Category Archives: Concerti

BEECHWOOD

23 Novembre 2018

La Societa’ Psychedelica presenta:
Live on Stage: BEECHWOOD

Parte Prima

BEECHWOOD (Alive Naturalsound Rec. USA) psych rock
C’è chi vive il garage-rock come una moda del momento, un genere che attinge dal passato remoto ma strizza l’occhio al presente ipertecnologico, al finto underground e al vintage buono per le riviste di moda, più che per quelle musicali. Ebbene, i Beechwood sono ALTRO.
Sono tre giovani cronologicamente ed esteticamente incollocabili, suonano oggi ma potrebbero averlo fatto nel ’66 o nell’86, ma soprattutto nel ’76. C’è l’odore forte di ruggine proto-punk nel loro suono acerbo e sghembo, c’è la New York arty dei mid- seventies, la purezza del punk di Nuggets, il senso del pop della California fine sessanta. Le loro canzoni sono piccole perle “incompiute”, i riferimenti tanto classici quanto basici: le band di Pebbles, certi Velvet, i Mink Deville più sporchi ma soprattutto i Modern Lovers di Jonathan Richman. Roba ruvida per palati fini, per chi ama le melodie graffiate dal garage meno accademico. Greg Shaw li avrebbe amati alla follia, se fosse ancora tra noi. È uscito da poco il loro secondo album, Inside The Flesh Hotel, non a caso per la Alive, che della storica Bomp di Greg ha raccolto il testimone. Il che, converrete, è una garanzia di qualità assoluta. I Beechwood, antichi e al tempo stesso attualissimi, saranno per la prima volta in Italia a novembre. Di loro all’estero si parla già tanto (da noi non abbastanza, quantomeno non ancora) e i report live li descrivono come una band atipica e sensazionale che regala momenti di rock’n’roll senza tempo. Chi non li conosce, dopo gli show di novembre sposerà la loro causa. Guai a chi se li perde.
(Luca Frazzi – SOTTOTERRA rockzine)

FLUXUS

16 Novembre 2018

Live on stage: FLUXUS

Parte Prima

Parte Seconda

Presentazione del nuovo album “NON SI SA DOVE METTERSI”
Sono passati più di 15 anni dal loro ultimo atterraggio nel mondo discografico italiano.
I Fluxus sono probabilmente una delle formazioni più anomale e indecifrabili del nostro patrimonio musicale: tanto nel codice sonoro, quanto nella capacità di brillare per poi scomparire. 4 album in studio, 4 pilastri del rock nostrano in cui le liriche al vetriolo sono supportate da quel muro di suono che ha consacrato il loro live come uno degli spettacoli più violenti del Bel Paese.
E a 23 anni dall’esordio con “Vita in un pacifico nuovo mondo”, il rapporto con il nostro Paese e con il presente è ancora un punto focale nella poetica del combo torinese, perciò il nuovo album “Non si sa dove mettersi” si prospetta sin dal titolo come una nuova, affilata, istantanea su ciò che stiamo vivendo.
Se doveste chieder loro ragguagli sul perchè abbiano sentito il bisogno di tornare proprio in questo momento storico, la risposta suonerebbe più o meno la stessa recitata in un brano di “Pura Lana Vergine” nel ’98: «le cose non cambiano mai, poi cambiano in un minimo limite di tempo» e noi aggiungiamo che, fino al prossimo inverno, «Non Si Sa Dove Mettersi».

CALAMITA + MAURIZIO ABATE

22 Ottobre 2018

La Societa’ Psychedelica presenta: CALAMITA + MAURIZIO ABATE

MAURIZIO ABATE

(Boring Machines / Backwards Rec. IT)
special hurdy gurdy set
http://maurizioabate.it/

CALAMITA

Sharif Sehnaoui: chitarra elettrica preparata
Tony Elieh: basso elettrico ed effetti
Davide Zolli: batteria e percussioni
musica –> https://bit.ly/2xUYEOL
live video –> https://bit.ly/2Rlxc4U
Parte Prima

Parte Seconda

Sharif Sehnaoui è un chitarrista free dedito all’improvvisazione. Suona la chitarra sia acustica che elettrica con (o senza) tecniche complesse o preparate concentrandosi invece sulle possibilità intrinseche di questo strumento senza l’uso di effetti o elettronica. Attualmente risiede a Beirut, la sua città natale, dopo più di dieci anni a Parigi dove ha iniziato la sua cariera come improvvisatore nel 1998, suonando all’ Instants Chavirés come membro di svariate orchestre. http://www.sharifsehnaoui.net
Tony Elieh è nato a Beirut dove ha conseguito una laurea in marketing. Grazie alle sue inclinazioni artistiche, ha deciso di seguire la via creativa, prima di tutto nella musica – è stato membro fondatore e bassista degli Scrambled Eggs, band Libanese postpunk seminale – e poi in fotografia, che è attualmente uno dei suoi impegni principali.
Entrambi, suonano con i Karkhana, un ensemble di 7 persone che mette assieme alcuni dei più innovativi musicisti di Beirut, Cairo e Istanbul. La loro musica è un blend speciale di free jazz and psichedelia con varie sfumature e tracce di shaabi, tarab e molto altro.
http://www.karkhana-music.com/
Davide Zolli è attualmente il batterista del collettivo sperimentale psichedelico veneto Squadra Omega

Mohama Saz + Rinunci a Satana?

20 Ottobre 2018

Lo Fi Milano e CSOA COX18 presentano:
Live on stage: Mohama Saz + Rinunci a Satana?

Rinunci a Satana?

Power duo del milanese nato nel 2013 dalla commistione tra: Damiano Casanova (Il Babau e i maledetti cretini) chitarra e Marco Mazzoldi (Fuzz Orchestra e Bron y Aur) batteria.
Presentano “Blerum Blerum” il loro secondo album
Chitarre, batteria, ekoTiger e synth, gli strumenti utilizzati.
Echi di Black Sabbath, Led Zeppelin, Hendrix, Rovescio della Medaglia, R. Johnson, ELP, Amon Duul II e Raccomandata Ricevuta Ritorno, a volte echo e basta.

Mohama Saz

Parte Prima

Parte Seconda

La band madrilena, side project degli affermati Melange, mischia sapientemente garage, psychedelia & world music.
Le influenze delle musica mediorientale sono ben chiare anche dall’utilizzo di strumenti quali il Saz o il clarinetto.
Il loro sound costituisce un ponte ideale tra la musica tradizionale di questi paesi e la neo-psychedelia, non disdegnando puntate nel free jazz o nel pop /rock.

Uochi Toki VR + Nohaybanda

12 Ottobre 2018

Live on stage: Uochi Toki VR + NoHayBanda
NO COPYRIGHT TOUR

Nohaybanda

Nohaybanda! Ë un duo italiano, già noto come Nohaybandatrio, composto da Fabio Recchia ed Emanuele Tomasi. Il progetto fonde l’elettronica con il math-rock mantenendo però le dinamiche e l’interplay del jazz contemporaneo.
I primi tre dischi vedono anche la presenza del sassofonista Marcello Allulli: “Tsuzuku” edito per Zone di Musica, “Il Seme” edito per Stirpe999 e CaneCane e “Nohaybandatrio” edito per Megasound e arricchito dalla presenza di 4 special guest: Francesco Bearzatti al sax, Giovanni Falzone alla tromba, Massimo Pupillo al basso elettrico e Enrico Gabrielli al clarinetto basso e al flauto contralto.
Sia come Nohaybanda! sia come singoli, i due musicisti hanno collaborato con artisti del calibro di Marco Siniscalco, Luca Acquino, Paolo Damiani, Massimo Pupillo, Michele Rabbia, Zu, Brutopop, Assalti Frontali, Ardecore, Inferno, Katia LabËque, Meg, Luca Bulgarelli, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, Damo Suzuki, Antonello Salis, Joe Lally, Alessandro Baricco e molti altri ancora.
Grazie anche alla peculiarità del set, in cui Fabio Recchia suona basso, chitarra e synth contemporaneamente, i Nohaybanda! hanno suonato in Europa, UK, Norvegia, Scozia e Stati Uniti D’America. Il loro ultimo lavoro in duo è un live in studio nel cui set sono stati implementati campioni (ritmici e non) gestiti da Emanuele Tomasi grazie all’uso di trigger, imboccando così definitivamente una strada più elettronica. Il loro quarto lavoro dal titolo omonimo esce nel novembre 2017 ed è stato realizzato grazie a Mega Sound Records e Stirpe999 in collaborazione con Offset, Dischi Bervisti, En veux-tu? En v’là! e Pinkman Studio:
“questo disco parla del nostro sentire il mondo e per questo e sia complesso sia minimale, sia aggressiva sia dolce; è stato realizzato dal vivo proprio per mantenere la vitalità del nostro dialogo e la similitudine dell’interazione musicale con lo scorrere del pensiero: in questa ottica le figure poliritmiche ci aiutano a immaginare le tante sfaccettature e relazioni tra i differenti piani di realtà che ci circondano.”
L’album è stato pensato e creato esaltando la fisicità del formato attraverso due differenti manifatture: uno stampato tramite differenti timbri dell’artwork realizzati con stampante 3d, e l’altro con una copertina siliconica di quasi 4 centimetri e illusione ottica.
Nohaybanda! è no copyright perchè la proprietà intellettuale di arti e saperi è sempre contro la libertà e l’evoluzione dell’essere umano.
https://nohaybanda5.bandcamp.com/

Uochi Toki VR

Gli Uochi Toki hanno visto alcune delle potenzialità della Realtà Virtuale e hanno pensato ad un modo per integrarla nei loro live.
Fra gli svariati software che offre questo territorio ancora tutto da esplorare, ne utilizzeranno uno che permette non solo di disegnare nello spazio virtuale a tre dimensioni, ma anche di far interagire il segno con il suono creando effetti sincronizzati a tempo con i beat o i campioni.
Rico utilizzerà e manipolerà un database di suoni ri-creato da zero appositamente per questo live, mentre Napo, munito di visore e controllers VR, traccerà segni ed interagirà con mondi che verranno proiettati su schermo.
Il tutto verrà consolidato da testi a tema cyber.
Una aggiunta, quella della Realtà Virtuale, che moltiplica le possibilità del set con disegno su tavoletta grafica o su foglio che gli Uochi Toki stanno portando in giro dal 2011, incrementando l’immersività all’interno dell’audio.
In questo modo il suono e il disegno si fonderanno con più efficacia diventando una sorta di “film girato e sonorizzato sul momento”. Ormai non si tratta più di un concerto ma di un’esperienza audiovisiva completa dove lo spettatore si troverà in una miscellanea di cinema, teatro e sala giochi.
Con l’abilità raggiunta dagli Uochi di creare scenari e samples in brevissimo tempo, ogni singolo live con questo set potrà essere arricchito di volta in volta con nuovi paesaggi sonori e visivi, disegni e testi.
https://uochitoki.bandcamp.com/

Killie + Gerda + Havah

06 Ottobre 2018

Killie + Gerda + Havah

KILLIE (Screamo da Tokio)
con membri di envy, unica data italiana.
http://www.diymusicwiki.com/killie
GERDA (Noisecore da Jesi)
https://www.facebook.com/Gerdanoise/
HAVAH (Post-punk da Forlì)
https://www.facebook.com/hhavahh/

Havah

Gerda

Killie

Parte Prima

Parte seconda

WINTER + LABRADORS

29 Settembre 2018

WINTER + LABRADORS

LABRADORS

I Labradors sono un trio composto da Pilli, Filippo e Fabrizio e nato a Milano nel 2010. Le prime registrazioni (“The Roger Corman EP” e l’album d’esordio “Growing Back”) sono influenzate dal power pop di artisti come Elvis Costello e Joe Jackson ma anche dal punk e indie rock americano. Il secondo full-length, “The Great Maybe” è il primo lavoro che vede la collaborazione di To Lose La Track, importante label indie italiana, viene ben recepito e suonato in lungo e in largo per l’Italia. Nel 2018 vedrà la luce “Future Ghosts”, coprodotto da TLLT e Fatty Liver, disco dalle sonorità più dirette e robuste.

WINTER

Winter is the project of songwriter Samira Winter, who’s love for guitar music and nostalgic imagery inspired the dream pop/indie rock four piece. Samira grew up in Curitiba, Brazil listening to her American father’s punk records, and her Brazilian mother’s MPB (Brazilian Popular Music) tunes. While living in Boston during her college years she found a love for shoegaze which led to her collaboration with Nolan Eley who recorded and produced Winter’s first EP “Daydreaming” and LP “Supreme Blue Dream”. In 2013 Samira relocated to Los Angeles where the band currently resides.

HUGO RACE & MICHELANGELO RUSSO + Violetta DelConte-Race

14 Giugno 2018

HUGO RACE & MICHELANGELO RUSSO + Violetta DelConte-Race

Violetta Del Conte-Race

 E’ un musicista con sede a Melbourne, in Australia. Violetta ha iniziato a scrivere canzoni alla chitarra e al pianoforte e si esibisce da solo all’età di 16 anni. Le sue canzoni sono spesso basate su riff o accordi ripetitivi, influenzati liricamente per esperienza personale, arte visiva e scenari immaginari. Oltre ad essere una cantautrice solista, suona nella rock band Primo! il cui primo album sarà pubblicato in Australia e in Europa attraverso l’etichetta londinese Upset The Rhythm il 13 luglio 2018.

HUGO RACE & MICHELANGELO RUSSO

Parte Prima

Parte Seconda

Un disco di blues, nel nome di John Lee Hooker a un secolo dalla sua nascita, per parlare non solo di blues, ma del dolore, dell’anima nera, dei cupi anfratti dell’esistere, dei demoni che ognuno si porta dentro. Un disco che scende spietato e senza alcuna concessione verso l’essenza stessa della musica del diavolo. I due musicisti australiani dilatano i tempi, con le eccezioni di Love Blues e The World Today, i brani durano tutti fra i 6 e i nove minuti, come se da ogni canzone volessero estrarre ogni stilla di sangue e sudore, di pathos e sentimento. Per questo non cedono ad alcun virtuosismo, alcun autocompiacimento, Hugo Race e Michelangelo Russo hanno realizzato un disco come se stessero officiando una cerimonia spirituale nella quale la celebrazione e l’atto d’amore verso il blues e uno dei suoi massimi esponenti diventano un viaggio verso le radici più profonde della musica del Delta, del popolo che l’ha creata, dei sentimenti che la attraversano, della vita vissuta che pulsa in ogni nota. C’è un rispetto oseremmo dire religioso, sacrale nel modo in cui si avvicinano alla musica, alla figura, alla vita di Hooker, un rispetto che traspare sin dall’inizio, nei primi due minuti strumentali della meravigliosa Hobo Blues, un’arcana solennità, una liturgia proveniente da misteriose lontananze venata di inquietudine.
Una strumentazione essenziale, chitarra, stompbox, armonica, effetti elettronici, più la voce bastano per creare un universo sonoro di rara profondità e bellezza, una bellezza struggente e perfino drammatica, ma da cui è difficile staccarsi e impossibile non restarne affascinati e incantati. L’armonica ha il suono delle ferite e delle lacerazioni, la stompbox batte come i palpiti di un cuore in tumulto, l’elettronica stravolge i suoni, li proietta in una dimensione atemporale, carica di ansia e mistero, ogni nota della chitarra rimane nell’aria vibrante ed evocativa, il suo suono affonda nelle acque del Mississippi e nella polvere del Sahara, là dove tutto è nato. Della voce di Hugo Race abbiamo più volte parlato elogiandone la grande e profonda forza espressiva, ebbene stavolta il suo talking blues è così evocativo, ipnotico, intenso da lasciare senza fiato, ogni parola sembra rimanere a volteggiare nell’aria prima di penetrare dentro la nostra anima e scuoterla sin nel profondo.
Delle otto straordinarie canzoni di questo “John Lee Hooker’s World Today” due almeno, a nostro parere,  meritano di essere citate: la lancinante, sferragliante Hobo Blues, autentica epopea del nomadismo e della frontiera, della solitudine, della nostalgia, la stompbox batte il tempo monotono di un treno a vapore, l’armonica evoca il fischio dello stesso treno che lacera il silenzio della notte, i suoni trattati da Michelangelo Russo raggiungono nel finale l’aspra durezza dell’industrial; la dolorosa Decoration Day, qui la voce di Race si fa più scura che mai, un recitativo intriso di attonita sofferenza, su tutto il brano volteggiano le ali scure della crudele e implacabile falciatrice, l’atmosfera si fa più intima e raccolta, l’armonica iniziale langue sfinita, gli effetti elettronici e le note gelide della chitarra sono permeate del mistero scandaloso della morte. Se non siamo di fronte a un capolavoro, ci siamo almeno molto vicini.

The Moo-Rays + Negòt + Anemic Cinema

26 Maggio 2018

The Moo-Rays + Negòt + Anemic Cinema

Anemic Cinema

da Milano, punkrock vecchia scuola suonato da gente vicina all’età pensionabile

ascolta anche su: https://anemiccinema.bandcamp.com/album/live-cox18-2018

Negòt

dalla provincia di Bergamo e suonano un punk oscuro, contaminato dalla new wave e dal blues
https://negot.bandcamp.com/

The Moo-Rays

Vengono da Cagliari e suonano un garage punk’n’roll infuocato. membri attivi della scena DIY di Cagliari