27 Marzo 2014 – ore 22,00
INFO: Cox 18 Cabaret Club – 27/03/14
con G. De Angelis, S. Cavallo, A. Bergallo, D. Zilli, V. Cinaski
È nato…anzi… è ritornato “COX18 CABARET CLUB”!
È nato perchè dopo alcune serate sperimentali nei primi mesi del 2014, il cabaret avrà finalmente uno spazio fisso nella programmazione del C.S.O.A. COX18.
E’ un ritorno perchè, i comici, i poeti e gli attori che hanno calpestato il nostro palco fin dai primi anni ’90 delle mitiche rassegne di TEATHER ARBEIT, il lavoro teatrale, il linguaggio della vera finzione ha aumentato i nostri strumenti di lettura della realtà, hanno lasciato un’impronta.
L’impronta è rimasta, silenziosa, nell’asciutta scatola nera scaldata dai proiettori incandescenti, a terra e sulle sedie del pubblico che ha seguito con emozione i racconti degli artisti, e dentro chi dalla scena e attraverso la scena ha raccontato e vissuto le trasformazioni sociali.
Tutto nasce dal desiderio di distinguere, dal bisogno di proseguire e dall’esigenza di riappropriarsi dell’irriverente linguaggio della comicità.
La comicità che ti punge e si contraddice, la comicità che non è scontata, la comicità che se non ti fa ridere forse ti ha toccato nei pensieri, quelli profondi. La comicità che ti mostra le derive che sfioriamo e che invadono le strade.
La comicità sa far critica ed è in momento critico.
I milanesi Gianluca De Angelis e Silvio Cavallo tengono le fila delle serate insieme al duo torinese “Senso D’Oppio”, al poeta Guido Catalano, al genovese Alessandro Bergallo e al prof. Davide Zilli alla tastiera e di volta in volta ci proporranno degli ospiti anch’essi disposti al delirio.
Il live show comico della serata è caratterizzato da una matrice fortemente surreale, visionaria e cinica, i tre ingredienti principali delle scuole comiche delle loro città di provenienza, impreziosito in questa occasione dall’intervento di Vincenzo Costantino Chinaski.
Lo spettacolo è un susseguirsi di quadri o sketch, in cui la situazione grottesca prende il sopravvento sul calembour o sul facile gioco di parole, lanciati ad un ritmo forsennato che per un’ora e mezza non lascia tregua al pubblico e talvolta offre il fianco all’improvvisazione.
Una comicità lontana dagli sche(r)mi televisivi ma di cui conserva gli aspetti migliori, cioè il rigore con cui viene gestito il delirio comico che rimane la cifra principale di questo show.