Alice Tambourine Lover presentano in anteprima i brani del nuovo, quarto album “Down Below”, in uscita questa primavera. Gia’ presenti in Cox anche nella precedente incarnazione a nome ALIX, sono ora un duo che suona folk blues desertico e psichedelico di grandissima qualita’.
E’ il nuovo progetto nato dalla collaborazione di Carlo Luciano Porrini (Fight Pausa, LEUTE) e Luca Bolognesi (Palazzi D’Oriente). La loro musica unisce in modo totalmente free-form elementi di musica elettronica, downtempo, ambient, jazz, math rock, emo.
La performance è completata dall’intervento di altri due membri: Adalberto Valsecchi (sassofonista) e Andrea Dissimile (batterista – LEUTE, Generic Animal).
Lamin Fofana is an electronic producer and artist. His instrumental electronic music contrasts the reality of our world with what’s beyond and explores questions of movement, migration, alienation, and belonging.
He is from Sierra Leone, lived in Guinea, United States, and currently located in Berlin.
Chen aka Chima Hiro is a music fan first and foremost. That manifests in the way that she dances (we’re legit sorry for you if you’ve never seen her dance) and in how she was already looking for special tracks in the most unexpected corners, well before she would even dream of being a DJ.
The tracks she picks for her NYCE & SLO show on Rádio Quântica embrace a spectrum that is as expansive as it is surprising, just like her untainted taste. Moody but colourful, innovative but archetypal – it’s music that touches on new age and jazz as well as distorted beats over acid lines or uplifting, melodic house. Her path in DJing runs paralel to her radio beginnings and has taken Chima Hiro to dominate booths – and consequently, dancefloors – of some of Lisbon underground’s most exciting parties.
Da almeno due decadi Selina è un nome stabile nella scena musicale di Toronto, ha pubblicato 5 album solisti e collaborato assiduamente con un lungo cast di musicisti canadesi, sia in studio che sul palco.
Selina è una fine sperimentatrice e ama mischiare generi tra loro molto diversi come elettronica e folk. Al momento risiede in Francia dove sta continuando il suo “viaggio musicale” sempre alla ricerca di nuove, originali, influenze.
Tom Holliston è noto per la lunga militanza come chitarrista dei leggendari (e purtroppo sciolti) NOMEANSNO, una delle più eclettiche band canadesi capace di mescolare punk/hardcore con elementi di free jazz e progressive (e non solo) e diventata negli anni una delle influenze principali per generi come math rock e post-hardcore.
Saltuariamente inoltre TOM HOLLISTON veste la maschera da hockey e diventa uno dei terribili “fratelli” che compongono gli HANSON BROTHERS, “side-project” nato a metà degli anni 80 e divenuto vero e proprio oggetto di culto di tutti i Ramones-fanatics.
A partire dai primi anni 2000 calca i palchi di tutto il mondo presentando i suoi pezzi acustici mescolando il suo caratteristico songwriting con una coinvolgente, ironica e tagliente presenza sul palco.
La Societa’ Psychedelica presenta:
Live on Stage: BEECHWOOD
Parte Prima
BEECHWOOD (Alive Naturalsound Rec. USA) psych rock
C’è chi vive il garage-rock come una moda del momento, un genere che attinge dal passato remoto ma strizza l’occhio al presente ipertecnologico, al finto underground e al vintage buono per le riviste di moda, più che per quelle musicali. Ebbene, i Beechwood sono ALTRO.
Sono tre giovani cronologicamente ed esteticamente incollocabili, suonano oggi ma potrebbero averlo fatto nel ’66 o nell’86, ma soprattutto nel ’76. C’è l’odore forte di ruggine proto-punk nel loro suono acerbo e sghembo, c’è la New York arty dei mid- seventies, la purezza del punk di Nuggets, il senso del pop della California fine sessanta. Le loro canzoni sono piccole perle “incompiute”, i riferimenti tanto classici quanto basici: le band di Pebbles, certi Velvet, i Mink Deville più sporchi ma soprattutto i Modern Lovers di Jonathan Richman. Roba ruvida per palati fini, per chi ama le melodie graffiate dal garage meno accademico. Greg Shaw li avrebbe amati alla follia, se fosse ancora tra noi. È uscito da poco il loro secondo album, Inside The Flesh Hotel, non a caso per la Alive, che della storica Bomp di Greg ha raccolto il testimone. Il che, converrete, è una garanzia di qualità assoluta. I Beechwood, antichi e al tempo stesso attualissimi, saranno per la prima volta in Italia a novembre. Di loro all’estero si parla già tanto (da noi non abbastanza, quantomeno non ancora) e i report live li descrivono come una band atipica e sensazionale che regala momenti di rock’n’roll senza tempo. Chi non li conosce, dopo gli show di novembre sposerà la loro causa. Guai a chi se li perde.
(Luca Frazzi – SOTTOTERRA rockzine)
Presentazione del nuovo album “NON SI SA DOVE METTERSI”
Sono passati più di 15 anni dal loro ultimo atterraggio nel mondo discografico italiano.
I Fluxus sono probabilmente una delle formazioni più anomale e indecifrabili del nostro patrimonio musicale: tanto nel codice sonoro, quanto nella capacità di brillare per poi scomparire. 4 album in studio, 4 pilastri del rock nostrano in cui le liriche al vetriolo sono supportate da quel muro di suono che ha consacrato il loro live come uno degli spettacoli più violenti del Bel Paese.
E a 23 anni dall’esordio con “Vita in un pacifico nuovo mondo”, il rapporto con il nostro Paese e con il presente è ancora un punto focale nella poetica del combo torinese, perciò il nuovo album “Non si sa dove mettersi” si prospetta sin dal titolo come una nuova, affilata, istantanea su ciò che stiamo vivendo.
Se doveste chieder loro ragguagli sul perchè abbiano sentito il bisogno di tornare proprio in questo momento storico, la risposta suonerebbe più o meno la stessa recitata in un brano di “Pura Lana Vergine” nel ’98: «le cose non cambiano mai, poi cambiano in un minimo limite di tempo» e noi aggiungiamo che, fino al prossimo inverno, «Non Si Sa Dove Mettersi».
Sharif Sehnaoui è un chitarrista free dedito all’improvvisazione. Suona la chitarra sia acustica che elettrica con (o senza) tecniche complesse o preparate concentrandosi invece sulle possibilità intrinseche di questo strumento senza l’uso di effetti o elettronica. Attualmente risiede a Beirut, la sua città natale, dopo più di dieci anni a Parigi dove ha iniziato la sua cariera come improvvisatore nel 1998, suonando all’ Instants Chavirés come membro di svariate orchestre. http://www.sharifsehnaoui.net
Tony Elieh è nato a Beirut dove ha conseguito una laurea in marketing. Grazie alle sue inclinazioni artistiche, ha deciso di seguire la via creativa, prima di tutto nella musica – è stato membro fondatore e bassista degli Scrambled Eggs, band Libanese postpunk seminale – e poi in fotografia, che è attualmente uno dei suoi impegni principali.
Entrambi, suonano con i Karkhana, un ensemble di 7 persone che mette assieme alcuni dei più innovativi musicisti di Beirut, Cairo e Istanbul. La loro musica è un blend speciale di free jazz and psichedelia con varie sfumature e tracce di shaabi, tarab e molto altro. http://www.karkhana-music.com/
Davide Zolli è attualmente il batterista del collettivo sperimentale psichedelico veneto Squadra Omega
Power duo del milanese nato nel 2013 dalla commistione tra: Damiano Casanova (Il Babau e i maledetti cretini) chitarra e Marco Mazzoldi (Fuzz Orchestra e Bron y Aur) batteria.
Presentano “Blerum Blerum” il loro secondo album
Chitarre, batteria, ekoTiger e synth, gli strumenti utilizzati.
Echi di Black Sabbath, Led Zeppelin, Hendrix, Rovescio della Medaglia, R. Johnson, ELP, Amon Duul II e Raccomandata Ricevuta Ritorno, a volte echo e basta.
La band madrilena, side project degli affermati Melange, mischia sapientemente garage, psychedelia & world music.
Le influenze delle musica mediorientale sono ben chiare anche dall’utilizzo di strumenti quali il Saz o il clarinetto.
Il loro sound costituisce un ponte ideale tra la musica tradizionale di questi paesi e la neo-psychedelia, non disdegnando puntate nel free jazz o nel pop /rock.