29 GENNAIO 2010
dalle 19.00
– Aperitivo-buffet
– Presentazione del libro di ROBERTO SILVI, La memoria e l’oblio (Colibrì edizioni, 2009)
– Proiezione di:
Le ragioni dell’altro di Roberto Silvi e Cecilia Calvi (pièce teatrale rappresentata a Roma nell’aprile 2008)
Breve video liberamente tratto da ‘A Livella di Totò (interpreti: Roberto, Oreste e Andrea De Luca)
Un video tratto dal materiale girato alla Rote Fabrik di Zurigo, in occasione del convegno organizzato insieme a Primo Moroni, nel maggio 1997, sulle varie esperienza di lotta, militanza e rivoluzione in Europa.
I testi di Roberto che andiamo a presentare sono pieni di quella energia vitale che, all’epoca, gli fece superare un periodo di grave crisi politica, esistenziale, personale e collettiva, e che lo ha sostenuto e animato negli ultimi anni di vita.
Di questa energia, che ha alimentato la sua capacità critica e la sua volontà di ricerca, e che è anche la nostra, pensiamo ci sia oggi un grande bisogno.
La serata è pensata anche e soprattutto per stare insieme e discutere intorno ai temi proposti dal libro, che sarà presentato da Janie Lacoste, Paola Silvi, Ermanno Gallo, Oreste Scalzone e Ada Negroni.
ROBERTO SILVI, La memoria e l’oblio (Colibrì edizioni, 2009)
Il volume si apre con “La memoria e l’oblio”, testo scritto in carcere nel 1992, che sul filo della memoria personale ripercorre la fine tragica dei movimenti di critica radicale degli anni 70’ a Napoli.
Sul fondo d’una città profondamente segnata, emergono i ritratti inediti di suoi compagni Sergio Romeo e Alberto Buonoconto, morti durante la loro militanza, giovani esistenze che come molte altre furono travolte da un consapevole impegno politico totalizzante.
Segue un secondo testo, scritto nel 1982: “Shakespeare e il ciabattino”, dialogo con il saggio di Albert Camus, “L’uomo in rivolta” che gli fornisce gli strumenti etici e esistenziale per superare questa sconfitta collettiva e personale, e rifondare una vita di rivolta lucida e di resistenza solidale infaticabile.
Testi documentari e fotografie chiariscono il contesto politico e culturale dell’epoca.