Comunisti a Milano 1919-1923

19 Ottobre 2011 – ore 21,00

Presentazione del libro
di Mirella Mingardo
1919-1923 Comunisti a Milano. La Sinistra comunista milanese di Bruno Fortichiari e Luigi Repossi dalla formazione del PCd’I all’ascesa del fascismo
(Quaderni di Pagine Marxiste, Milano, 2011)

Il libro presenta un’ampia panoramica sulla situazione sociale e politica milanese negli anni 1919-1923, basata su un’approfondita ricerca. Filo conduttore è la Sinistra socialista e poi comunista, rappresentata a Milano da Bruno Fortichiari e Luigi Repossi, due giovani dirigenti che si erano fatti le ossa prima e durante la guerra, affrontando momenti di forti tensioni sociali e di pesante repressione statale. In tali circostanze, toccarono con mano i frutti velenosi del collaborazionismo riformista e l’impotenza del massimalismo parolaio.
Contemporaneamente, vissero in presa diretta la nascita del fascismo, con il quale dovettero confrontarsi, nei giorni di fuoco del «biennio rosso». Momento clou fu l’occupazione delle fabbriche nell’estate 1920, che a Milano toccò il punto più alto, assumendo una connotazione politica rivoluzionaria, che ebbe significativi riflessi anche sul piano dell’organizzazione militare. Questi aspetti, in generale, sono stati sottaciuti dalla storiografia «ufficiale», che ha privilegiato l’esperienza di Torino, orientata verso forme di cogestione della produzione, di cui si fece promotore «L’Ordine Nuovo» di Gramsci.
Grazie a un background fortemente legato alla classe operaia, la Sinistra comunista milanese dette un fondamentale contributo alla formazione del Partito Comunista d’Italia, in cui ebbe un ruolo di primo piano, condividendone fermamente l’orientamento, impresso alla fondazione: Livorno, 21 gennaio 1921. Repossi fu responsabile dell’attività sindacale del Partito, mentre Fortichiari fu responsabile dell’attività «riservata», l’Ufficio I, che consentì al PCd’I di avere una costante presenza tra i proletari, anche durante la dittatura fascista