22-23-24 maggio 2009
scuola: un bene comune
scarica la locandina (pdf) (jpeg) e il volantino (pdf)
22-23-24 maggio 2009
Dove: Archivio Primo Moroni, Calusca, Cox18: via Conchetta 18
/// Parco Baravalle: tra via Odoacre Tabacchi, via Tibaldi, via Balilla e via Giambologna – mezzi 59, 3, 15, 90, 91
Venerdì 22 maggio 2009
21.00 – Archivio Primo Moroni
Fabio Agostini e Stefano Marchesoni discutono attorno al testo Dispositivi e Affetti, le passioni tristi tra etica e pedagogia (Mimesis – milano, 2005) –
“Immaginiamo ora di scrutare dall’esterno un’aula di liceo. A dispetto di quanto ci saremmo aspettati, la maggior parte degli studenti sembra versare in una quieta indifferenza, in una diffusa mancanza d’interesse e partecipazione emotiva. Hanno sguardi stanchi e demotivati. Da tale indifferenza, che non consiste affatto in un improbabile grado zero dell’affettività, sgorgano le tre passioni tristi dominanti nelle aule scolastiche: noia, rassegnazione e ansia. Il tutto all’insegna di una uniformazione delle proprie reazioni al principio del minimo sforzo: non vale la pena di sforzarsi (donde pigrizia e quindi noia) per dar senso agli automatismi che mi limito ad eseguire (rassegnazione), salvo poi non essere più in grado di capire perché faccio quello che faccio e che cosa desidero davvero (ansia)”
23.00 – Archivio Primo Moroni
Proiezione del film Zero in condotta, di Jean Vigo (1933).
Per tutte le giornate:
banchetto calusca
Libri e materiali per grandi e piccoli
banchetto libreria dei ragazzi
Testi per ragazzi di tutte le età dal nido alle scuole superiori.
banchetto kinesis:
Il comportamento dei bambini non sempre soddisfa le aspettative
della comunità adulta. Dei disagi infantili si preoccupa sempre meno la
pedagogia e sempre più la psichiatria e la genetica.
La diagnosi ADHD (sindrome da deficit dell’attenzione e
iperattività) rappresenta l’esempio più eclatante. Le cure chimiche
previste (come il Ritalin) interferiscono nella crescita a livello
neurologico, la diagnosi considera il soggetto malato a causa di un
comportamento “non idoneo” a una società sempre più omologata e
omologante.
Se si ritiene che l’ambito sociale e relazionale, nel quale il
bambino cresce, sia poco importante e si incasella come patologia ogni
comportamento che non rispecchia i canoni di presuntuosi obiettivi
formativi, la soluzione verrà demandata ad esperti che si avvalgono di
cure farmacologiche invasive.
Così si distrugge l’infanzia, la fantasia, la libera espressività; su tutto ciò cala un sipario di silenzio che va rialzato.
angolo del baratto del libro per l’infanzia:
Portate i vostri libri