23 GENNAIO 2010
ROSSOPANE – COX18 MILANO RESISTE 22 13
p r e s e n t a z i o n e
# 4 r o s s o p a n e
CIRCO
E
FIERA
DI
QUEL
CHE
ACCADE
QUI
DJSETTERS
E
IL
FELICE
FACCIAMO
TUTTO
DI
ROSSOPANE
enrico
e
l’hymalaya.robi
l’italiano
al
leo.cliamte
justice
action.alex
foti.naga.iran
e
l’onda
verde.provocoazioni.compagnia
teatro
della
fretta.rossopane
parla
di
rossopane.a.t.i.r.cox18.calusca.archivio
primo
moroni.ubi
broki.le
alici.asilo
e
la
costituzione.le
froce.la
froge.magliette
di
naki.pensieri
di
iori.aut
art.sciame.compagnia
di
danza
fattoria
vittadini.compagnia
delle
furie.blues
men.i
jazzisti
del
vicolo
dei
lavandai.roberta
con
il
piffero
a
suonare
il
tango
e
vivaldi.l’islam
all’ortomercato.lifegate
no.milano
x.agenzia
x.xxx.il
tube
autogestito.il
sud
del
mondo.una
drag
queen
sola
e
truccata
da
maura.due
drag
queen
sole
acconciate
da
mariasole.presentazione
del
#4rossopane.casa
strasse.tonno
e
il
suo
koala.che
cos’è
il
teatrodanza.l’amicizia
è
importante.biblioteca
vivente.ingresso
a
sottoscrizione.palline
dell’ikea.banane
e
telefoni.rap
d’oltreoceano.angolo
della
tisana.we
could
be
lovers.economisti
a
confronto.disegni
d’aria.inviti
falsi.rossopane.ikea
signiDica
“fai
da
te”.DIY
(?)
!!!
info / info@rossopane.org / oppure www.rossopane.org / o p p u r e g o o g l e u s .
2015.
E’
giunta
l’ora.
La
Moratti
ce l’ha
fatta,
tutti
i
riDlettori
sono
puntati
su
Milano.
A
qualcuno
piace chiamarla
la
capitale della moda,
o
dell’architettura,
o
vantarsi
della
sua
internazionalità,
e
in
fondo
come
dargli
torto?
Sono
tutti
questi
fattori
infatti
ad
aver
contribuito
alla preparazione
dell’Expo.
Con
il
patrocinio
di
Armani
e
la
supervisione
di
Art
Attack,
grazie
a
una
task
force
formata
da
immigrati
e precari
senza alternativa,
maDia
e
architetti
arrivisti,
tutti
i
cantieri
a cielo
aperto
(…tutti)
sono
stati
rattoppati
con
cartapesta
e
forbici
con
la
punta
arrotondata.
Milano
splende come
un
gioiellino
di
cemento.
Niente kebab,
niente bici,
niente
birre
per
strada,
niente
musica alta…l’epurazione
è
riuscita
talmente bene che
l’Expo
si
svolge
in
una
città
dimezzata.
Gli
unici
rumori
che
si
sentono
sono
quelli
del
trafDico
e
delle
sirene
coprifuoco
per
la
sera.
Rimangono
solo
gli
over
40,
i
ricconi
cocainomani,
qualche
cane
randagio
e
qualche
turista
giapponese.
A
niente
sono
valsi
le
proteste
e
i
tentativi
di
attivisti
e
artisti
milanesi
per
evitare
di
essere espropriati
della
loro
stessa
città:
I
Ministri
hanno
suonato
nudi
davanti
a
Palazzo
Marino;
i
vecchietti
del
Bellezza si
sono
incatenati
alla
pista
della
balera;
Lella
Costa
ha
promesso
di
votare
la
Lega
in
cambio
di
più
spazi
verdi.Anche
rossopane
ha
tentato
di
dare
un
suo
contributo
alla
lotta,
in
primo
luogo
ritirandosi
in
campagna
da una zia
(rossopane
crede
nella
partecipazione
e nella condivisione,
anche
dei
parenti),
a
chiedersi
“Che
cos’è
fare
cultura?”.
Ogni
pagnotta
ha
declinato
l’interrogativo
a
modo
suo,
c’è
chi
tra
un
libro
di
Vittorini
e
uno
di
Pasolini
si
è
chiesto
“Qual
è
il
ruolo
dell’intellettuale
nella
società?”,
e
chi
l’
ha
interpretato
come
“occupa
la
biblioteca
della
zia
perché
la
cultura
deve
essere
fruibile
da
tutti”.
Ad
ogni
modo
tutto
rossopane è
giunto
alla
conclusione
più
ovvia,
ma
che
nessuno
aveva
osato
mettere in
pratica.
Se
fare
cultura
implica
arrivare
al
maggior
numero
di
persone
e
con
strumenti
efDicaci,
allora
la televisione
deve
fare cultura.
Già.
Rossopane
deve
servirsi
della
televisione.
Vero.
Ma
Come?…Partecipando
al
Grande
Fratello!
(o
okkupandolo,
come
si
è lasciato
credere
a
Nura).
Ma
neanche
questo
è
servito,
e
rossopane
dopo
aver
cercato
di
introdurre
il
diy,
la
pratica di
battersi
il
cinque
alto
per
ogni
cosa e
mille
appelli
per
salvare Milano
in
diretta su
canale 5,
è
stato
sbattuto
fuori
dalla
casa in
blocco
per
ubriachezza
molesta.
E
così,
infrante
tutte
le
speranze
(diffondere il
verbo
nel
Belpaese,
vincere
il
Grande
Fratello
e
scappare
in
Giamaica coi
soldi,
ma anche
banalmente
avere
una
casa
senza
pagare
l’afDitto),
i
rossopanini
hanno
raggiunto
il
resto
della
comunità attivista
cultural
milanese,
che
si
è rintanata a
vivere
alle porte
di
Milano
nell’unico
cantiere dimenticato
aperto
e
l’unico
dove
si
prenda
il
wireless
a
scrocco,
quello
di
Santa Giulia.
La
Moratti
nel
frattempo
è
felice
come
una
pasqua.
Potrebbe
essere
in
pensione,
e invece
è
il
sindaco
di
una
città.
Si
parla
di
Milano
su
tutti
i
giornali
esteri
(come
non
importa,
l’importante
è apparire
come
ben
insegna
il
folklore
politico
dominante).
Ha una storia
segreta
con
De Corato,
anche
se
litigano
spesso
perché
lui
chiude
sempre
tutte
le
porte
e
costruisce
trincee
con
le
sedie
del
salotto.
Ha
raggiunto
tutti
i
traguardi
che
si
era
preDissata
ed
ha
appena
pubblicato
una
biograDia
dal
titolo
“O
la
va
o
la
spacca”.
E’
talmente
attenta
alle
esigenze
della sua
città
e
va
talmente tanto
in
giro
che manco
si
è accorta
che
Milano
sembra un
ipermercato
spagnolo
nell’ora della
siesta.
Non
c’è
più
nessuno
a
romperle
le
balle,
e
questo
basta
e
avanza.
Tra
i
parcheggi
e
le
“soluzioni
abitative”
di
Santa
Giulia
intanto
la
situazione
non
è
delle più
confortevoli:
è
quasi
Dinita
la
vodka,
e
il