissuta dall’autore, le testimonianze dirette e gli scritti di ergastolani d’ogni tempo, pone una domanda essenziale: puòò la nostra società, con un guizzo di civiltà, liberarsi di questo residuo di schiavitù?

Quaderni Viola

17 GIUGNO 2010 – dalle 21.00

Presentazione di: LA STRANIERA
Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su sessismo e razzismo

Ne discutono: Laura Corradi (curatrice del numero), Lidia Cirillo (storica del femminismo), Giovanna Pezzuoli (giornalista), collettivo Shora

“La Straniera” è il secondo numero della nuova serie dei “Quaderni Viola”, collana di testi femministi monotematici che desidera mettere a disposizione, soprattutto delle giovani generazioni, agili strumenti di informazione e indicazioni per eventuali successivi approfondimenti. Si tratta di fascicoletti tascabili, in cui argomenti complessi sono trattati in maniera semplice e breve e seguiti da bibliografie e sitografie. L’antisemitismo; la persecuzione dei Rom; i rapporti tra colonialismo, sessismo e razzismo; la politica del sesso nelle colonie italiane; l’ostilità contro i meridionali; il fenomeno delle migrazioni, esaminato dagli angoli di visuale non solo dell’arrivo ma anche della partenza; il mito dell’integrazione e della “civiltà occidentale”; le polemiche passate e recenti sul velo ecc. sono i principali argomenti trattatati. Inoltre, due brevi saggi spiegano che cosa nel dibattito femminista statunitense ed europeo si intende per “intersezione”, cioè come genere/classe/cittadinanza/generazione ecc. agiscono nel determinare una posizione nella gerarchia sociale e una condizione di esistenza.

La città totalitaria

07 GENNAIO 2010 – ore 21,00

Calusca City Lights:
CONTRO LE NOCIVITÀ URBANE, LE INFELICITÀ E IL MONDO CHE LE PRODUCE

Presentazione del libro:
Miguel Amorós
LA CITTÀ TOTALITARIA (Nautilus, Torino, novembre 2009)

Interviene l’Autore

Ormai, nelle città i più non riescono a vivere come vorrebbero; l’ambiente urbano, così com’è, inibisce lo sviluppo delle loro personalità; è inadatto a soddisfarne i bisogni, essendo organizzato a vantaggio di qualcos’altro.
Un programma minimamente radicale ha da opporsi alla Città Totalitaria e reclamare un ritorno all’agorà, all’assemblea. Reclaiming the streets!
Deve proporsi di fissare limiti allo spazio urbano (bloccando la metastatica “città senza confini”), restituirgli la forma, ridurre le dimensioni, frenare la mobilità. Riunire i frammenti, ricostruire i luoghi e le loro memorie, ristabilire relazioni solidali e vincoli, tanto fraterni e vicini quanto universali.
Demotorizzarsi, vivere senza fretta.
Rilocalizzare la produzione (dopo averla ripensata da cima a fondo e drasticamente sfrondata), ritrovare un equilibrio con la campagna, demolire tre quarti del costruito, decementificare il territorio, dimenticarsi del mercato (o, ancor meglio, sradicarlo, bruciarlo e poi cospargelo di sale).
Uscire dall’anonimato, per evolvere come individui (e affinità) fino a trovare la propria identità e il proprio posto nella collettività, lì metter radici e fare.
Allora, nelle vie della città potranno spirare i refoli di un’aria che ne renda liberi gli abitanti, dissolvendo finalmente quella cappa di “arione sporco” che da troppo tempo li opprime.

Miguel Amorós
Partecipe del ’68 spagnolo, negli anni Settanta dà vita a vari gruppi anarchici, tra cui “Bandera Negra”, “Tierra Libre”, “Barricada”, “Los Incontrolados” e “Trabajadores por la Autonomía Obrera y la Revolución social”, conoscendo le carceri franchiste prima di essere costretto all’esilio in Francia.
All’inizio degli anni Ottanta, è in rapporto con Guy Debord e partecipa alla diffusione dell’Appels de la prison de Ségovie.
Tra l’84 il ’92, fa parte della redazione della “Encyclopédie des Nuisances”.
Tra le sue principali ricerche storiche, ricordiamo La Revolución traicionada. La verdadera historia de Balius y Los Amigos de Durruti (2003), Durruti en el laberinto (2006) e la biografia dell’anarchico valenciano José Pellicer, fondatore della Columna de Hierro (2009).
Sull’ideologia del progresso e sulle nocività ch’essa genera, ha scritto, fra l’altro, il Registro de catástrofes (Anagal).
Numerosi testi di Miguel Amorós sono presenti sulla biblioweb “Caosmosis”

Delta in rivolta

20 DICEMBRE 2009 – 21,00

Calusca City Lights
Presentazione del libro: DELTA IN RIVOLTA
Pirateria e guerriglia contro le multinazionali del petrolio in Nigeria
Suggerimenti da una “insurrezione asimmetrica”
(Centro di documentazione “Porfido”, Torino, 2009)

Proiezione del video
DELTA OIL’S DIRTY BUSINESS
(regia di Yorgos Avgeropoulos, 63 min., 2007)

In Nigeria, le speranze suscitate dall’indipendenza e dalla scoperta del petrolio sono affondate nelle paludi del Delta del Niger, sotto il peso dello sfruttamento selvaggio praticato da multinazionali come Shell, Agip, Chevron e delle connesse corruttele politiche.
A bordo di motoscafi veloci, con passamontagna, fucili automatici e Kalashnikov, i ribelli del Delta son però passati al contrattacco, sabotando l’industria del petrolio d’uno dei maggiori produttori mondiali.

Sono la voce armata d’una intera popolazione, stremata da decenni di saccheggio ambientale e di repressione militare. È il MEND, il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger, attivo dal gennaio 2006, che si batte contro l’inquinamento di quelle terre, per il risarcimento dei danni subiti e la restituzione delle risorse alle comunità locali.
Questo bel libro fornisce numerosi elementi di conoscenza su secoli di saccheggio, sul petrolio, l’indipendenza e la guerra del Biafra, sul disastro ecologico e la palude della decomposizione sociale, sulle prime azioni di protesta, sui massacri e il passaggio alla lotta armata, sull’autodeterminazione e la giustizia sociale. Soprattutto, esso è un invito a prender consapevolezza di un conflitto in cui, volenti o nolenti, siamo già parte in causa.
I ribelli del Delta ci stanno dimostrando che si può combattere contro i signori del petrolio, contro i governi asserviti, contro la povertà e la distruzione ambientale. A noi fare la nostra parte, a noi decidere da che parte stare. La neutralità non esiste.

 

Memorie di un sognatore abusivo

02 dicembre 2009 – Ore 21,00

Calusca City Lights presenta il libro

MEMORIE DI UN SOGNATORE ABUSIVO di Paolo Pasi (Edizioni Spartaco, 2009)
Introduce Luca Crovi
Letture attoriali di Roberto Benfenati
Musica con Paolo Pasi (chitarra) e Luca Ciceri (sassofono)

In un futuro non troppo lontano (2035) e in un Paese non meglio precisato, lo Stato controlla i cittadini mediante una macchina infernale che ciascuno deve applicarsi prima di andare a dormire e impone una nuova tassa: l’IVO (Imposta sul Valore Onirico), che colpisce i sogni dei poveri per esentare l’insonnia dei ricchi.

In questo romanzo, a metà strada tra George Orwell e Philip K. Dick, c’è però chi si ribella e nel suo psicodiario racconta in prima persona la propria avventura…