Category Archives: Reading

John Giorno

18 Marzo 2011

ricordando Primo Moroni

reading di John Giorno

 

La rassegna “scali di parole” giunge al suo 5° appuntamento ospitando un reading di John Giorno.
“Scali di parole” nasce lavorando all’archivio Primo Moroni: tra le migliaia di volumi che costituiscono l’archivio, si è arrivati a catalogare anche i libri di poesia e da lì è partita l’idea di organizzare una rassegna poetica in Cox18. L’appuntamento di questo mese è in particolar modo dedicato a Primo Moroni.
Primo invitò alla Calusca molti poeti, tra cui Lawrence Ferlinghetti e Lance Henson. “Scali di parole” tenta di portare la poesia e il suo messaggio di liberazione fuori dai circuiti commerciali o istituzionali (gallerie, musei …) per tentare di dare corpo all’inerenza tra forma e contenuto…

John Giorno è nato a New York nel 1936, ma è originario di tursi in provincia di matera. vive, da sempre, a new york.
E’ uno dei più importanti poeti e performer della seconda metà del XX secolo, e la sua storia e attività continua agli albori di questo XXI.
life is a killer è il titolo di una poesia di john giorno del 1981, espressione poi ripresa in diversi printed-poems (uno dei quali è riprodotto nella locandina della serata).
Sia in ambito letterario che in quello visivo la sua esperienza e pratica è un’esempio di pop art applicata ai testi.
Lunga la lista delle sue amicizie e collaborazioni: william s. burroughs, brion gysin, andy warhol, robert rauschenberg, jasper johns, patti smith, laurie anderson, philipp glass, glenn branca, hüsker dü, sonic youth, diamanda galas, keith haring… che hanno collaborato con lui per l’etichetta giorno poetry systems fondata nel 1965.
Nel 1984 fonda ‘’the AIDS treatment project’’ che si occupa del sostegno ai sieropositivi e ai malati di AIDS.

Omaggio video a Gianni Toti

16 Febbraio 2011

3 canti per delle rêves+évolutions=rivoluzioni
(una falsa trilogia)
omaggio video a gianni toti

con le VideoPoemOpere:
Tupac Amauta – Primo canto, Francia 1997, 53′
Aca Nada – Canada 1998, 27′
Gramsciategui ou les poésimistes, 1999, 55′

quarto appuntamento di scali di parole 2010-2011.
scali di parole 2010-2011 è organizzato da cox18, calusca city lights, archivio primo moroni, lemm – associazione culturale

tupac amauta, aca nada, gramsciategui ou les poesimistes sono 3 video, 3 videopoemi come li definiva gianni toti, il loro autore, che costituiscono qui una falsa trilogia.

tupac amauta, del 1997, è il primo canto di una trilogia prevista, gramsciategui, del 1999, il secondo. tra i due fu realizzato aca nada nel 1998.
ma tutti e tre sono legati tra loro da un filo conduttore contro la conquista delle americhe, contro i genocidi che vi furono perpetrati e contro la colonizzazione degli spazi e delle menti che continua sino ad oggi. la “vera” trilogia doveva concludersi con el pachacuti, l’antoolocausto ed è una trilogia dedicata alle rivoluzioni (rêves-évolutions: sogni+evoluzioni=rivoluzioni) dell’america latina, ma rimarrà incompiuta.

il primo canto, tupac amauta, si ispira alle figure di tupac amaru II e josé carlos mariategui.
tupac amaru II è il discendente di quel tupac amaru trucidato dai conquistadores nel 1572, che, nel 1780, guidò una rivolta degli indios peruviani contro gli spagnoli. la rivolta venne sconfitta e tupac amaru torturato e giustiziato. da allora “tupac amaru” è diventato il nome di battaglia della lotta contro l’oppressione.
josé carlos mariategui (1894-1930) è stato un saggista, sociologo e politico peruviano, considerato uno dei più importanti pensatori marxisti dell’america latina.
era chiamato “amauta” (il saggio) dagli indios quechua.
tupac amauta è un videopoema epico sui cinquecento anni di colonizzazione dell’america latina. e c’è un forte legame tra le conquiste di allora e le conquiste di oggi, fino alle atroci guerre umanitarie dei nostri giorni. è un murales, un arazzo in movimento che comprende, oltre a rarissime immagini di mariategui, anche immagini del subcomandante marcos e rende omaggio ai militanti uccisi nell’ambasciata giapponese a lima nel 1997.

aca nada narra visivamente cosa accad(d)e lassù in nord(america) dove i “nativi” delle “prime nazioni” scoprirono i conquistatori, i cartografi spagnoli del “qui niente” (aca nada) prima e quelli di jacques cartier dopo. toti parla a proposito di un cambio di paradigma, di un pensiero umano da liberare, come sono da liberare le “riserve” tuttora in funzione presso le “nuove nazioni” conquistatrici, ovvero i democratici “lager” per i “suicidi della malinconia”.

gramsciategui ou les poesimistes è il secondo canto della trilogia incompiuta che, da “canto”, diventa un “grido” perché il lavoro viene realizzato durante i bombardamenti contro la serbia dovuti ai controllori del nuovo ordine mondiale.
è un ulteriore affresco in movimento in cui le immagini sintetiche della videoarte rielaborano i segni del linguaggio del popolo maya e permettono a gramsci e mariategui, associati dal “poesimismo” (poesia e pessimismo = lucidità del pensiero) di dialogare. e gramsci si vede, letteralmente, attraverso rarissime immagini di repertorio, a mosca nel ’21.
toti la definì una “sonata in rosso maggiore” (la vita, il comunismo, il sangue, la violenza della guerra, l’amore – la moglie scomparsa) contro un unico nemico: il potere.

gianni toti:
roma 1924-2007
partigiano resistente, giornalista, romanziere e poeta.
all’inizio degli anni ottanta inizia una sperimentazione in cui si fondono poesia, cinema e arte elettronica, creando un nuovo linguaggio, che lui stesso definisce “poetronica” (videopoesia e poesia elettronica).

grazie a: la casa totiana, invideo, heure exquise!

CAOSMOGONIA

10 Gennaio 2011

Scali di parole presenta:
CAOSMOGONIA: NANNI BALESTRINI, GIADA BALESTRINI, JOELLE LEANDRE

Parte Prima

Parte Seconda

Caosmogonia è il titolo dell’ultima raccolta di poesia di nanni balestrini che vi invitiamo a scoprire e conoscere attraverso una lettura-concerto.
Dopo la poesia nella tempesta dei nostri giorni de la guardia è stanca di geraldina colotti, caos e creazione contro il dominio, la violenza e la crudeltà quotidiane.
Scrive balestrini: “il nostro mondo sta scomparendo/i tramonti succedono ai tramonti/[…]/secondo una prospettiva rivoluzionaria/un altro mondo sta apparendo/l’attaco va minuziosamente preparato/non più dominanti e dominati ma forza contro forza/si può sentirne lo strappo sonoro/scorrere il sangue la nuova vita che arriva”

Nanni Balestrini negli anni Sessanta è stato tra gli animatori della stagione della neoavanguardia, ha fatto parte dei poeti “Novissimi” e del “Gruppo 63”. Per primo ha realizzato nel 1961 poesie con computer. E’ autore del ciclo di poesie sulla Signorina Richmond e della trilogia di romanzi La Grande Rivolta (Vogliamo tutto, Gli invisibili e L’editore) sulle lotte del movimento negli anni ’70. Recentemente ha pubblicato Milleuna (con CD) che raccoglie le sue collaborazioni con musicisti, il romanzo multiplo elettronico Tristano e il libro di poesia Caosmogonia. Parallelamente alla produzione letteraria ha sviluppato una intensa ricerca in campo visivo, documentata nella monografia Con gli occhi del linguaggi, e ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero.
www.nannibalestrini.it

Giada Balestrini incontra il teatro da studentessa di architettura e, dopo una serie di studi in Italia e all’estero inizia la sua attività professionale nel 1994. È attrice in diversi film, (l’interpretazione in Quam Mirabilis la vede premiata come miglior attrice protagonista in alcuni festival europei) collabora con giovani registi teatrali (a Milano soprattutto con Renzo Martinelli di teatro I) e con compagnie storiche (Marco Baliani, Alfieri Teatro etc. ) Nel 1996 fonda con Antonello Cassinotti e Alessandra Anzaghi la compagnia teatrale delleAli dove è attrice, regista e si occupa dell’elaborazione dei testi. Si dedica spesso e con varie iniziative alla lettura ad alta voce e ad azioni performative. Nel 2008 delleAli realizza il progetto triennale Textura residenza interdisciplinare del vimercatese, nell’ambito del progetto Etre/Cariplo dando vita alla rassegna Contaminazioni e al Textura Poesia Festival.

Joëlle Léandre, contrabbassista, improvissatrice e compositrice francese, è una delle figure dominanti della nuova musica europea. Formatasi nella musica d’orchestra e nella musica contemporanea, ha suonato con l’Itinéraire, 2e2m e l’Ensemble Intercontemporain di Pierre Boulez. Joëlle Léandre ha anche lavorato con Merce Cunningham e John Cage; quest’ultimo, con Scelsi, Fénelon, Hersant, Lacy, Campana, Jolas, Clémenti e una quarantinea d’altri compositori hanno scritto partizioni per lei. Oltre alla musica contemporanea, Léandre ha lavorato con i grandi nomi del jazz e dell’improvvisazione, con Derek Bailey, Antony Braxton, George Lewis, Evan Parker, Irène Schweizer, Barre Phillips, Pascal Contet , Steve Lacy, Raymond Boni, Lauren Newton, Daunik Lazro, Fred Frith, Peter Kowald, Urs Leimgruber, Mat Maneri, Roy Campbell, Mark Nauseef, Marilyn Crispell, India Cooke, Jean-Luc Cappozzo, John Zorn e molti altri … Ha scritto molto per la danza, i film, il teatro, e realizzato diverse performances multidisciplinari. Raggiunge il DAAD a Berlino nel 1994, ed  è accolta in residenza alla Villa Kujiyama (Kyoto). Nel 2002, 2004 e 2006 occupa la Cattedra Darius Milhaud, per la composizione e l’improvvisazione, come Visiting Professor al Mills College di Oakland (California). Le Sue attività di creatrice e d’interprete, sia in solo sia che in ensemble, l’hanno portata sulle più prestigiose scene europee, americane e asiatiche. Dal 1981 al 2009, Joëlle Léandre ha registrato più di 150  dischi.
www.joelle-leandre.com

 

SlamX 2010

INFO: SlamX 2010 – 18-19/12/10

18/12/10

Alan D. AltieriBiagio AutieriAdriano BaroneGianni BiondilloRoberto CanellaPiero Colaprico

Davide CoppoDukaPap Khouma – Roberto MandracchiaAldo NovePiersandro Pallavicini

Antiniska PozziAlberto PrunettiChiara ValerioFabio Viola – Manuel AgnelliAirìnDavide Brace

Giovanni Gulino – Marta sui tubi – Selton – Valerio Mastandrea – Vincenza Pastore

Andrea Pinna – Elfo & Matteo Guarnaccia – Davide Toffolo

Parte Prima:

Parte Seconda:

Parte Terza:

Parte Quarta:

Parte Quinta:

Parte Sesta:

Parte Settima:

Parte Ottava:

Parte Nona:

19/12/10

Mercato dell’editoria indipendente a chilometro zero

SlamXMercatino

Giulio Cavalli –  Stefano Quaglia – Mulini a vento – Giovanni Robertini – Nicoletta Vallorani

Pierpaolo Capovilla + Giulio Ragno Favero

Parte Prima:

Parte Seconda:

Parte Terza:

Parte Quarta:

Parte Quinta:

Parte Sesta:

Parte Settima:

Parte Ottava:

Parte Nona:

La ballata del Pinelli

12 Dicembre 2010

La ballata del Pinelli e altre cantate
con Pino Masi e la partecipazione di Alessio Lega

Mai Morti (estratto dallo spettacolo)
con Renato Sarti (Teatro della Cooperativa)

Proiezione del film documentario “12 dicembre 1970 – la lotta continua” da un’idea di Pier Paolo Pasolini

La Guardia e’ Stanca

LaGuardiaEStanca

09 Dicembre 2010

“LA GUARDIA È STANCA”
secondo appuntamento di scali di parole 2010-2011, con GERALDINA COLOTTI.
scali di parole 2010-2011 è organizzato da cox18, calusca city lights, archivio primo moroni, lemm – associazione culturale

Parte Prima

Parte Seconda

perché conchetta? perché calusca? perché l’archivio primo moroni?
semplicemente perché la poesia è nella strada (o sulla strada), perché il legame tra poesia e vita ci ha intrigato e attraversato, da sempre, e perché poeticamente ha da abitare l’uomo e questo significa costruire situazioni (individuali e collettive) che valgano la pena.
tutto questo non può che vivere al di fuori dei circuiti commerciali. nella strada, appunto.

Il secondo incontro si intitola “la guardia è stanca” dall’ultimo libro di Geraldina Colotti.
In questa terza raccolta di versi, Geraldina Colotti prosegue il suo originale percorso, confrontandosi ancora con l’universo accidentato della vita, dell’impegno e del disincanto. Dire poesia civile è riduttivo. Siamo all’incrocio fra i territori dell’io e quelli della storia. Siamo nel punto in cui la drasticità della scelta si ribalta nel grottesco della burla, e nell’amaro della solitudine. È una sorta di doppio gioco, evocato nell’esclamazione che dà titolo al libro. Stanco è il marinaio che, irridendo i notabili borghesi, chiude il parlamento russo decretando il sopravvento del potere bolscevico. Stanco è il militante del Novecento, perplesso e spaesato di fronte a un tempo cinicamente dimentico di classi, lotta e disciplina. In queste pagine, Geraldina Colotti conferma la sua ripugnanza per ogni genere di arroganza o vittimismo. I momenti più intensi, ancora una volta, sono quelli dedicati agli anni Settanta, alla lotta armata e al carcere. Ma l’Italia allucinata di oggi emerge con forza in brevi lampi di invettiva e di ironia. È uno spazio, quello del reale sfigurato, a cui l’io non può sottrarsi anche dettando i suoi verbali più intimi. A conti fatti, graffia la parola che mette in gioco se stessa nell’inventario sterminato del mondo.

geraldina colotti

nata a Ventimiglia, è stata militante delle Brigate Rosse e ha scontato una lunga condanna in carcere. del quotidiano “il manifesto”, cura l’edizione italiana di “Le Monde diplomatique”. Ha scritto racconti, poesie, romanzi per ragazzi, testi comici. Con Marie-José Hoyet ha tradotto dal francese Tutto-Mondo, di Ėdouard Glissant (Edizioni Lavoro, 2009). Fra i suoi ultimi libri, Certificato di esistenza in vita (Bompiani, 2005), e La guardia è stanca (edizioni Cattedrale, febbraio 2010). Alcune sue poesie compaiono nell’antologia Poesia senza kuore, curata da Mario Lunetta (Robin edizioni, ottobre 2010)

altri incontri già fissati:
10 gennaio nanni balestrini e joëlle leandre
febbraio: omaggio video a gianni toti
23 marzo john giorno
7 maggio anne waldman

LE RISPOSTE DELLA POLVERE

26 Novembre 2010

“LE RISPOSTE DELLA POLVERE”
primo appuntamento di scali di parole 2010-2011, rassegna poetica che si articolerà con un incontro mensile sino a giugno.
scali di parole 2010-2011 è organizzato da cox18, calusca city lights, archivio primo moroni, lemm – associazione culturale

perché conchetta? perché calusca? perché l’archivio primo moroni?
semplicemente perché la poesia è nella strada (o sulla strada), perché il legame tra poesia e vita ci ha intrigato e attraversato, da sempre, e perché poeticamente ha da abitare l’uomo e questo significa costruire situazioni (individuali e collettive) che valgano la pena.
tutto questo non può che vivere al di fuori dei circuiti commerciali. nella strada, appunto.

il primo incontro si intitola “le risposte della polvere” con un rimando a “chiedi alla polvere” di john fante; il registro è quindi quello di una condizione di provvisorietà e impermanenza
e prevede la partecipazione di:

tom raworth, john gian, rita degli esposti

Tom Raworth è nato a Londra nel 1938. Dopo aver lasciato la scuola a 16 anni ha svolto diversi lavori per 13 anni. Il suo primo libro, The relation ship, del ’67, ha vinto l’Alice Hunt Barlett Prize, a quel tempo il più importante riconoscimento per la poesia nel Regno Unito. Negli anni settanta ha vissuto, e talvolta lavorato, negli USA e in Messico. Nel 1977 è tornato in Inghilterra come “Poet in Residence” al King’s College di Cambridge. Fino a poco tempo fa, nonostante non sia più legato all’Università, ha vissuto in quella città con la sua famiglia. Il suo lavoro è stato tradotto in più di 20 lingue e ha tenuto conferenze in tutto il mondo. Ha collaborato ed eseguito performance con altri scrittori, pittori e musicisti, e la sua opera grafica è stata esposta in Europa, USA e Sud Africa. Ha pubblicato una quarantina di libri di prosa e poesia, tra i quali ricordiamo “The relation ship” (1967), “A serial biography”(1969, prosa), “Moving” (1971), “Act” (1973), “Logbook” (1977), “Writing” (1982), “Eternal Sections” (1993), “Clean and Well Lit” (1996), “Tottering State” (2000), “Collected poems” (2003). In traduzione italiana sono state pubblicate tre sue raccolte: “Il grande giorno verde” tradotto da Franco Beltrametti (1988) e “Acqua Privata” (traduzione Rita degli Esposti e John Gian, 1993), entrambi presso Supernova, Venezia; “Frames Inquadrature” (traduzione Dario Villa Giona Editions, 1995). http://www.tomraworth.com

John Gian. Poeta e artista visivo. Numerose pubblicazioni e partecipazioni con letture, performance e opere (anche in collaborazione con altri poeti e artisti) a eventi internazionali tra i quali One World Poetry (Amsterdam 1979, 1883), In Forma Di Parole (Roma, 1991), Polypoesis (Budapest, 1992), Romapoesia (1999) e le Biennali di Arti Visive di Venezia (1999, 2001, 2003, 2005, 2009) e di Architettura (Venezia, 2006). Oltre che in Italia, sue opere sono state pubblicate e tradotte in antologie e riviste di letteratura e arte in Australia, Francia, Germania, Inghilterra, Israele, Olanda, Polonia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria. Attualmente vive a Venezia. http://www.johngian.it

Rita degli Esposti. Bolognese, poeta e performer, vive a Venezia. Ha fatto parte della tribù dei poeti che ha animato festival ed eventi poetici in giro per il mondo (USA, One world poetry, Amsterdam, Budapest, Locarno ecc.) e per l’Italia (Parmapoesia, Romapoesia, veneziapoesia, Postmodernism Trento, Biennale Venezia, ecc.) dagli anni Settanta agli anni Novanta. Ha partecipato a numerosi festival e collaborato a riviste internazionali. Tra i titoli: “Amrita” (Supernova, Venezia), “Dal margine del ciclone” (Porto dei santi, Bologna), “Tiger in the mirror” (Coyote , USA), “Specchio convesso” (ANA, Svizzera).”Letters to the nightingale” (Longhouse, USA). Traduzioni di Allen Ginsberg, Tom Raworth, James Koller, Anne Waldman, Cid Corman, Joanne Kyger, Louise Landes Levi, Namkhai Norbu,Gary Snyder ecc. Collabora con il gruppo dei Bioregionalisti, per i quali ha recentemente curato l’edizione di “La pratica del selvatico” di Gary Snyder.

LeRisposteDellaPolvere

altri incontri già fissati:
9 dicembre geraldina colotti
10 gennaio nanni balestrini e joëlle leandre
febbraio: omaggio video a gianni toti
23 marzo john giorno
7 maggio anne waldman

Seth Tobocman – Disastri e resistenza

05 Novembre 2010

Presentazione di “Distastri e resistenza“, con proiezioni e performance di Seth Tobocman

Nel suo ultimo libro “Disastri e resistenza” il cartoonist newyotchese Seth Tobocman si confronta con i traumatici eventi che hano segnato la vita del pianeta in questio inizio millenio: l’11 Settembre, la guerra in Irak e in Afganistan, il dramma di New Orleans, il problema dell’economia e del riscaldamento globale.
In “Disastri e resistenza”, Tobocman non si è limitato a prendere in esame le catastrofi degli ultimi tempi, ma ha dato soprattutto voce e testimonianza alle diverse lotte politiche e sociali che spesso l’hanno visto in prima linea, dalle proteste contro le politiche della Banca Mondiale a quelle dei pacifisti contro la guerra, senza dimenticare l’esempio di resistenza disperata di palestinesi e israeliani uniti contro la costruzione del muro in Palestina, dei cittadini di New Orleans in difesa delle loro case dalla speculazione a seguito dell’inondazione o della rivolta delle donne di Nairobi represse da un regime in mano alle compagnie del petrolio.
Un’opera che raccoglie, attraverso un disegno sempre più personale ed evocativo, un lavoro attento di reportage assieme a pagine nate dal diretto impegno politico dell’autore in diverse realtà locali, che in maniera ancora più immediata mirano a rendere consapevole il lettore della necessità di prendere posizione e fare qualcosa. Del resto, l’arte per l’arte non esiste, scrive nell’introduzione Mumia Abu-Jamal, ma “ci dice delle verità sui nostri tempi e su noi stessi. Regge uno specchio in cui si riflette la società in cui viviamo. Come passandole ai raggi X, ci mostra le cose con una chiarezza che raramente si incontra sulle prime pagine dei giornali. E’ una fedele ricostruzione della prima cupa decade di questo XXI secolo”

Realcore – La Rivoluzione del Porno Digitale

11 GIUGNO 2010 – dalle 21.30

REALCORE –   La Rivoluzione del Porno Digitale

Uno spettacolo di Sergio Messina
Real DJ’s … PHADE2001 & NOBEL
PhotoCore by LUMI

Nel suo monologo con 100 immagini esplicite (inadatto ai minori) Sergio Messina, artista e scrittore (tra l’altro ha una rubrica sull’Alt Sex su Rolling Stone), sostiene che quello che lui chiama Realcore, il porno dei dilettanti scambiato gratis in rete, non solo è sostanzialmente diverso dalla pornografia industriale, ma è portatore di un vento rivoluzionario in molti sensi – se è vero, come dice Joseph Beuys, che “La rivoluzione siamo noi”.
“Lo show multimediale dei suoi viaggi tra gli entusiasti del Realcore è una furibonba successione di immagini indimenticabili e umorismo efficacissimo. Il tono di Messina sta a una lezione di sessuologia accademica come il Death Metal norvegese sta a X factor: “Lo show non è una conferenza o la presentazione di una ricerca”, nota Messina. “E’ il prodotto finale: uno stand-up antropologico. Il libro sarà come l’album dal vivo di una band, utile per ripetere l’esperienza ma non potente come l’originale”.

Da: “Naked Lunch: Talking Realcore with Sergio Messina”

di Mark Dery, dal volume C’lick me, a Netporn studies reader, Amsterdam 2007

“La sua ultima ricerca lo ha portato a interessarsi, da un punto di vista antropologico, politico ed estetico, all’immaginario pornografico amatoriale nel web, genere comparso dalla fine degli anni ‘90. Il termine Realcore deriva dai due termini Softcore (sesso totalmente simulato) e Hardcore (sesso reale ma performato per la telecamera), usati per descrivere la pornografia. Ma il termine realcore va oltre, e descrive la produzione che proviene da gente reale con desideri reali, che fa vero sesso, non solo per la presenza della telecamera. Messina espone in uno show impressioni e le considerazioni in merito a questo fenomeno; questa pratica, dove le nuove tecnologie si combinano ai desideri sessuali di gente comune, qualunque essi siano.”

Da “Realcore: Sergio Messina e il porno in rete”

di Tiziana Gemin, pubblicato su Digimag 19 (http://www.digicult.it/digimag/article.asp?id=453)